Su meccanismi Grillo/grillini ho già dato a settembre e
con il trascorrere dei mesi le mie convinzioni si sono rafforzate.
Atteggiamento della stampa anti Grillo inclusa.
Oggi, però, mi limiterò a un’osservazione elementare
sull’atteggiamento dei giornalisti pro Grillo o che lo seguono cercando “timidamente”
di prendere le distanze: “sono un
grillologo ma sono critico”.
Questi grillologi
“critici” dovrebbero dare una sistematina alle loro evidenti contraddizioni.
Se certi atteggiamenti e affermazioni le fanno
Berlusconi, Bersani, Monti, ecc..ecc…sono lesti e acuti nel criticarli,
censurarli, considerarli degli inetti. Se invece è Grillo a comportarsi da
monarca assoluto, a manifestare maschilismo, scatta l’assoluzione. Preceduta da
un: “sì, certo, Grillo sbaglia a fare
così ma...Dopo il “ma”, parte la serie di buoni propositi, di buone azioni,
di prospettive di cambiamento che solo Grillo e il Movimento 5 Stelle possono
portare.
Si va dal: “i
grillini in Parlamento faranno la vera opposizione, spulceranno ogni documento,
al “riprenderanno con il loro iPhone i morti viventi della politica in
Parlamento”..ecc..ecc..
Accidenti. Un obiettivo elevato. Un vero modello
alternativo. Un cambiamento sostanziale nel panorama politico italiano.
Certo. E’ probabile che facciano tutte queste cose. E’
possibile che ciò abbia un senso e una rilevanza. Ma è tutto qua? E’ questo il
senso del Movimento 5 Stelle. La sua funzione collettiva. E la funzione di
utilità che potranno svolgere questi bravi grillini annulla le cazzate (per non
dire altro) di Grillo?
E mi pare soprattutto pericolosa questa concezione della
democrazia, in questo caso dei sinistrorsi, per cui certe regole e affermazioni
sono accettate, tollerate, o criticate “mosciamente”, se fatte da colui in cui ci
si è rifugiati e che si vuole a più del 20% dei voti, mentre si erigono
barricate, ci si lancia con forza e costanza, si fanno scorrere fiumi di articoli
per dimostrarne l’inaccettabilità quando sono perpetrate da politici
tradizionali.
Che c’è di nuovo, di innovativo, che fa sperare in un
cambiamento politico e sociale, in queste pacchiane contraddizioni dei grillologi “critici” e nella gestione di
un’aggregazione dominata da un coordinatore e da un guru che proclamano la
partecipazione diretta dei cittadini mentre “scoraggiano” quella interna al
Movimento 5 Stelle. Tutto ciò considerando, come scrivevo a settembre, gli
aspetti e le implicazioni insite in una certa tipologia di aggregazione e i tatticismi
e le affabulazioni necessarie per mantenere o accrescere il consenso. Ah..certo…E’
la macchina del fango o della merda della stampa. E’ la faziosità della
collaboratrice di Santoro.
E’ l’opportunismo di Favia e Salsi. Due che sono peggio
di Scilipoti..
Beh…l’intellighenzia di sinistra è sempre stata brava a
darsi alibi. Ed è per questo che culturalmente non ha mai attecchito sulla maggioranza
nel paese. Il primo che lo sa è Grillo. E, infatti, agisce e parla da
destrorso. Ma, sia chiaro, non fatelo sapere ai grillogi “critici”. E, nel caso remoto che l’avessero intuito, non
aspettatevi che lo ammettano.
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