Fermiamo
le slot machine
di Paolo
Genovese
Giorno dopo giorno ti chiedi se ciò che
stai facendo ha un senso. Ti guardi attorno e tutto sembra sempre così
faticoso: come remare controcorrente in mezzo ad un mare che non ti fa
intravedere la terra.
A volte mi fermo a pensare e fatico a
capire: l'esercito dell'azzardo continua imperterrito la sua corsa senza
occuparsi di tutto ciò che gli sta attorno, o forse occupandosi (o
preoccupandosi) solo di ciò che entra nei suoi unici interessi. Non importano
l'etica e la morale, ciò che conta è business, fare soldi, accumulare...
Vengono fatte leggi e decreti, ma poi nulla
cambia e anche i mass media giocano la loro grande parte in tutto ciò non
smettendo di lanciare messaggi imbecilli che osannano al gioco ovunque. Molte
sono le persone che ci sostengono in questa battaglia, tanti i giovani, ma
molte sono anche quelle che ancora si sentono sole. Molte le donne che lottano
per farsi sentire e trovare risposte, molti i figli che all'interno delle loro
famiglie non trovano quel nido di tranquillità che cercano ma solo arrabbiature
e conflitti. Giorgia oggi su facebook mi ha scritto: "...in casa ci sono sempre conflitti, le slot ci stanno rovinando
la vita famigliare lentamente, ma lo stato non ha fretta. Non ne posso
più."
Giorno dopo giorno il movimento NO SLOT
cresce e si interroga su come intervenire per arginare e prevenire tutto ciò.
Sono davvero i nostri giovani allo
sbando, una 'generazione senza valori', oppure siamo noi adulti che
permettiamo che questa epidemia contagi sempre più! Come ci giustificheremo
domani quando la disperazione avrà rotto gli argini e ci chiederanno risposte?
Quando ci domanderanno perché abbiamo permesso che dei signori "abbiano
lavorato" seguendo l'arida legge del marketing banalizzando le sofferenze
della gente solo per "ricavare di più". Pensiamo al dramma che vive
colui che ne è schiavo, alle famiglie distrutte, agli amici che non sanno cosa
fare, a chi, approfittando di queste debolezza, guadagna l'inverosimile
portando solo disperazione. Che concetto di educazione stiamo lasciando
nascere? Guardiamoci attorno. Sempre più sono i giovani che vivono un malessere
connotato da insoddisfazione verso la vita e che spesso trovano nel "gioco",
una pseudorisposta ai tanti interrogativi di senso. Sono giovani disorientati
perché c'è in giro molta confusione negli adulti e anche delle istituzioni e
dei politici si fatica a fidarsi. Come fidarsi di qualcuno che permette il
prolificare di queste maledette macchine per rovinare le persone e ancora più
studia in continuazione strategie per somministrare alla gente 'veleno' nel
modo più sudbolo possibile. Pensiamo al gioco
online da pochi giorni liberalizzato che rende possibile a chiunque
l'accesso assolutamente incontrollato a questo demoniaco mondo. E' di oggi la
notizia che entro gennaio 2013
dovrebbe, per assurdo, con il decreto
Milleproroghe, essere emanato un
bando per l'assegnazione di mille nuove licenze per l'apertura di sale in
stile saloon da vecchio West per giocare a poker. Ma allora ci si chiede: chi
ci tutela da chi dovrebbe tutelarci? Chi prenderà in mano le cose una volta per
tutte? Chi prenderà un impegno concreto e lo rispetterà fino in fondo? Coraggio
aiutateci a fermare l'inferno.
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