venerdì 31 gennaio 2014

Paolo Nutini: Candy


Marco Travaglio: “Roba da Chiodi”

Anche il quotidiano la Repubblica, ieri, aveva un sottotitolo in prima pagina dal quale si “evinceva” che il M5S aveva fatto bagarre per impedire l’approvazione del decreto che elimina il pagamento della seconda rata dell’Imu. Sottotitolo “fuorviante” che “taceva” sul perché di tale casino: in quel decreto c’era una norma che riguardava le banche. 
Che il Corriere, controllato da Banca Intesa, non sia in grado di fare informazione è “naturale”. Anche la Repubblica, di proprietà di De Benedetti, deve dei “favori” a qualche banca?
Mi piacerebbe sentire l’opinione di Massimo Giannini o di Federico Rampini, un giornalista di cui ho considerazione. E, perché no, di Vittorio Zucconi. E perché no, di Eugenio Scalfari. E perché no, del super fan di Renzi Claudio Tito. E perché no: di quel “comunista” di Michele Serra...


da: Il Fatto Quotidiano 

Massima solidarietà ai lettori del Corriere, costretti a esercizi enigmistici sempre più complicati per decrittare titoli e articoli.
Ieri chi riusciva a superare indenne l’altalena di notizie sulla legge elettorale (Renzi spinge, Berlusconi apre, Alfano chiude, Quagliariello frena, Brunetta stringe, Casini rompe in tutti i sensi, Verdini telefona, la Boschi sale al Colle, stop di Cuperlo, alt di Fassina chi?, la Pascale twitta, Dudù abbaia, Napolitano monita, Tizio alza la soglia, Caio abbassa il premio, Sempronio sfonda il tetto, insomma è accordo, anzi patto, magari asse, pardon contratto, senza contare

Falso agroalimentare: l’Italia ingoia bocconi amari

da: http://www.lanotiziagiornale.it/


L’Italia ingoia bocconi amari
La Cia: il falso nell’agroalimentare vale un miliardo. Contraffazioni e frodi mettono in ginocchio il settore

Le indagini sono state condotte dalla Cia, e hanno scoperto frodi per un miliardo. Ma non parliamo dell’agenzia amerciana, bensì della Confederazione italiana agricoltori la quale ha determinato che il falso in Italia fattura oltre un miliardo di euro l`anno. Per cui “è necessario prevedere “subito un sistema pubblico-privato nella lotta a contraffazioni e frodi”. La Cia lo ha chiesto in commissione Agricoltura del Senato. Il giro d`affari legato alle produzioni Dop e Igp supera nella sola Italia i 7 miliardi di euro per fatturato alla produzione e i 12,6 miliardi di euro per consumo. Circa un terzo del volume prodotto – è stato sottolineato dalla Cia – è destinato all`export, per un valore di circa 2,5 miliardi di euro. Un comparto che è passato da prodotti di nicchia a componente importante e dinamica dell`agroalimentare. Di contro, il valore delle merci contraffatte nell`alimentare è pari ad oltre un miliardo di euro l'anno, il 15 per cento dell`intera contraffazione rinvenuta in Italia. Si passa dall`usurpazione della denominazione a vere e proprie sofisticazioni e frodi alimentari.

giovedì 30 gennaio 2014

Barbara Spinelli: “L’urlo dell’Ucraina, il silenzio dell’Europa”



da: la Repubblica

A prima vista sembra un vasto e violento tumulto in favore dell’Europa, quello che da mesi sconvolge l’Ucraina. Un tumulto che ci sorprende, ci scombussola: possibile che l’Unione accenda le brame furiose di un popolo, proprio ora che tanti nostri cittadini la rigettano?

È possibile, ma a condizione di decifrare l’insurrezione: di esplorarne i buchi neri, gli anfratti. Di capire che la dimissione del premier Azarov non metterà fine alla rabbia, all’anarchia. A condizione di non consegnare l’Ucraina al nero della solitudine e mantenere però la mente fredda: che analizza, distingue la superficie visibile dai sottofondi. A condizione che l’Europa sappia di essere non solo simbolo, ma pretesto per abbattere il regime di Kiev. Che diventi motore degli eventi, smettendo di vedere se stessa come Empireo immune da difetti che abbraccia i cieli inferiori ma senza responsabilità. Lo sguardo europeo è attratto dagli esotismi, ed esoticamente lontana è Piazza-Europa, chiamata dagli ucraini Euromaidan.
Incapace di far politica, l’Unione commenta con pietrificati sermoni sui propri valori il film atroce, fatto d’incendi e lividi paesaggi, che vediamo in Tv.

Lavoro: da Fiat alle banche, così ti peggioro il contratto



da: Il Fatto Quotidiano
Il modello degli svedesi segue quello inaugurato da Marchionne a Pomigliano: meno soldi, più lavoro. Altrimenti si va all’estero.

