La seconda rata dell’Imu è una delle cose
che ricorderò per i prossimi anni della mia vita. Neppure un alzheimer progessiva
e galoppante potrà farmi dimenticare quanto ancora una volta si preleva dalle
tasche dei soliti contribuenti.
da: Lettera 43
La
Cgia di Mestre: tasse per 726 euro a famiglia
La
Cgia di Mestre: «Penalizzate soprattutto le famiglie del ceto medio».
Particolarmente pesanti accise e Iva sui carburanti (+199) e l’entrata dell’Imu
sulla prima casa (+120).
L’introduzione dell’Imu, gli aumenti dell’Iva,
delle accise sui carburanti e dell’addizionale Irpef regionale hanno fatto fatto
crescere sensibilmente il peso delle tasse sulle famiglie italiane, con aggravi
che nel 2012 potrebbero raggiungere i 726 euro.
Lo ha rilevato un'analisi della Cgia di
Mestre, secondo la quale si tratterebbe di una stangata che, in un momento di
profonda crisi economica, rischierebbe di mettere in ginocchio soprattutto il
ceto medio.
IVA PESANTE. Le simulazioni sono state fatte alla luce delle novità fiscali introdotte sia dal Governo Berlusconi sia dall' Esecutivo guidato da Monti. La Cgia ha calcolato l'aggravio fiscale che questi nuovi provvedimenti avranno sui bilanci di tre diverse tipologie familiari così composte: giovane senza familiari a carico; coppia con un figlio e coppia con due figli. Giovane senza familiari a carico: nel 2012 questo
Particolarmente pesanti sarebbero gli aumenti riconducibili all'impennata di accise e Iva sui carburanti (+199) e all'entrata dell'Imu sulla prima casa (+120).
Nel 2013 la maggiore tassazione sul 2012
dovrebbe essere di 55 euro per poi calare a 16 euro nel 2014. Al termine del triennio,
rispetto al 2011, questo operaio pagherebbe 477 euro euro in più.
GLI STUDI DU UNA FAMIGLIA DI TRE PERSONE.
Coppia con un figlio: nucleo familiare costituito da un impiegato direttivo con
un reddito annuo di 50 mila euro sposato con una donna che fa la casalinga e
che vive in una casa di 115 mq. Nel 2012 il carico fiscale aggiuntivo sarebbe
di 726 euro (305 euro di Imu e 199 di maggiori spese per il carburante le voci
più notevoli), mentre nel 2013, per l'effetto dell'aumento delle detrazioni Irpef
per i figli a carico, l'aggravio fiscale sarebbe negativo. Vale a dire che nel
2013, rispetto al 2012, risparmierebbero 61 euro.
Nel 2014, invece, pagherebbero 146 euro in
più rispetto il 2013. In virtù di tutto questo, gli effeti fiscali delle
manovre Berlusconi-Monti costerbbero ben +812 euro di tasse.
AGGRAVIO FISCALE DI 93 EURO. Coppia con 2
figli: famiglia composta da un impiegato con un reddito annuo di 22.000 euro
sposato con una signora che lavora come commessa (19 mila euro annui). Vivono
assieme ad un figlio in una casa da 115 mq. Per il 2011 avrebbero un aumento
fiscale di 640 euro (anche qui i carburanti e l'Imu le voci di spesa più
notevoli), mentre nel 2013 registreranno un lieve calo (11 euro) rispetto a
quanto hanno versato nel 2012.
Questo risultato stato ricondotto alla
'Legge di stabilità' che ha deciso di aumentare le detrazioni Irpef per i figli
a carico. Infine, nel 2014 l'aggravio fiscale si dovrebbe attestare sui 93
euro. Alla luce di ciò, tra il 2011 ed il 2014 l'aumento della tassazione
peserebbe sul bilancio di questa famiglia per un importo di 722 euro.
BORTOLUSSI: «CRISI ANCORA LUNGA». «Se si continua ad agire solo sulla leva fiscale», ha osservato Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia, «siamo destinati ad avvitarci in una crisi dalla quale difficilemente riusciremo ad uscirne in tempi brevi. Le famiglie, per far fronte alle scadenze fiscali sempre più pesanti, non spendono più e i consumi sono scesi ai minimi storici. Questa situazione», ha proseguito, «sta spingendo verso la chiusura centinaia e centinaia di migliaia di commercianti ed artigiani che si trovano gli scaffali pieni di merci e di prodotti, ma senza nessuno che entri nei loro negozi. Solo lasciando più soldi in tasca a lavoratori dipendenti e pensionati abbiamo forse la possibilità di invertire questa tendenza».
BORTOLUSSI: «CRISI ANCORA LUNGA». «Se si continua ad agire solo sulla leva fiscale», ha osservato Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia, «siamo destinati ad avvitarci in una crisi dalla quale difficilemente riusciremo ad uscirne in tempi brevi. Le famiglie, per far fronte alle scadenze fiscali sempre più pesanti, non spendono più e i consumi sono scesi ai minimi storici. Questa situazione», ha proseguito, «sta spingendo verso la chiusura centinaia e centinaia di migliaia di commercianti ed artigiani che si trovano gli scaffali pieni di merci e di prodotti, ma senza nessuno che entri nei loro negozi. Solo lasciando più soldi in tasca a lavoratori dipendenti e pensionati abbiamo forse la possibilità di invertire questa tendenza».
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