Riporto il post
di Malaparte da Tvblog. Dal quale dissento in parte.
Il vincitore di
X Factor 6 è Morgan. A seguire Chiara – la vincitrice ufficiale - e Ics.
Dissento sul
voto ad Arisa. E’ indubbiamente troppo emotiva e priva di qualsiasi tatticismo
e furbizia. E se stai in televisione, se fai X Factor con Morgan e Superitocco
e anche Elio, non puoi essere priva di un minimo di tatticismo.
Ma il mio voto
per lei non è insufficiente perché è sincera. E perché mi stanno sul cazzo
quelli che dicono “non si può essere troppo sinceri”. Si può, si deve,
ma…bisogna anche raggiungere l’obiettivo. Però…raggiungere l’obiettivo
mantenendo la propria natura sincera è roba da…marziani.
Dissento sul
voto a Elio. Lo butterei fuori da X Factor. Lo trovo inutile.
Morgan è il
vincitore perché ha dimostrato di essere in forma. Ha valorizzato la materia
prima, ha creato arrangiamenti che sono autentiche chicche musicali.
Il suo
strapotere culturale e psicologico è tale che ha anche “deciso” chi dovesse
arrivare terzo. Uno della sua amica Superitocco. L’ha fatto chiaramente capire
con un commento nel corso della semifinale. “Piccole finezze” che mi è parso di
notare. Se ha vinto come caposquadra, l'ho trovato "democristiano" -
quindi insufficiente - in certi commenti.
In edizioni
precedenti non sempre diceva ciò che pensava (diversamente da Arisa conosce e
usa i meccanismi tv), ma si capiva che stava mentendo o omettendo parte del suo
pensiero. In questa edizione mi è parso che certi commenti "generosi"
fossero sinceri. Ergo: o è un bravo attore o sta riemergendo la sua
natura "democristiana". Altra ipotesi: sto perdendo colpi e non vedo
e sento ciò che dovrei quando guardo e ascolto Morgan. Amen.....
da: Tvblog
di Malaparte
X
Factor 6 finisce con la
vittoria della vincitrice annunciata. E per una volta, per
semplificare, proviamo a dare un po’ di voti, a chiudere la critica al
programma.
L’edizione numero sei del talent, la
seconda su Sky, è da 8. Anche se mezzo punto lo rosicchierebbe la totale
mancanza di pathos per manifesta superiorità da parte di Chiara. A parte
qualche sbavatura, comunque, come avevo avuto
modo di dire fin
dalla prima puntata, il programma è, semplicemente,
uno show. Ritmo, coreografie, messa in scena, costumi, tutto azzeccato, tutto
evidentemente pensato e realizzato per pensare in grande. E grazie per non aver
indugiato troppo su tutta quella componente finto-commovente della vita da
esasperare e per aver puntato quanto più possibile sulla musica.
Chiara Galiazzo, vincitrice dell’edizione
numero 6 del talent show, si merita un bel 10. Naif e semplice
– augurandosi che il successo non le dia alla testa –, voce interessante e
versatile, piacevole e capace di affrontare senza problemi melodie ostiche e
armonie complesse.
Morgan: 9. Si porta due concorrenti in
finale. Per molti Ics è destinato a sparire, ma intanto è stata una scommessa
vinta, fino a questo punto. Il suo ego (quello di Morgan) si gonfia a
dismisura. E tutto sommato va bene così: la vanità è umana, nasconderla è
ipocrita. Il discorso che ha fatto arrabbiare Arisa (quello in cui Morgan ha
esaltato anche il percorso che ha fatto fare a Chiara) era più che legittimo e
comprensibile, l’orgoglio del mentore.
Alessandro Cattelan: 7 1/2. E’ il
conduttore giusto per questo programma, anche se a tratti troppo rigoroso e
tecnico nel gestire l’imprevisto. Non insiste sul cavalcare l’emozione, e
questo va benissimo, in una televisione che la ricerca ad ogni costo. Ma ogni
tanto si può concedere qualcosa.
Elio:
due voti distinti. 10 e lode, perché è Elio. 6- per una scivolata
(quell’insistenza su Nice) che francamente poteva risparmiarsi. La media è
comunque altissima.
Simona Ventura: 7. Darle di meno sarebbe
ingeneroso, perché comunque è sempre un mettersi in gioco, questo suo
partecipare a X Factor. Anche se la sua insistenza ostinata sulle canzoni in
italiano è stata davvero eccessiva.
Arisa: 4. E’ stata molto deludente e sempre
più fuori tema: dopo la sparata contro la Ventura, ha scherzato più volte
dicendo che l’avevano sedata, ma evidentemente non è stato così. Riesce a
litigare con tutti e a dire cose che procurano grande imbarazzo in chi
l’ascolta. Spesso non si capisce proprio dove voglia andare a parare. Per alcuni
(per lei stessa) con i Frères Chaos avrebbe fatto la Revolucìon: un termine che
non scomoderei affatto per qualche piazzata. Peccato, perché la sua essenza
naif l’anno scorso mi era piaciuta molto.
I talent: globalmente, si meritano un
bell’8.
Gli inediti: 5. Speravo in qualcosa di
meglio. E’ andata così. Anche se Autostima di prima mattina in versione più
Morgan-Bluvertigo potrebbe anche diventare un tormentone.
E voi, che ne pensate?
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