In principio fu Marchionne. Il primo a importare in Italia quello che i sindacati chiamano “ricatto” è stato il piano “Fabbrica Italia” a Pomigliano. “Se non accettate la riduzione delle pause, l’aumento degli straordinari o le sanzioni per chi sciopera contro gli accordi la produzione della Panda rimane in Polonia”. I sindacati hanno accettato e la Panda è arrivata in Campania. Sul piano concreto, quando si allunga l’orario o si è costretti a fare settimane intere di cassa integrazione, il reddito si riduce lo stesso. Ma nemmeno con “Fabbrica Italia” si era arrivati alla proposta drastica della Electrolux: taglio del salario altrimenti ce ne andiamo in Polonia. Ieri l’azienda ha cercato di rimediare insistendo sulla scarsa entità della riduzione: 3 euro l’ora, circa l’8% della retribuzione, 130 euro al mese. Ma ha dimenticato di ricordare che tra le richieste ci sono la giornata lavorativa a 6 ore, i contratti di solidarietà, il blocco di aumenti e scatti di anzianità per tre anni e il non pagamento delle festività che cadono di sabato e domenica. Il conto più corretto, dunque, è quello fatto dai sindacati che parlano di circa 5-600 euro al mese.

L’ipotesi di spostare la fabbrica all’estero, in Serbia, Polonia, Romania, Albania,

Fisco: Tasi, pesarà più dell’Imu?



Tasse che vanno (all’ultimo minuto, clicca qui), tasse che vengono e potrebbero pesare maggiormente. Come si suol dire: i cazzi - pardon: le tasse - cambiano, ma i culi - pardon: i portafogli - son sempre quelli...

da: la Repubblica

Tasi, con le nuove aliquote rischia di pesare più dell'Imu
Secondo la Uil la nuova formulazione delle aliquote rischia di far passare alla cassa 2,5 milioni di contribuenti esenti Imu, che non avevano pagato l'imposta nel 2012. Inoltre, per oltre 10,5 milioni di contribuenti la Tasi rischia di essere più pesante della stessa Imu

"L'accordo tra Governo e Comuni sulla Tasi ha un solo significato: i Comuni incassano e i contribuenti pagano". Lo sostiene Guglielmo Loy, segretario confederale Uil, presentando i dati emersi da un'elaborazione del Servizio Politiche Territoriali sulla nuova tassa.

Infatti, la decisione di non utilizzare i 500 milioni di euro previsti dalla Legge di Stabilità, che avrebbero permesso di introdurre delle detrazioni (25 euro medi),

Legge elettorale: accordo Berlusconi-BriatoRenzi, premio di maggioranza al 37%, sbarramento al 4,5%



da: Lettera 43

Legge elettorale, accordo Pd-Forza Italia: premio di maggioranza al 37%
Intesa raggiunta tra Renzi e Berlusconi. Soglia del premio al 37%, sbarramento al 4,5%. Sì anche al Salva-Lega.
Dopo ore di febbrili trattative e telefonate bollenti tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si è finalmente giunti a un accordo sulla legge elettorale.

Con l'ok di Partito democratico e Forza Italia è stato, infatti, dato il via libera al 37% per il premio di maggioranza, alla delega al governo sui collegi e al cosiddetto Salva-Lega.
TETTO DEL 55%. L'indiscrezione è trapelata a  pochi minuti dalla ripresa dei lavori della commissione Affari costituzionali della Camera. Secondo fonti interne al Pd, la soglia di accesso al premio sarebbe stata fissata, come detto, al 37%, il premio stesso al 15%, ma con il tetto del 55%: vale a dire che a nessuna coalizione è permesso di  conquistare più del 55% dei parlamentari. Clausola, quest'ultima, intesa come garanzia contro i possibili tentativi di modifica della Costituzione da parte di una sola forza politica.
SBARRAMENTO AL 4,5%. Scenderebbe, invece, dal 5 al 4,5%, la soglia di sbarramento per i partiti che si presentano in coalizione.
Dovrebbe essere, poi, stato fissato a 45 giorni il limite per la delega al governo per ridisegnare i collegi.

