Prima
di poter abbassare le tasse «occorre recuperare risorse che adesso sono
nell'economia sommersa». L'obiettivo è «pagare tutti per pagare meno».
Zingaretti appoggia il premier, ma Renzi e Di Maio preparano emendamenti per
cambiare la manovra in parlamento.
Il premier Giuseppe Conte è arrivato a Bruxelles e ha detto che il governo M5s-Pd sta lavorando per «riformare l’Irpef». L’obiettivo
è superare le norme attuali per «abbassare le tasse, non per aumentarle». Ma il
presidente del Consiglio tiene il punto sulla lotta all’evasione, da cui spera di ricavare tre miliardi di euro
nel 2020. Almeno, questa è la cifra scritta nel Documento programmatico di
bilancio, rispetto ai sette miliardi annunciati in un primo momento
dall’esecutivo.
BATTAGLIA
IN PARLAMENTO SU CONTANTI E CARTE
«Recuperare
risorse che adesso sono nell’economia sommersa non significa criminalizzare
nessuno», ha puntualizzato Conte, «l’obiettivo è pagare tutti per pagare meno». Ma all’interno della
maggioranza sia il M5s, sia Italia Viva, stanno preparando emendamenti sul tetto all’uso
del contante e sulle commissioni pagate dai commercianti quando i clienti
fanno acquisti con carta di credito o bancomat.
DI
MAIO TEME DI PERDERE I VOTI DEGLI AUTONOMI
Il governo di Matteo Renzi, del resto,
aveva rialzato il limite per i contanti a 3 mila euro, che era stato abbassato
a mille dal governo Monti. Mentre all’interno del M5s il capo politico Luigi Di
Maio da una parte spinge sulle manette per i grandi evasori, dall’altra
dichiara
pubblicamente che «idraulici, artigiani e tassisti non possono
diventare un simbolo della lotta all’evasione».
ZINGARETTI
SOSTIENE IL PREMIER
Conte, nel tentativo di respingere il
classico “assalto alla diligenza” che in parlamento potrebbe stravolgere questi
aspetti della manovra, può contare almeno su un alleato: il segretario del Pd
Nicola Zingaretti, che ospite di SkyTg24 ha lanciato un avvertimento: «Abbiamo
preso l’Italia dal baratro, è ovvio che la manovra è l’inizio, ma guai a
rimettere in discussione una ripartenza che è stata apprezzata dai mercati e
dall’Europa».
UNA
LEOPOLDA DI ROTTURA
Italia
Viva,
in ogni caso, intende lanciare una proposta di rottura alla Leopolda che verrà
inaugurata il 18 ottobre: abolire Quota
100 per destinare i risparmi alle politiche di sostegno per la famiglia. Il
M5s è contrario, ma la sortita potrebbe mettere in difficoltà anche i dem, che
si ritroverebbero costretti a difendere una misura voluta dalla Lega.
Nessun commento:
Posta un commento