venerdì 18 ottobre 2019

Conte vuole una riforma dell’Irpef e insiste sulla lotta all’evasione




Prima di poter abbassare le tasse «occorre recuperare risorse che adesso sono nell'economia sommersa». L'obiettivo è «pagare tutti per pagare meno». Zingaretti appoggia il premier, ma Renzi e Di Maio preparano emendamenti per cambiare la manovra in parlamento.

Il premier Giuseppe Conte è arrivato a Bruxelles e ha detto che il governo M5s-Pd sta lavorando per «riformare l’Irpef». L’obiettivo è superare le norme attuali per «abbassare le tasse, non per aumentarle». Ma il presidente del Consiglio tiene il punto sulla lotta all’evasione, da cui spera di ricavare tre miliardi di euro nel 2020. Almeno, questa è la cifra scritta nel Documento programmatico di bilancio, rispetto ai sette miliardi annunciati in un primo momento dall’esecutivo.

BATTAGLIA IN PARLAMENTO SU CONTANTI E CARTE
«Recuperare risorse che adesso sono nell’economia sommersa non significa criminalizzare nessuno», ha puntualizzato Conte, «l’obiettivo è pagare tutti per pagare meno». Ma all’interno della maggioranza sia il M5s, sia Italia Viva, stanno preparando emendamenti sul tetto all’uso del contante e sulle commissioni pagate dai commercianti quando i clienti fanno acquisti con carta di credito o bancomat.

DI MAIO TEME DI PERDERE I VOTI DEGLI AUTONOMI
Il governo di Matteo Renzi, del resto, aveva rialzato il limite per i contanti a 3 mila euro, che era stato abbassato a mille dal governo Monti. Mentre all’interno del M5s il capo politico Luigi Di Maio da una parte spinge sulle manette per i grandi evasori, dall’altra dichiara
pubblicamente che «idraulici, artigiani e tassisti non possono diventare un simbolo della lotta all’evasione».

ZINGARETTI SOSTIENE IL PREMIER
Conte, nel tentativo di respingere il classico “assalto alla diligenza” che in parlamento potrebbe stravolgere questi aspetti della manovra, può contare almeno su un alleato: il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che ospite di SkyTg24 ha lanciato un avvertimento: «Abbiamo preso l’Italia dal baratro, è ovvio che la manovra è l’inizio, ma guai a rimettere in discussione una ripartenza che è stata apprezzata dai mercati e dall’Europa».

UNA LEOPOLDA DI ROTTURA
Italia Viva, in ogni caso, intende lanciare una proposta di rottura alla Leopolda che verrà inaugurata il 18 ottobre: abolire Quota 100 per destinare i risparmi alle politiche di sostegno per la famiglia. Il M5s è contrario, ma la sortita potrebbe mettere in difficoltà anche i dem, che si ritroverebbero costretti a difendere una misura voluta dalla Lega.

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