da: La Stampa
Quanto
vali? Adesso te lo dice Internet
Arriva
My-Reputation, piattaforma che monitora l’identità digitale: dai candidati
politici agli aspiranti
manager, il sistema valuta lo «skill»
manager, il sistema valuta lo «skill»
di Sandra
Riccio
Ai tempi del web sociale, le nostre vite
sono quasi tutte online, e potrebbero essere utilizzate contro di noi. Sono i
risvolti dell’identità digitale, riflesso della vita reale. Per questo è
importante curare la propria identità sul web, visto che non sempre c’è esatta
corrispondenza tra l’online e il profilo reale.
Tanto più che l’importanza di questo nostro
particolare biglietto da visita è cresciuta sempre di più negli ultimi dieci
anni. Secondo una recente ricerca Adecco, “il 49% dei recruiter valuta il
candidato cercando informazioni online, e nel 27% dei casi lo elimina a causa
di queste”. Significa che oggi il curriculum vitae è anacronistico, mandato in
soffitta dalla rete e dai social network. Altri dati indicano in 14,3 milioni
il flusso di persone che ogni giorno possono accedere alla identità digitale di
ciascuno di noi. Vuol dire che bisogna avere cura del proprio profilo. Questo
almeno è il messaggio che arriva da Reputation Manager, società che ha
sviluppato My-Reputation,
ovvero una piattaforma web gratuita, da oggi accessibile da tutti, che permette
di controllare e gestire il proprio ecosistema informativo online sotto vari
punti di vista: primo tra tutti l’identità. E’ così possibile calcolare il “My
Reputation Score” di ciascuno, che riflette l’identità digitale nel suo
complesso: qualitativo, informativo e relazionale. Il punteggio parte da 1 e
arriva al massimo di 100.
MyReputation diventa così il mezzo per
valutare la propria reputazione personale, professionale e sociale in Rete ed
eventualmente, anche reingegnerizzarla: tramite il “MyReputation Score” è
infatti possibile capire punti di forza e debolezza della propria identità sul
web, ed eventualmente anche intervenire per migliorare, correggere, evidenziare
aspetti poco visibili in rete.
In
rete Bersani batte Grillo
Un’esempio pratico? L’ha presentato oggi
l’amministratore delegato di Reputation Manageri, Andrea Barchiesi, mostrando
la reputazione online attuale di diciotto politici italiani da Alfano a
Berlusconi fino a Bersani, Rosy Bindi, Bossi, Casini, Grillo, La Russa, Maroni,
Monti, Pisapia, Renzi, Santanchè e Vendola. Il risultato? A sorpresa, Il primo
posto della classifica dei punteggi più alti non è occupato da Beppe Grillo, il
leader del movimento M5S che ha utilizzato la rete in maniera più intensiva e
che ha fatto di Internet il suo megafono. In cima alla vetta si trova infatti
Pier Luigi Bersani, leader del centro sinistra, nonostante la minor presenza
sul web. In fatto di numeri, a dominare è Grillo con quasi un milione di fan su
Facebook e quasi ottocentomila follower su Twitter, cifre impensabili per
Bersani (Fb: circa 90.000; Twitter circa 180.000). La ragione di questo
sorpasso sui punteggi è data dai contenuti negativi dei due politici. “Ciò si
spiega con la ponderazione che lo strumento fa a partire dalla tonalità dei
risultati - commenta Barchiesi - Grillo infatti, pur avendo un numero molto
maggiore di conversazioni online che lo riguardano, oltre 10 volte quelle di
Bersani, ha però una percentuale più alta, doppia (12% vs. 6%) di contenuti
negativi”.
Per proseguire nei risultati delle “pagelle
reputazionali” dei politici italiani (si possono consultare a questo link: www.my-reputation.it/PublicProfiles),
al terzo posto, e di misura, si piazza Matteo Renzi seguito da Vendola e Di
Pietro a poche lunghezze, e poi arriva la prima figura politica di
centro-destra in classifica, Angelino Alfano, che a parità di altri fattori è
penalizzato solo dall’essere un tantino meno “social-attivo” del leader
dell’Idv.
Per arrivare alla prima donna in classifica
bisogna aspettare il dodicesimo e il tredicesimo posto, occupati praticamente a
pari merito ma in modi però molto diversi da Daniela Santanchè e Rosy Bindi.
Santanchè ha infatti un’elevata quantità di conversazioni online e un gran
numero di fan su Facebook, ma Bindi recupera, nonostante una più alta
percentuale di negatività, grazie alla professionalità più elevata percepita
sul web e alla sua grossa attività social, in particolare su Twitter.
Fanalini di coda sono l’ex-leader della
Lega, Umberto Bossi ma in fondo alla lista ci sono anche Mario Monti e Sivlio
Berlusconi, penultimi a pari merito, pur avendo percentuali quasi inverse di
contenuti positivi e negativi (60%positivi - 40% negativi Monti, 35%-65%
Berlusconi), nonostante l’ex-Premier sia un po’ più attivo sui Social, avendo
una pagina Facebook molto seguita, con quasi mezzo milione di fan.
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