da: Adnkronos
Meeting
di Rimini, Finanza sequestra beni per oltre 1 milione alla Fondazione
Beni per oltre un milione di euro tra
immobili e saldi attivi risultanti dai rapporti bancari intestati alla
Fondazione Meeting per l'amicizia fra i popoli nonché ad alcuni amministratori,
dirigenti e funzionari amministrativi della stessa Fondazione. E' quanto il
Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Rimini ha sequestrato,
dando esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip deil
Tribunale di Rimini.
Il provvedimento è stato emesso nell'ambito
di una articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della
Repubblica di Rimini avente per oggetto una truffa aggravata per il
conseguimento di erogazione pubbliche. Le indagini hanno preso spunto da
un'attività di verifica fiscale effettuata dal Nucleo PT di Rimini nei confronti
della Fondazione Meeting per l'amicizia fra i Popoli che organizza il grande
summit annuale di Comunione e liberazione.
Nell'ambito dell'indagine per truffa
aggravata sono stati denunciati un amministratore, il direttore generale e il
responsabile amministrativo della Fondazione. Nel corso dell'ispezione fiscale,
spiega una nota delle Fiamme Gialle, è stato accertato che la Fondazione ha
stipulato uno specifico contratto con una propria controllata avente per
oggetto la raccolta delle sponsorizzazioni per lo svolgimento della
manifestazione annuale del Meeting.
Sono stati esaminati alcuni rapporti
commerciali intervenuti fra la Fondazione Meeting e alcune società
caratterizzate dal comune riferimento culturale al movimento di Comunione e
Liberazione, controllate dalla Associazione Compagnia delle Opere di Milano.
"L'attività ispettiva ha evidenziato che - prosegue il comunicato - la
Fondazione Meeting ha utilizzato, di fatto, tali rapporti commerciali per
tarare il proprio bilancio al fine conseguire delle perdite".
I successivi riscontri di polizia
giudiziaria disposti in merito dall'autorità giudiziaria, anche con
l'acquisizione di documentazione presso enti pubblici locali, regionali e
ministeriali, hanno permesso di appurare "che per l'organizzazione delle
manifestazioni Meeting relative agli anni 2009 e 2010, la Fondazione ha
percepito illecitamente contributi pubblici dalla Regione Emilia Romagna,
dall'Agenzia Marketing turistico della riviera di Rimini (ente della Provincia
di Rimini), dalla Camera di Commercio di Rimini e dal Ministero dei Beni ed
Attività Culturali per 310mila euro".
Secondo gli inquirenti, insomma, la
presunta attività illegale sarebbe stata perpetrata inducendo in errore i
predetti enti (che per legge o regolamento possono erogare contributi
esclusivamente a manifestazioni prive di utile o avanzi di gestione) circa la
sussistenza di un passivo di bilancio della stessa Fondazione.
In particolare, secondo gli investigatori
la Fondazione avrebbe presentato ed allegato alle richieste di contributi
bilanci e/o rendiconti non conformi al vero riportanti false perdite ottenute
attraverso l'utilizzazione di una società interamente controllata dalla
Fondazione deputata alla raccolta di pubblicità per la realizzazione della
manifestazione Meeting alla quale attribuire, a seconda degli anni, quote
percentuali variabili di introiti pubblicitari in modo da ridimensionare i
ricavi ed ottenere una perdita di bilancio.
La presunta manomissione dei conti sarebbe
passata anche tramite l'acquisto di spazi pubblicitari su pubblicazioni gestite
da una società controllata dalla Compagnia delle Opere, fatturati il doppio
della tariffa massima prevista dal listino normalmente praticato.
Sono stati denunciati all'autorità
giudiziaria un amministratore, il direttore generale ed il responsabile
amministrativo della Fondazione in quanto, a vario titolo, "hanno avuto
gravi e precise responsabilità sia nella ideazione che nella realizzazione del
disegno criminoso che ha permesso alla Meeting di ottenere le contribuzioni
illecite". L'ente è stato, inoltre, segnalato in ordine alla
responsabilità amministrativa per fatto illecito di propri dipendenti.
A seguito dei fatti accertati è stata
avanzata una richiesta di sequestro per equivalente ai fini della confisca sulle
disponibilità degli indagati concorrenti nel reato, nonché dei beni nella
disponibilità della Fondazione per l'importo corrispondente al profitto del
reato. Il provvedimento cautelare grava pertanto per la somma di 310mila euro,
sia in capo a ciascuna delle persone fisiche che alla persona giuridica
beneficiaria dei contributi stessi.
Il Gip ha, dunque, accolto la richiesta ed
emesso il relativo provvedimento eseguito dalla Guardia di Finanza. L'attività
di polizia giudiziaria è ancora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi
nell'approfondimento delle indagini.
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