Certo che….se Grillo sceglie per il suo
ritorno diretto in tv – indirettamente, ci sta tutti i giorni – quel ‘Servizio
Pubblico’ dell’ormai “nemico” Santoro (come fece Berlusconi), queste
esternazioni sulla rete che Telecom sta faticosamente tentando di vendere, non
faranno che…crescere l’audience del programma.
Perché Beppe Grillo deve – e sottolineo,
deve – battere in ascolto la Mummia.
Se invece Grillo sceglierà un’altra rete,
sarà perché ha bisogno di uno spazio coperto con degli autoparlanti.
Lui che è uomo di spettacolo – non un macchietta
come la Mummia Berlusconi – saprà come attrarre, mantenere attenzione,
provocare assensi e consensi in chi lo guarda.
Non sarà invece in grado di allontanare l’impressione
che per ottenere il massimo consenso per il Movimento 5 Stelle, anche lui, più
di altri, fa uso di alcuni tatticismi dialettici infarciti di banalità e
semplificazioni. Che c’è di nuovo e di vivo in questo? Nulla. Il nuovo, forse,
e non per questo migliore, sarà forse rappresentato da parte dei grillini che
arriveranno in Parlamento. Ma questo film deve ancora andare in onda….
Tra tutti
i canali televisivi, la 7 è il più fazioso. Un canale fuori controllo, con figuranti strapagati nonostante abbia perso circa 70 milioni nel 2012. Chi
paga le perdite? TImedia, di Telecom Italia, ne detiene la
proprietà, quindi la finanziamo tutti
noi con le bollette, peggio del canone. Franco Bernabè, l'ad di Telecom, sta cercando di venderla,
per ora senza successo, a Urbano Cairo e Clessidra. Se non ci riuscirà gli
rimarrà solo l'asta pubblica.
Partecipare potrebbe essere un'opportunità, non per rilanciarla, ma per chiuderla.
“In risposta
all’intervista della trasmissione Servizio Pubblico del 31 gennaio 2013,
montata tagliando le risposte in modo da renderle ridicole o incomprensibili,
pubblico l’intervista integrale in modo che ognuno possa valutare l’obiettività
dell’informazione” Federico Pizzarotti, sindaco di Parma [dalla descrizione del
video su youtube]
- Nel 2011
i debiti complessivi del Comune di Parma
(Comune + Partecipate) ammontavano a 874
milioni di euro; nel 2012 i debiti
sono stati ridotti di 44 milioni (in
relazione alla cessione della quota di Stu Pasubio).
- Nel corso del 2012, in meno di un anno, siamo riusciti ad effettuare pagamenti ai fornitori per 84 milioni di euro (tieni
presente che il debito del Comune verso i fornitori è quello più difficile da
liquidare, rispetto al debito verso le banche, che invece è sostenibile e
razionabile nel tempo).
- Sono state vendute all’asta tutte le auto blu, con un risparmio di 250 mila euro l’anno (il sindaco gira con una Zafira a Metano, oppure in bicicletta)
- Ridotti
del 10% gli stipendi del sindaco, vice sindaco e presidente del Consiglio
Comunale: anche qui il risparmio è di decine di migliaia di euro.
- Sospeso Quoziente Parma voluto dall’ex amministrazione (un coefficiente che
in teoria avrebbe dovuto aiutare le famiglie a sostenere il costo delle rette
scolastiche). In realtà è costato complessivamente 5 milioni di euro, di cui:
118.000 euro in consulenze e studi con l’Università di Parma, 82.000 euro ai
CAAF per il calcolo del QP, un Dirigente dedicato per alcuni anni, 540.000 euro
di mancate entrate nell’anno 2011 ed 250.000 euro di mancate entrate nel 2012
in relazione all’applicazione del QP ai servizi educativi (in misura ridotta,
alla fine, il denaro per le agevolazioni alle famiglie: era più strumento di
propaganda che altro).
Se lo strumento fosse davvero uno strumento
di equità a costo zero per l’amministrazione comunale significherebbe che a
fronte di alcune famiglie che si vedono applicate delle riduzioni a qualsivoglia
tariffa ce ne sono altre che si vedono proporzionalmente applicato un
corrispondente aumento. Il fatto che in questi anni abbia comportato “solo”
agevolazioni per tutti ha significato un pesante aggravio alle casse del
Comune.
- Abbiamo aumentato il costo delle rette scolastiche, ma lo abbiamo fatto
solo per le fasce di reddito superiori,
cioè il 20% del totale delle famiglie, per permettere al restante 80% di
usufruire degli stessi servizi"
Intervista
integrale di Pizzarotti a Servizio Pubblico
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