Una delle frasi più associate agli alimenti
recita da 2.500 anni “fa che il tuo cibo
sia la medicina, e che la medicina sia il tuo cibo (Ippocrate)”. Nella
nostra società questa semplice verità trova sempre più conferme e applicazioni
con lo sviluppo di alimenti funzionali e dei nutraceutici oltre che a rivedere
le antiche tradizioni alla luce delle conoscenze attuali.
Una alimentazione equilibrata e ricca in
alcuni principi è un modo non di allungare la nostra vita, ma di migliorare la
sua parte più attempata. Volendo citare un concittadino napoletano, Luciano De Crescenzo, scomparso da
poco: è ora di allargare la vita
piuttosto che di allungarla oltre modo e, gli alimenti contribuiscono a
questo progetto in maniera importante. La storia insegna che l’uomo da sempre
utilizza fonti naturali vegetali per ricavare dei principi farmacologicamente
utili che possono aiutarci, ma gli stessi alimenti possono avere degli effetti
indesiderati sui farmaci.
Esistono
abbinamenti giusti anche fra tipo di alimenti e farmaci così
come tra bevande e pietanze. Vediamone alcuni, assieme ai falsi miti che circolano su altri.
Mangio
spesso aglio e non può che essere un bene
FALSO
L’aglio è considerato uno dei regali più utili che la natura ci ha donato, in
cambio il
suo consumo chiede un sacrificio a livello di socializzazione (è sempre bene che piaccia ad entrambi nella coppia). L’aglio contiene numerosi principi attivi che oggi possono essere assunti come nutraceutici, così da annullare il suo effetto collaterale deleterio sull’alito. Il consumo eccessivo di aglio aumenta gli effetti dei farmaci di tipo anticoagulanti interferendo in maniera anche seria con degli effetti collaterali non desiderati nelle terapie di questo tipo.
suo consumo chiede un sacrificio a livello di socializzazione (è sempre bene che piaccia ad entrambi nella coppia). L’aglio contiene numerosi principi attivi che oggi possono essere assunti come nutraceutici, così da annullare il suo effetto collaterale deleterio sull’alito. Il consumo eccessivo di aglio aumenta gli effetti dei farmaci di tipo anticoagulanti interferendo in maniera anche seria con degli effetti collaterali non desiderati nelle terapie di questo tipo.
Bevo
succo di pompelmo per dimagrire
VERO/FALSO Il
succo di pompelmo è realmente efficace per perdere peso se accoppiato ad una
dieta ipocalorica. Il pompelmo è anche benefico per chi è ammalato di diabete
mellito tipo 2; tutte queste proprietà sono associate ai tanti flavonoidi che
danno anche il sapore amaro al frutto. Il pompelmo, però, non è associabile ad
una terapia con un farmaco come la felodipina, usato contro l’insufficienza
cardiaca, l’ipertensione arteriosa e alcune forme di angina. Infatti, il succo
di pompelmo provoca un forte abbassamento della pressione ed un aumento della
frequenza cardiaca. Il succo di pompelmo è anche da evitare se si è in cura con
delle statine, usate per ridurre il colesterolo ematico, perché interagendo con
alcune di queste molecole le accumula nel sangue con degli effetti da non
sottovalutare.
Non
mastico radice di liquirizia perché sono un iperteso
VERO Il
principio più importante della liquirizia è noto come Acido Glicirretico e si
può ritrovare anche nei chewing gum, nei cioccolatini, nelle sigarette, nel
tabacco e nella birra, ma la sua massima concentrazione è tipica della radice
di liquirizia. L’Acido Glicirretico è chimicamente simile all’aldosterone, un
ormone che trattiene i liquidi nel nostro organismo, fa diminuire il sodio e il
potassio (ipopotassemia, ipokalemia) annullando di fatto l’azione e gli effetti
di alcuni farmaci come antipertensivi e diuretici.
Una
dieta ricca di fibre non interferisce sull’azione dei farmaci
FALSO
Nel caso dei pazienti affetti da Parkinson in cura con la levodopa, una dieta
ricca di fibre insolubili permette di ottenere una serie di vantaggi. È stato
dimostrato che con una dieta ricca in fibre insolubili gli effetti della
levodopa sono maggiori, in poche parole il farmaco viene assorbito meglio e più
rapidamente dal nostro intestino cosicchè l’effetto di costipazione correlato
al farmaco è ridotto ed attenuato in parte.
Prendo
l’aspirina a stomaco pieno perché così è meglio
VERO
Alcuni farmaci, fra cui l’aspirina, irritano le pareti gastriche, così come
quelle dell’esofago e dell’intestino per cui devono essere consumati durante i
pasti o con altri farmaci che svolgono una funzione di protezione gastrica, per
evitare delle indesiderate gastriti e delle ulcerazioni. L’aspirina è fra i
farmaci più irritanti a livello gastro-intestinale per cui il suo consumo è
fortemente consigliato di associarlo allo stomaco pieno; in questo modo una
terapia farmacologica può essere in parte mitigata da un buon pranzo.
Bere
alcolici e farmaci è sempre un pessimo abbinamento
VERO:
L´accoppiata alcol-farmaci è quanto di più imprevedibile e pericolosa ci possa
essere e andrebbe perciò sempre evitata. Questo consiglio si trasforma in un
vero divieto soprattutto se si assumono farmaci che agiscono sul sistema
nervoso centrale (per esempio tranquillanti, antidepressivi, antistaminici)
perché l´alcol potenzia gli effetti sedativi. Talvolta bere alcolici può far
comparire delle particolari reazioni come l’arrossamento del volto e del collo,
vomito, mal di testa e palpitazioni che di certo non sono auspicabili.
Mangiare
tanti vegetali e legumi fa bene alla mia salute
FALSO: In
realtà sono conosciuti una serie di principi definiti come “antinutrizionali”
che possono creare dei problemi specie ai pazienti in trattamento con dei
anticoagulanti presi per via orale. Queste persone non possono introdurre
troppi alimenti ricchi in vitamina K, perché contrastano gli effetti dei
farmaci, riducendo la loro funzione di mantenere fluido il sangue. Fra questi
alimenti rientrano a pieno titolo i vegetali a foglia verde (cavoli, spinaci,
lattuga, broccoli, cavolini di Bruxelles), i ceci, ma anche il fegato di maiale
e quello di manzo.
Latte,
formaggi e latticini non interferiscono coi farmaci
FALSO:
Durante l’assunzione di alcuni antibiotici (ad esempio le tetracicline) questi
farmaci si possono combinare con il calcio, il magnesio, l’alluminio e il ferro
per formare delle sostanze che sono poco assorbite e quindi rendono poco
disponibili per chi li assume questi antibiotici. Alimenti ricchi di calcio
(latte e i formaggi) e gli stessi integratori contenenti ferro, possono ridurre
in maniera significativa l’assorbimento delle tetracicline rendendo minore i
loro effetti terapeutici.
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