mercoledì 29 gennaio 2014

Luca Ciarrocca: I padroni del mondo /3



La riunione segreta dei banchieri

Non molto tempo dopo, il 13 ottobre 2008, a Washington fu convocato un vertice politico-bancario di emergenza. L’obiettivo non era cambiato: evitare il collasso dell’economia americana. Lo scenario rimaneva da stato di belligeranza: Borsa in caduta libera, disoccupazione in rapida crescita, quattro milioni di persone senza lavoro in due mesi, il Pil globale in crollo per la prima volta dai tempi della Seconda guerra mondiale, dopo decenni di sviluppo. Fu in tale clima che un piccolo drappello di bankster, i capi delle maggiori banche degli Stati Uniti (tutti azionisti di peso della banca centrale, la Federal Reserve), furono comandati dal segretario al Tesoro Henry Hank Paulson (ex Ceo di Goldman Sachs) per un vertice top secret fuori dai radar dei media. Appuntamento alle nove del mattino, al 1500 di Pennsylvania Avenue, sede del dipartimento del Tesoro, a poche decine di metri dalla Casa bianca.
  Visi tirati per le notti insonni, abiti blu o grigioscuri d’ordinanza, nove tra i bankster piu influenti del capitalismo occidentale, i loro istituti di credito sull’orlo del fallimento, entrarono alla spicciolata nel palazzo dove si sarebbero decisi i destini dell’economia mondiale. L’architettura neoclassica dell’edificio, la grande statua di Alexander Hamilton, primo segretario al Tesoro Usa nel 1789, conferivano solennità al momento.

Massimo Ranieri, ‘Sogno e son desto’ 25/1: Margherita (R.Cocciante)

Cinema, Dallas Buyers Club: un Matthew McConaughey da Oscar


Matthew McConaughey: "All'Oscar non penso, è già un miracolo questo film"
Esce il 30 gennaio "Dallas Buyers Club" dove l'attore interpreta un malato di Aids. Per entrare nel ruolo, che gli è valso un Golden Globe e una candidatura agli Oscar, ha perso 23 chili e aspettato cinque anni

Se la notte del 2 marzo Matthew McConaughey batterà i colleghi DiCaprio, Bale, Dern ed Ejiofor e si aggiudicherà l'Oscar come miglior attore protagonista non sarà grazie ai 23 chili persi mangiando per quattro mesi solo (poco) riso e pesce (ora si è ripreso, ma non del tutto) o alla scelta da eremita di non uscire mai di casa durante la lavorazione del film. Sarà grazie alla tenacia con cui ha voluto raccontare la storia di Ron Woodroof, malato di Aids cui diedero 30 giorni di vita e  visse invece altri sette anni lottando contro la malattia e contro lo Stato che non approvava i suoi sistemi di cura.

L'attore è arrivato a Roma per presentare Dallas Buyers Club, firmato dal regista francese Jean Marc Vallèe (CRAZY), che racconta l'epopea (vera) di Ron Woodroof e la sua trasformazione da elettricista greve, alcolizzato, sesso-dipendente e omofobo a uomo d'affari (aggirò il fatto che non poteva vendere

Il “comunista” Obama: aumento del salario minimo e…scala mobile


da: la Repubblica

Lavoro, Obama alza il salario minimo per decreto
Il presidente americano annuncia un aumento del minimo orario a 10,10 dollari e propone l’indicizzazione del compenso orario all’inflazione

Il presidente americano annuncia un aumento del minimo orario a 10,10 dollari e propone l'indicizzazione del compenso orario all'inflazione

Alla vigilia del discorso sullo stato dell'Unione, incentrato sul 2014 "anno dell'azione", Barack Obama ha annunciato che, scavalcando il Congresso, emetterà un decreto per alzare dal prossimo anno il salario orario minimo per i nuovi contratti dei lavoratori federali a 10,10 dollari. Una misura contrastata con forza dai Repubblicani.

Nel suo discorso, anticipa la Casa Bianca, Obama chiederà anche al Congresso di approvare una legge che punti allo stesso risultato anche per i contratti in corso e che indicizzi il salario orario all'inflazione. Sono circa due milioni i dipendenti federali in America, ma solo una parte di essi ricevono il salario minimo attualmente fissato a 7,25 dollari.

Pagamenti sopra i 30 euro: obbligatorio accettare il bancomat

da: TMNews

Diventa obbligatorio accettare bancomat per spese sopra 30 euro
Decreto in Gazzetta operativo in 60 giorni, anche per professionisti

Diventa obbligatoria l'accettazione dei bancomat per i pagamenti di importo superiore ai 30 euro, sia per le transazioni con le imprese per l'acquisto di beni e servizi sia per i professionisti. E' stato infatti pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell'Economia riguardante le modalità di accettazione obbligatoria delle carte di debito come modalità di pagamento per l'acquisto di beni, servizi e prestazioni professionali.

"Con questo provvedimento - ha commentato il ministro Flavio Zanonato - si dà ulteriore attuazione ai programmi dell'Agenda Digitale, favorendo i consumatori nei loro acquisti attraverso una più ampia diffusione della moneta elettronica e garantendo maggiore tracciabilità per le transazioni con imprese e professionisti".

