martedì 5 febbraio 2013

Il pensierino del giorno: Mps e media, prima truffa mediatica svanita, come da “copione” Mussari…


La prima truffa mediatica è svanita in pochi giorni. 
Stava diventando difficile far credere a gente che vive con i piedi per terra che nello scandalo Mps ci fosse un solo “cattivo”: Mussari.
Che avrebbe fatto tutto da solo.
E, infatti, nel giro di pochi giorni questa truffa mediatica è saltata. Adesso sappiamo che ci sono una decina d’indagati. La Procura di Siena (o quella di Trani?!) avrebbe spiccato dieci avvisi di comparizione, tra cui uno per il direttore generale Giuseppe Vigni e non dovrebbe mancarne uno per il responsabile della Finanza, Gianluca Baldassarri. Un bocconiano (vabbè..mi compiaccio nel farvelo sapere) che arriva nel 2001 in Mps e che fino al 2008 è consigliere di Borsa Italiana (i “migliori” e “non raccomandati” politicamente, li mettono sempre in Abi, in Borsa Italiana,  in Consob, sono una “garanzia”).

Certo. Il primo della lista è Mussari. Che, nella “migliore tradizione” della trama degli scandali finanziari-politici (e viceversa), segnala già problemi di salute. Sì. Perché i “biscazzieri”, i “giocatori d’azzardo” bancari/finanziari, stanno tutti bene quando fanno “fantasiose operazioni” che possono provocare buchi di bilancio, ma danno “immediati segnali di malessere” (un eufemismo), non appena sentono odore di avviso di garanzia, di un possibile rinvio a giudizio. Stato di malattia che si “aggrava ulteriormente” non appena scatta il processo. 
Lascio voi immaginare quale fisica e psichica prostrazione li prenda quando in tribunale sentono nell’aria l’odore della condanna (per quanto…i reati dei colletti bianchi raramente producono condanne e, nel caso, in appello sono ridotte).


Che bel paese che siamo...
C’è chi (condannato) si dà alla fuga dilettantesca come Fabrizio Corona, chi invece rimane in Italia con il “fisico prostrato”. In attesa che la giustizia – verso cui, a parole, nutrono fiducia – li assolva o lo sponsor politico li tragga in salvo.
Mussari, tra l’altro, non ha neppure l’età di Antonio Fazio e Callisto Tanzi. Prevedo un aggravamento veloce del suo stato di salute.
Sono cinica? Probabile. Ma la realtà storica dimostra quanto sopra scritto: stanno tutti bene quando devono metterlo nel culo, si ammalano immediatamente quando scoprono che potrebbero allontanarsi dai piaceri della vita super accessoriata, dalla perdita di "consenso" intorno al loro potere mal usato. Insomma, quando -anche loro - corrono il rischio di essere "penetrati".

Per fortuna (loro) la giustizia in Italia non funziona. Al massimo recuperiamo all’estero un tamarro dilettante. Senza appoggi politici e istituzionalbancarifinanziari. 

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