da: https://www.repubblica.it/
- di Tiziana Testa
Il
ricercatore Rinaldo Vignati ha già esaminato i dati della città di Perugia. Con
uno studio sui flussi basato sul confronto con le politiche del 2018.
"L'esclusione dal governo sembra aver dato forza propulsiva agli elettori
leghisti"
Gli elettori
di destra hanno sentito queste regionali come un voto politico. Una delle
chiavi del successo di Tesei è proprio la loro grande mobilitazione nel voto.
Al contrario i 5Stelle hanno avuto un
tracollo di partecipazione. Uno su due non è andato alle urne".
Rinaldo Vignati, ricercatore dell'Istituto Catteneo, ha già analizzato i flussi
di voto per quel che riguarda la città di Perugia. Con una premessa. Qui,
rispetto al resto della regione, la sconfitta di Bianconi è stata meno netta:
solo 11 punti di svantaggio (contro i 20 su base regionale).
Un
astenuto su due rispetto alle politiche, nell'elettorato grillino, è un dato
enorme. Come lo spiega?
C'è un disorientamento generale tra gli
elettori 5Stelle per l'alleanza con una forza politica che avevano sempre
attaccato. Nel caso dell'Umbria c'è un di più, perché i 5Stelle hanno soffiato
parecchio sul fuoco delle indagini che hanno colpito la giunta umbra.
Per
il resto, a chi vanno i voti grillini in libera uscita?
Un
quinto dell'originario bacino 5Stelle ha votato Lega. Un dato pari al 3,6 per cento dell'intero corpo
elettorale. Una quota perfino superiore a chi ha confermato il proprio voto al
Movimento. Solo marginale, invece, il flusso di voti dai 5Stelle al Pd.
La
chiave del successo leghista invece qual è?
A differenza delle altre amministrative, in
cui normalmente la partecipazione al voto dell'elettorato di centrodestra
registra una flessione, stavolta la Lega
non ha subito perdite verso l'astensione. Segno della rilevanza politica
attribuita a questa consultazione (ndr, l'affluenza è cresciuta del 9 per cento
rispetto alle regionali del 2015, pari a 63mila votanti in più). Gli elettori
di destra hanno tratto nuova forza propulsiva dall'esclusione dal governo. Per
il resto, il partito di Salvini strappa
voti a Forza Italia, oltre che ai
Cinquestelle. Oltre il 2,5 per cento
dell'intero corpo elettorale.
E
il Pd? Il partito di Zingaretti ha sostanzialmente tenuto ma certo perde la
guida della regione.
Il Partito
democratico non perde verso
l'astensione - gli elettori di centrosinistra hanno confermato il loro voto
- ma non riesce a guadagnare
consensi significativi dalle altre forze
politiche. Nei 5Stelle l'alleanza giallo-rossa ha provocato indifferenza e
distacco, ma anche nel centrosinistra non ha prodotto entusiasmo.
Infine
c'è l'exploit di Fratelli d'Italia, che supera il 10 per cento e doppia Forza
Italia.
Insieme alla Lega, il partito di Meloni fagocita buona parte dei voti forzisti. Ma attrae consensi da ogni schieramento. Anche dal centrosinistra.
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