Lavoro, Electrolux: salari da Polonia, prezzi da Italia

da: Famiglia Cristiana

Electrolux: salari da Polonia, prezzi da Italia
L'azienda svedese propone tagli ai salari per ridurre il costo del lavoro e avvicinarlo a quello dei Paesi dell'Est. Ma i lavoratori non ci stanno.
di Fulvio Scaglione



I fatti ormai sono noti. L'Electrolux, grande aziende svedese che fino al 2006 è stata il più grande produttore mondiale di elettrodomestici e resta comunque il più grande produttore d'Europa con 22 stabilimenti, ha subordinato un piano di investimenti del valore di 90 milioni, indispensabile per rilanciare la produzione nei quattro stabilimenti italiani, all'accettazione da parte dei lavoratori di un piano che prevede la riduzione dell'orario di lavoro, il taglio di una serie di garanzie e, soprattutto, una riduzione del salario effettivo fino alla quota di 800 euro. Inoltre, tra i 5.700 lavoratori impiegati da Electrolux in Italia salirebbero a 800 gli esuberi.

E' quello che sindacati e lavoratori chiamano"piano Polonia", volendo con questo indicare il parametro retributivo a cui si arriverebbe accettando la proposta dell'azienda. Anche prima dell'annuncio, il "caso Electrolux" aveva provocato

martedì 28 gennaio 2014

Marco Travaglio: “Scajola, innocente a sua insaputa”

da: Il Fatto Quotidiano

Dunque, per il Tribunale di Roma, Claudio Scajola è innocente a sua insaputa (s’era dimesso, ma l’hanno assolto). E all’insaputa di Berlusconi (aveva preteso le sue dimissioni da ministro e, proprio dopo quello scandalo, aveva violentato se stesso annunciando una legge anticorruzione). E perfino all’insaputa dei complici (l’architetto Angelo Zampolini, che ha patteggiato la pena, e il costruttore della Cricca Diego Anemone, che se l’è cavata solo per prescrizione).
Ma l’aspetto più paradossale di questa sentenza paradossale che chiude (almeno in primo grado) una vicenda paradossale, è che potrebbe essere molto meno scandalosa di quanto appaia. Anzi, potrebbe essere addirittura in linea con la legge italiana sull’illecito finanziamento ai partiti. In attesa delle motivazioni della sentenza, che comunque si annunciano avvincenti, si può solo tirare a indovinare come abbia potuto il giudice stabilire che, per un deputato e ministro dell’Interno, beneficiare di 1 milione e passa versati in nero da imprenditori che lavorano per il suo ministero, “non costituisce reato”.
Quel che è certo è che la legge del 1974 sul finanziamento ai partiti, essendo stata scritta dai partiti, è piena di buchi e scappatoie, almeno per i partiti. Tutto ruota intorno al “dolo”: l’intenzione di violare la legge. Che, naturalmente,

‘Renzellum’, preferenze o nominati: il punto della questione (come sempre) è un altro...


Fino a quando ho votato, nazionali e/o regionali, prima o seconda repubblica che fosse, non ho mai espresso una preferenza. Per me, le preferenze “funzionano” a posteriori: vedo come si comportano i candidati e caso mai li premio alla successiva elezione. Risultato: mai espresso una preferenza.

L’esperienza italiana insegna che le preferenze sono un modo per controllare i voti. Mafia e lobby varie ne hanno fatto uso. E’ altresì vero che un sistema elettorale che porta in parlamento solo nominati soggiace alle stesse logiche clientelari e illegali. Perché il punto della questione non è: preferenze o nominati. E’ la qualità delle persone. Le caratteristiche morali e cerebrali di chi seleziona e di coloro che si propongono per esercitare la delega affidata dai cittadini a governare e legiferare.
Se i partiti sapessero fare il loro mestiere, pur con un margine di errori inevitabili, pur mettendo in conto che possa esserci una mela marcia (una…non una moltitudine), il fatto che siano loro a scegliere una parte dei candidati ci starebbe.
Il problema è che una casta e una classe politica di morti viventi non può esprimere candidati adeguati.

Detto che, non ho mai espresso una preferenza e mi pare inconfutabile che la stessa non sia garanzia di adeguatezza e correttezza, non si può togliere al cittadino il diritto di esprimere il nome dei candidati. E’ una questione di principio. Di democrazia.

Sogno e son desto 25 gennaio: Massimo Ranieri e Giorgio Albertazzi

Dopo il video con Massimo Ranieri e Marco Castoldi in arte Morgan (clicca qui) ecco la seconda PERLA dell’ultima puntata di Sogno e son desto: il m e r a v i g l i o s o incontro di Massimo Ranieri con Giorgio Albertazzi. 



