martedì 18 dicembre 2012

Imu Chiesa: “condono” su quanto non versato in passato



Imu chiesa: l'Ue perdona il Vaticano. Dovrà pagare la tassa solo per il futuro, per il passato avrà una sanatoria

La Chiesa pagherà l'Imu. Ma lo Stato italiano non dovrà recuperare quanto non versato in passato sugli immobili di proprietà del Vaticano. Sarebbe questa, secondo le indiscrezioni raccolte dall'Ansa, la salomonica decisione che la Commissione Europea potrebbe assumere mercoledì per chiudere il lungo contenzioso con Roma sull'esenzione prima dall'Ici e poi dall'Imu dei beni ecclesiastici.
La decisione dovrebbe essere adottata, salvo sorprese, senza particolari problemi. E godrebbe del pieno sostegno del presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso. In sostanza Bruxelles si avvia a riconoscere che le modifiche introdotte recentemente al regime di applicazione dell'Imu - l'imposta sugli immobili che ha sostituito l'Ici - sui beni ecclesiastici hanno reso il sistema impositivo compatibile con le norme europee che vietano gli aiuti di Stato. Ma allo stesso tempo sancisce l'esistenza di una violazione della normativa Ue per quanto riguarda il passato, in particolare a partire dal 2006, quando fu introdotto un'esenzione generalizzata dal pagamento dell'Ici in favore dei beni della Chiesa, anche quelli manifestamente utilizzati a fini commerciali.
Un'esenzione fiscale classificata ora come un aiuto di Stato illecito. Normalmente, secondo le procedure comunitarie, lo Stato dovrebbe procedere al recupero di questo genere di aiuti. Ma dopo un'attenta valutazione da parte dei servizi della Commissione che fanno capo allo stesso Almunia, si è giunti alla conclusione che l'operazione non sarebbe realisticamente praticabile e che comunque i costi
sarebbero di gran lunga superiori ai benefici. Meglio metterci una pietra sopra. Anche perché risulta difficile immaginare come si potrebbero recuperare i mancati versamenti da una platea di beneficiari che, secondo stime non ufficiali, potrebbe essere formata da circa 200 mila soggetti.
Con la decisione in calendario per dopodomani la Commissione punta a scrivere la parola fine a un lungo, complesso e delicato contenzioso tra Roma e Bruxelles apertosi nel 2007 e già sfuggito una volta a un tentativo di archiviazione nel 2010 in seguito alle denunce presentate dal deputato radicale Maurizio Turco e dal fiscalista Carlo Pontesilli. 

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