martedì 12 febbraio 2013

Grillo e M5S: l’intellighenzia di sinistra dalla critica “moscia”


Su meccanismi Grillo/grillini ho già dato a settembre e con il trascorrere dei mesi le mie convinzioni si sono rafforzate. Atteggiamento della stampa anti Grillo inclusa.

Oggi, però, mi limiterò a un’osservazione elementare sull’atteggiamento dei giornalisti pro Grillo o che lo seguono cercando “timidamente” di prendere le distanze: “sono un grillologo ma sono critico”.
Questi grillologi “critici” dovrebbero dare una sistematina alle loro evidenti contraddizioni.

Se certi atteggiamenti e affermazioni le fanno Berlusconi, Bersani, Monti, ecc..ecc…sono lesti e acuti nel criticarli, censurarli, considerarli degli inetti. Se invece è Grillo a comportarsi da monarca assoluto, a manifestare maschilismo, scatta l’assoluzione. Preceduta da un: “sì, certo, Grillo sbaglia a fare così ma...Dopo il “ma”, parte la serie di buoni propositi, di buone azioni, di prospettive di cambiamento che solo Grillo e il Movimento 5 Stelle possono portare.
Si va dal: “i grillini in Parlamento faranno la vera opposizione, spulceranno ogni documento, al “riprenderanno con il loro iPhone i morti viventi della politica in Parlamento”..ecc..ecc..
Accidenti. Un obiettivo elevato. Un vero modello alternativo. Un cambiamento sostanziale nel panorama politico italiano.
Certo. E’ probabile che facciano tutte queste cose. E’ possibile che ciò abbia un senso e una rilevanza. Ma è tutto qua? E’ questo il senso del Movimento 5 Stelle. La sua funzione collettiva. E la funzione di utilità che potranno svolgere questi bravi grillini annulla le cazzate (per non dire altro) di Grillo?


E mi pare soprattutto pericolosa questa concezione della democrazia, in questo caso dei sinistrorsi, per cui certe regole e affermazioni sono accettate, tollerate, o criticate “mosciamente”, se fatte da colui in cui ci si è rifugiati e che si vuole a più del 20% dei voti, mentre si erigono barricate, ci si lancia con forza e costanza, si fanno scorrere fiumi di articoli per dimostrarne l’inaccettabilità quando sono perpetrate da politici tradizionali.
Che c’è di nuovo, di innovativo, che fa sperare in un cambiamento politico e sociale, in queste pacchiane contraddizioni dei grillologi “critici” e nella gestione di un’aggregazione dominata da un coordinatore e da un guru che proclamano la partecipazione diretta dei cittadini mentre “scoraggiano” quella interna al Movimento 5 Stelle. Tutto ciò considerando, come scrivevo a settembre, gli aspetti e le implicazioni insite in una certa tipologia di aggregazione e i tatticismi e le affabulazioni necessarie per mantenere o accrescere il consenso. Ah..certo…E’ la macchina del fango o della merda della stampa. E’ la faziosità della collaboratrice di Santoro.
E’ l’opportunismo di Favia e Salsi. Due che sono peggio di Scilipoti..
Beh…l’intellighenzia di sinistra è sempre stata brava a darsi alibi. Ed è per questo che culturalmente non ha mai attecchito sulla maggioranza nel paese. Il primo che lo sa è Grillo. E, infatti, agisce e parla da destrorso. Ma, sia chiaro, non fatelo sapere ai grillogi “critici”. E, nel caso remoto che l’avessero intuito, non aspettatevi che lo ammettano.

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