Lavoro in Italia, modello “cinese”: Electrolux, salari da 1400 a 800

da: la Repubblica

Il piano Electrolux per l'Italia:"Salari dimezzati agli operai"
Il gruppo svedese degli elettrodomestici minaccia di tagliare gli investimenti e chiudere gli stabilimenti nella Penisola. Per non farlo i salari dovrebbero scendere da 1400 a 700-800 euro, avvicinandosi agli stipendi dei dipendenti polacchi dell'azienda. I sindacati: "Proposta irricevibile". Zanonato: "In Italia il costo del lavoro è troppo alto"

Gli stipendi italiani sono troppo alti. O si adeguano a quelli di altri Paesi o si tagliano i posti di lavoro. E' la minaccia non tanto velata che pende sulle sorti degli stabilimenti della Electrolux, l'azienda svedese di elettrodomestici che secondo i sindacati, nell'incontro di oggi a Mestre, avrebbe proposto un drastico taglio degli stipendi degli operai: devono scendere da 1.400 euro al mese, a circa 700-800 euro. Non basta: servirebbe anche una riduzione dell'80% dei 2.700 euro di premio aziendali, la riduzione delle ore lavorate a 6, il blocco dei pagamenti delle festività, la riduzione di pause e permessi sindacali (-50%) e lo stop agli scatti di anzianità.

A fine ottobre dello scorso anno, Electrolux aveva annunciato duemila tagli a livello globale (di cui 1.500 in Europa). Per far sopravvivere le sedi produttive di

Stefano Feltri: “Capitali all’estero, lo scudo di Letta ha il buco incorporato”

da: Il Fatto Quotidiano

Il decreto del governo sul rientro dei capitali dall’estero è ancora vago, ma ha già un buco. Colpa dell’eredità dell’ultimo scudo fiscale, quello voluto dal governo Berlusconi nel 2009 e che ha permesso allo Stato italiano di incassare 5,6 miliardi di euro. Quello scudo aveva un trucco: permetteva agli evasori con enormi capitali nei paradisi fiscali di regolarizzare la loro posizione pagando pochi spiccioli e garantiva loro la possibilità, per i successivi cinque anni, di essere protetti da ogni contestazione.
Nella giurisprudenza tributaria si è affermata l’interpretazione più estensiva: visto che non c’è praticamente modo di chiarire quali somme sono state scudate, chiunque abbia usato lo scudo e poi sia stato sorpreso ad avere “una capacità economica non ufficiale”, come si dice in gergo, poteva sempre argomentare che le somme contestate erano proprio quelle scudate. Una specie di immunità che durava cinque anni. E, guarda caso, dopo cinque anni arriva un altro scudo fiscale o, come preferisce chiamarlo palazzo Chigi, un provvedimento sulle “Regolarizzazioni dei capitali detenuti all’estero”. Sanzioni amministrative ridotte “fino alla metà se il contribuente trasferisce i capitali in Italia o in un altro Paese dell’Unione europea o in Stati aderenti all’accordo sullo spazio economico europeo che consentono un effettivo scambio di informazioni,

Il Buongiorno di Massimo Gramellini: “L’uovo di Mastrapasqua”

da: La Stampa



Ma è mai possibile, si lamentano da alcuni giorni i miei cari, che il dottor Mastrapasqua riesca a fare il presidente dell’Inps, il vicepresidente esecutivo di Equitalia, Equitalia nord, Equitalia centro ed Equitalia sud, il direttore dell’ospedale israelitico e della casa di riposo ebraica, il dirigente di Italia Previdente, Eur spa, Eur Tel, Eur congressi Roma, Coni servizi spa, Autostrade per l’Italia, Fandango, Telecom Italia Media, il consigliere d’amministrazione di Quadrifoglio, Telenergia, Loquendo, Aquadrome, il presidente onorario di Mediterranean Nautilus Italy, Adr Engineering, Consel, Groma, Emsa Servizi, Telecontact Center, dell’immobiliare Idea Fimit Sgr e di chissà cos’altro ancora - insomma, che in un’epoca di disoccupazione diffusa il dottor Mastrapasqua sia in grado di gestire da solo venticinque incarichi, venticinque uffici, venticinque ficus da bagnare almeno venticinque volte l’anno, venticinque posti macchina e forse venticinque macchine, ma di sicuro venticinque chiavi d’ingresso e quindi un portachiavi immenso, un bigliettone da visita a venticinque strati e decine di riunioni, cene di rappresentanza, ricevute gonfiabili, conflitti di interesse, incontri e telefonate per litigare, mettersi d’accordo e combinare affari con le altre ventiquattro parti di se stesso - mentre

