da: Corriere della Sera
Terzo
giorno di disagi, Codacons: class action contro Trenord e l'ad Biesuz si
dimette
Ritardi
da 10 a 75 minuti. Ad aggravare la situazione, anche un guasto fra le stazioni
di Milano Certosa e Centrale
Il treno delle 7.37 non soltanto è arrivato
in ritardo, ma essendo composto da sole tre carrozze in pieno orario di punta
era già strapieno, tanto da rendere impossibile salire. Allora un gruppo di
pendolari esasperati ha occupato i binari. Il blocco, che è durato pochi
minuti, è avvenuto a Corbetta, sulla linea Milano – Novara S6. Altri pendolari
hanno chiesto ai «compagni di viaggio» di lasciar ripartire il treno. «Siamo
andati dai macchinisti per chiedere l'ennesima spiegazione e nel frattempo
alcune persone si sono messe sui binari – racconta una viaggiatrice. - E'
durato poco, in quanto altra gente ha iniziato a dire di togliersi da lì per
evitare altri ritardi. Nel frattempo i macchinisti ci rassicuravano sul fatto
che avrebbero fatto fermare tutti i treni successivi, cosa che però non è
successa perché il treno successivo in arrivo da Biella è passato senza
fermarsi. Alle 8.05 circa è arrivato un altro convoglio e su questo siamo
riusciti a salire tutti».
DISAGI – Anche mercoledì mattina sono
proseguiti i disagi sulle linee lombarde, con ritardi da 10 a 75 minuti. Ad
aggravare la situazione, anche un guasto fra le stazioni di Milano Certosa e
Centrale. Caos anche nella stazione di Lissone sulla linea Milano – Chiasso -
Albairate, dove i treni arrivavano così pieni da non permettere la salita. Il
comitato pendolari della Milano – Novara ha indetto una riunione urgente per
mercoledì alle 18.30 nella sala d'attesa della stazione di Vittuone. Sugli
schermi nelle stazioni scorrono scritte che spiegano che i turni del personale
per la giornata sono stati fissati. Ma i viaggiatori non si fidano: «Fa
sperare, ma domattina? I prossimi giorni dovrebbe nevicare, figuriamoci. Come
pendolari non abbiamo tregua».
Pendolari (Fotogramma)
I CONSUMATORI - Il Codacons ha deciso di
procedere con una class action contro l'azienda di trasporti per ottenere il
risarcimento di tutti i danni subiti dai pendolari rimasti coinvolti in questi
giorni nel caos che si è verificato. Il Codacons invita, quindi, i consumatori
a conservare non solo gli abbonamenti mensili e annuali, ma anche il
settimanale, il carnet ed i biglietti giornalieri e di contattare nei prossimi
giorni la sede del Codacons di Milano inviando una email a codacons.milano@libero.it
o chiamando lo 02.29419096. Anche Adusbef e Federconsumatori, mentre chiedono a
Trenord di «risarcire il danno» ai viaggiatori per i disagi, annunciano di aver
dato mandato ai loro avvocati di «studiare l'avvio di una class action contro
la condotta irresponsabile di Trenord».
20 SOPPRESSI, 350 CIRCOLANTI - Secondo
quanto riferito da Trenord, nella fascia di punta, dalle 7 alle 9 di mercoledì,
ci sono state una ventina di soppressioni, ma l’azienda sta prendendo
provvedimenti che danno in parte risultati. «Questa mattina, da inizio servizio
alle ore 10, hanno circolato in Lombardia 350 treni. Di questi, 250 sono stati
quelli garantiti nella fascia di punta dei pendolari, dalle 7 alle 9. Il 55%
dei treni circolanti è arrivato con un ritardo contenuto entro i 5 minuti. Le
restanti corse hanno viaggiato con un ritardo medio di 20 minuti», si legge
nella nota di Trenord.
LE PREVISIONI - «Pur permanendo disagi per
i passeggeri la giornata di mercoledì ha registrato miglioramenti del servizio
ferroviario lombardo dal punto di vista della puntualità, delle soppressioni e
del numero di treni totali circolati, che alle ore 19 sono stati 1.400 - comunica
in un'altra nota Trenord -. In particolare a Milano Cadorna si è registrato un
rallentamento dei treni in partenza tra le 17.30 e le 18.50, a causa della
concomitanza tra un guasto a un locomotore in prossimità della stazione di
Bovisa e della particolare congestione di quella stazione, che riceve anche i
treni in circolazione nel Passante milanese. Nel pomeriggio fino alle 19, il
60% dei treni è arrivato con ritardi contenuti entro 7 minuti. Il 30% ha avuto
ritardi medi di 15 minuti. La restante parte (10%) ha avuto ritardi superiori».
LE SCUSE - Il consiglio di amministrazione
di Trenord, riunitosi mercoledì mattina nella sede della società di piazzale
Cadorna a Milano, ha preso atto dell'amministratore delegato Giuseppe Biesuz, da martedì agli arresti domiciliari. Il
Consiglio, si legge in una nota, «ha nominato una task force per risolvere nel
più breve tempo possibile i problemi di gestione del software di programmazione
dei turni del personale che hanno creato gravi criticità ai viaggiatori in
questi ultimi giorni. I risultati del lavoro vengono costantemente monitorati
dall'ingegnere Vincenzo Soprano, presidente di Trenord, che terrà informato il
Consiglio. Nel rinnovare le scuse ai passeggeri per i gravissimi disagi subiti,
il Consiglio ha deliberato di costituire un team specifico e di avviare una
immediata indagine interna per verificare eventuali responsabilità dei
disservizi e di prendere gli opportuni provvedimenti».
LE DIMISSIONI - Giuseppe Biesuz si dimette
da amministratore delegato di Trenord. Lo riferisce la stessa società. Il Cda,
riunitosi stamattina nella sede di piazzale Cadorna a Milano, ha preso atto
della decisione e accolto le dimissioni. In una delibera, il Cda rende noto che
«nell'attesa di nominare in tempi molto brevi un nuovo ammnistratore delegato,
è stata organizzata una task force per risolvere nel più breve tempo possibile
i problemi di gestione del software di programmazione dei turni del personale
che hanno creato i disagi».
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