lunedì 27 gennaio 2014

Milano saluta Abbado con Beethoven: ottomila applaudono fuori dalla Scala

da: la Repubblica 


La piazza gremita per ascoltare la 'Marcia funebre' di Beethoven diretta da Barenboimed eseguita, come da tradizione quando muore un direttore musicale, nel teatro vuoto e a porte aperte
Una folla fittissima si è radunata in piazza Scala e nelle vie limitrofe per ascoltare il concerto che il Teatro alla Scala e la Filarmonica hanno dedicato al maestro Claudio Abbado, scomparso il 20 gennaio dopo una lunga malattia. Per salutare il grande direttore d'orchestra, innamorato di Milano, oltre ottomila persone si sono radunate in strada mentre l'orchestra suonava dall'interno della sala vuota del teatro. E appena la bacchetta di Daniel Barenboim ha dato il via alla prima nota, in piazza si è imposto un silenzio surreale. Niente squilli di telefonini o chiacchiere. Anche i più giovani, bambini in braccio ai genitori, ascoltavano rapiti la Marcia funebre (Adagio assai) dalla Terza sinfonia di Ludwig van Beethoven, l'Eroica.

‘Sogno e son desto’ 25 gennaio: Massimo Ranieri e Marco Castoldi in arte Morgan, O Sole Mio e medley

Non avete visto ‘Sogno e son desto’, con quell’Artista, quell’animale da palcoscenico di Massimo Ranieri.
Peggio per voi!!!

Potete rimediare. Con la replica della terza e ultima puntata il 28 gennaio su Rai Premium, con i video nel sito Rai o con i video che ho inserito.
Ma ecco….una PERLA della terza puntata. Una m e r a v i g l i a: il duetto di Massimo Ranieri con Marco Castoldi in arte Morgan.
Il nuovo arrangiamento di O Sole Mio è la genialata musicale di Morgan, ma anche il resto del duetto è imperdibile.

Massimo Ranieri è un Artista e un uomo di quelli che include anziché escludere. Grazie di queste ore di spettacolo totale e grazie per aver REINCLUSO Marco Castoldi in un programma Rai. E grazie a Marco Castoldi per la passione, intensità e…sobrietà mostrata sabato sera.


Sanremo 2014: Noemi in gara con due brani dal sound brit




La cantante Noemi parteciperà al 64° Festival di Sanremo (che si svolgerà dal 18 al 22 febbraio) con le canzoni “Bagnati dal sole” e “Un uomo è un albero”.
I pezzi usciranno nel nuovo atteso album “Made in London” che la cantante ha appunto ideato a Londra, dove si è trasferita momentaneamente in cerca di nuove contaminazioni musicali. “Bagnati dal sole” è la canzone con cui Noemi sperimenta una strada nuova, quella delle sonorità elettroniche, mentre in “Un uomo è un albero” troveremo un accenno alla world music, con tanto di cori africani.

Billie Joe e Norah Jones: tributo agli Everly Brothers

da: Il Sole 24 Ore

Everly Brothers: svolta country per Billie Joe Armstrong e Norah Jones
di Francesco Prisco


Quando si dice la capacità di stare sempre sul pezzo. A novembre scorso nell'indifferenza dei più il front leader dei Green Day Billie Joe Armstrong, ormai stella fissa della volta celeste rock con una certa dimestichezza con le cliniche di riabilitazione, si toglie uno sfizio che covava da chissà quanto tempo: omaggiare gli Everly Brothers, duo del rock and roll degli albori le cui armonie vocali furono la via di Damasco per gente come Lennon, McCartney, Simon e Garfunkel.
Passione insospettabile, la sua, che necessitava giocoforza di una «sponda» perché non è che puoi rendere degno tributo agli Everly se canti da solo. L'ha trovata in Norah Jones, cantautrice jazzy abituata a frequentare atmosfere folk, evidentemente in debito – lei sì – con la lezione musicale di Don e Phil Everly. Si sono visti a New York e, in soli nove giorni, hanno buttato giù «Foreverly» (da notare il gioco di parole), disco che riproduce interamente la tracklist di «Songs our daddy taught us», secondo album dei fratelli Everly datato 1958

Giornata della Memoria: il Memoriale della Shoah apre al pubblico

da: Il Sole 24 Ore - di Stefano Biolchini


Immobile, cupo e inquietante testimone dei tempi più terribili: al ben nascosto e sotterraneo binario 21 della Stazione di Milano il treno è ancora lì, muto residuo della Shoah tutta italiana. Eppure d'intorno, come luogo imprescindibile della nostra troppo spesso frettolosa memoria, il Memoriale della Shoah si erge come silente monito ed esempio di eccezionale recupero storico e filologico. E finalmente si offre ai cittadini: domenica 26 e lunedì 27 gennaio 2014, il sito viene eccezionalmente aperto al pubblico con a disposizione Ciceroni d'eccezione, tra cui Gad Lerner, Lella Costa, Gioele Dix, Natalia Aspesi, Raffaele Morelli, Ferruccio de Bortoli.
Ad annunciarlo sono stati oggi proprio Ferruccio de Bortoli e Roberto Jarach, presidente e vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, che hanno presentato le iniziative in programma per quest'anno di celebrazione nazionale della memoria.
«Ripensando a quattro anni fa, quando in questo stesso luogo, posavamo la prima pietra che avrebbe dato vita al Memoriale, resto quasi incredulo di fronte al valore e all'unicità del risultato a cui siamo arrivati. Questo è un luogo dove

Papa Francesco: un pensiero a Cocò, il bambino di tre anni ucciso nel cosentino




Il Papa: “Un pensiero a Cocò, il bimbo bruciato. Ora è con Gesù”
All’Angelus il Pontefice ricorda il bambino di tre anni ucciso nel cosentino. “I responabili si convertano e si pentano”
di Giacomo Galeazzi

"Accanimento senza precedenti". E' il grido di Francesco contro i clan. «Voglio rivolgere un pensiero a Coco' Campolongo, che a tre anni è stato bruciato in macchina a Cassano allo Jonio, questo accanimento su un bambino così piccolo sembra non avere precedenti nella storia della criminalità - ha affermato oggi il Pontefice . Preghiamo con Coco', che di sicuro ora è in cielo con Gesù - ha proseguito il Papa all'Angelus - per le persone che hanno fatto questo reato,  perché si pentano e si  convertano al Signore».

Ad ascoltare l'Angelus anche un gruppo particolare. Sono centoventi ragazzi arrivati dalle Marche, molti dei quali raccontano di essere tornati alla fede e di essersi riavvicinati ai sacramenti grazie a papa Francesco. "Sono i frutti spirituali di un pontificato che parla a tutti e raggiunge anche il cuore dei lontani", spiega Silvia Simoncini, presidentessa dello Iuter Club di Osimo,

Ucraina, in piazza per entrare in Europa: e Bruxelles (come sempre) sta a guardare..

da: la Repubblica

Il baratro dell’Ucraina è una sfida aperta per le democrazie europee
Cercando l’Europa nella notte di Kiev
di Andrea Bonanni

Bruxelles, ora che la gente muore per lei, l’Europa non sa cosa fare. Come una vera “femme fatale”, incapace di misurare le passioni che suscita, la Ue guarda inorridita alle notti gelate di Kiev.
Nella capitale ucraina i manifestanti hanno trasfigurato la bandiera a dodici stelle in un simbolo di cui gli europei non sanno più riconoscere il valore. E si fanno ammazzare in nome di quel simbolo che da noi sembra suscitare ormai solo fastidio.
Con la solita miopia mercantile che le è propria, Bruxelles aveva creduto che il contenzioso con il regime ucraino sulla firma di un accordo di associazione fosse solo una questione commerciale: la sicurezza dei rifornimenti energetici in cambio di un po’ di aiuti economici, l’apertura di un grande mercato semi-vergine in cambio di una indiretta legittimazione politica per il governo di Yanukovich. Questioni importanti, certo, ma apparentemente gestibili in una logica contabile di costi-benefici che è ormai il pensiero unico delle autorità comunitarie.

Uccisione di Aldrovandi: poliziotti indultati, liberi e di nuovo in servizio

da: Il Fatto Quotidiano

Uccisero Aldrovandi Indultati, liberi e di nuovo in servizio (Enrico Fierro).
I quattro agenti condannati per omicidio colposo fuori dopo sei mesi. E la Polizia non li ha espulsi.


La “lunga notte” della famiglia Aldrovandi non finisce mai. Anche oggi, anche in questi giorni, il dolore si rinnova insieme all’indignazione. Lo sdegno per uno Stato pavido, ambiguo, prende il sopravvento. Il calendario impazzisce e salta all’alba di cinque anni fa, quando gli occhi del loro ragazzo Federico, diciotto anni e un futuro davanti, fissano per l’ultima volta il cielo di Ferrara. Federico muore nello squallore di un parco di periferia. Ammazzato di botte. Cuore e polmoni compressi dal peso di chi gli spinge faccia e torace sulla terra. “Bastonato di brutto”. Con tanta, crudele forza che due manganelli, gli sfollagente, quelli lunghi, neri e duri, si rompono sulle sue ossa.  

sabato 25 gennaio 2014

Massimo Ranieri, Sogno e son desto 18/1: Meraviglioso (D.Modugno)

Rai1, Massimo Ranieri ‘Sogno e son desto’: ultima puntata, con Morgan, Albertazzi, Paoli e Sandrelli


Sogno e son desto, sabato su Rai1 ultima puntata con Morgan-Paoli-Sandrelli-Brilli-Albertazzi ospiti


Sabato 25 gennaio in prima serata su Rai1, in diretta dagli studi della Dear, gran finale per Sogno e son desto (voto: 7), il programma condotto da Massimo Ranieri che ha ottenuto nelle due precedenti puntate buoni risultati di ascolto (senza, però, mai battere C'è posta per te) e di critica.
A partire dalle 21.10 la rete ammiraglia proporrà la terza e ultima puntata dello show televisivo tratto dalla tournée di grande successo: uno spettacolo che gira tra canzoni, racconti di vita e teatro per arrivare al coraggio degli ultimi e alla dignità di ciascuno.
Massimo Ranieri canterà, oltre alle sue canzoni, brani di grandi cantautori tra cui anche le più belle melodie napoletane: lo spettatore potrà seguire anche tanti momenti di "teatro" e di varietà, dalle grandi "macchiette", ai sonetti di Shakespeare.

Massimo Ranieri, ‘Sogno e son desto’ 18/01: video, La Cura (Franco Battiato)

Massimo Ranieri con Stefano Bollani e Fiorella Mannoia, ‘Sogno e son desto' 18/1


venerdì 24 gennaio 2014

Massimo Ranieri, ‘Sogno e son desto’ 18/1: video, Mackie Messer (Bertolt Brecht)

Massimo Ranieri e Filippo Timi, ‘Sogno e son desto’ 18/01: video, I Balbuzienti

Massimo Ranieri, ‘Sogno e son desto’ 18/01: video, Io te vurria vasà

Massimo Ranieri e il violino di Mauro Pagani ‘Sogno e son desto’ 18/01: video, Guaglione

Massimo Ranieri, ‘Sogno e son desto’ 18/1: video, Pigliate ‘na pastiglia (Renato Carosone)

Massimo Ranieri, ‘Sogno e son desto’ 18/1: video, Perdere l'amore

Massimo Ranieri, ‘Sogno e son desto’ 18/1: video, Erba di casa mia


Marco Travaglio: “La banda dei disonesti”


da: Il Fatto Quotidiano

Ricapitolando: siccome ogni detenuto sigillato al 41-bis ha diritto di trascorrere le ore di “socialità” con un suo simile per scambiare quattro parole, il Dap e la Dna designano per far compagnia a Totò Riina il capomafia pugliese Alberto Lorusso. 
La scelta, a posteriori, si rivela infelice perché Lorusso è uno specialista in linguaggi cifrati, con cui riesce a trasmettere fuori dal carcere i suoi messaggi criminali, seguitando a gestire le estorsioni nella sua zona fra Taranto e Brindisi. In ogni caso la Procura di Palermo non viene consultata e decide autonomamente di intercettare Riina, che s’è appena confidato con un agente sulla trattativa con lo Stato: insomma sembra in vena di parlare. Infatti le intercettazioni si rivelano proficue: il boss non parla nella saletta ricreativa del carcere di Opera, temendola imbottita di cimici; invece esterna a ruota libera nel cortiletto esterno, non sospettando di essere ascoltato anche lì, e svela retroscena interessanti e in parte inediti delle stragi e delle trattative con la politica, naturalmente tutti da verificare. Già che c’è, si scaglia con rabbia inestinguibile contro il pm Nino Di Matteo, ordinando di ammazzarlo in una strage modello 1992-’93.

È bene o è male che i magistrati vengano a sapere ciò che dice, auspica e

Fisco: evasi 50 miliardi

da: la Repubblica

Evasi 50 miliardi, sanatoria sulle multe
Sconto di 1 miliardo sui premi Inail. Rientro capitali, decreto in arrivo
di Carlo Bonini

Oltre 50 miliardi di euro, pari al 3% del Pil, sono sfuggiti al Fisco italiano nel 2013. A tanto ammonta l’evasione secondo la Guardia di Finanza. Uno scontrino su tre è irregolare. Al via la sanatoria per le cartelle esattoriali, che riguarda anche bollo auto e multe per violazioni al codice della strada.

Una somma pari al 3,3 per cento del Pil sfugge al Fisco italiano. E’ questo l’allarmante bilancio dell’attività svolta dalla Guardia di Finanza durante il 2013 che ha «scovato» una base imponibile non dichiarata pari a 51,9 miliardi. La «triste» somma è composta dai redditi e ricavi non dichiarati scoperti dalla Gdf sul fronte dell’evasione internazionale (pari 15,1 miliardi), dell’evasione totale (16,1 miliardi) e di fenomeni come le «frodi carosello» che riguardano le triangolazioni Iva, i reati tributari e l’«ordinaria» evasione (20,7 miliardi). Ma non basta: l’evasione dell’Iva, limitata al territorio nazionale, è ammontata a quasi 5 miliardi. Mentre gli evasori totali «pizzicati» sono stati 8.315.