da: Il Fatto Quotidiano
Regione
Lombardia, indagati 40 consiglieri Pdl e Lega per peculato
Cene
di lusso, munizioni e pure 'Mignottocrazia',comprato da Nicole Minetti coi
soldi pubblici. Oltre a lei, convocata dai pm il prossimo 19 dicembre, e decine
di colleghi, finiscono sotto inchiesta anche i capigruppo Pdl e Lega. Tra i
rimborsi anche 15mila euro di brioche e caffè e 27mila di noleggio auto e taxi.
La Finanza acquisisce anche i documenti di Pd, Idv e Sel
La realtà supera la fantasia. 40
consiglieri al Pirellone nel mirino della Procura con l’accusa di
peculato per avere pagato dalle munizioni alle cene di lusso coi soldi
pubblici, tutti giustificati come “impegno istituzionale”. Importo stimato: 2
milioni di euro dal 2008 al 2012. Non solo. Oltre ai capigruppo Paolo
Valentini del Pdl (“Spese nel pieno rispetto delle normative e dei budget
regionali”) e Stefano Galli della Lega Nord, spunta tra gli
indagati anche Nicole Minetti, già imputata nel processo sul caso Ruby con
scontrini ‘sospetti’ per 27mila euro. Fra le altre cose, l’ex igienista
dentale chiede (e ottiene) il rimborso di ’Mignottocrazia‘, il libro del
collega di partito Paolo Guzzanti che include un capitolo dedicato a lei. Ma
c’è dell’altro. Nella lista compare anche un iPad. Forse lo usava in Consiglio
regionale? Niente affatto, perché il Pirellone aveva già regalato a ciascun
consigliere il tablet da centinaia di euro. Poi ci sono ristoranti alla
moda, 400 euro per una cena al ristorante da Giannino e consumazioni per
832 euro al Principe di Savoia, di cui la Minetti dovrà rispondere davanti
ai pm il 19 dicembre. E tra gli indagati finisce anche Renzo Bossi, il figlio
del Senatur che avrebbe comprato videogiochi, sigarette e Red Bull.
Secondo il legale del Trota Alessandro Diddi: ” Tutte le spese di Renzo Bossi
sono documentalmente riferibili all’attivitàpolitica e non ve ne è alcuna che
possa essere ricondotta ad esigenze personali”.
La ‘lista della spesa’ dei consiglieri –
Agli acquisti della Minetti si aggiungono un iPhone 5 da 899 euro, oltre a una
crema per il viso. Numerosi scontrini per cene in ristoranti giapponesi, 27
euro per acquistare “barattoli di sabbia in vetro giallo”. Complessivamente, le
spese della consigliera ammontano a oltre 6 mila euro per il 2010, 15 mila euro
per il 2011 e oltre 6 mila euro per il 2012. Quindi, oltre 27 mila euro in tre
anni. Poi c’è il leghista Cesare Bossetti, che avrebbe speso nel 2011
quasi 15mila euro per comprare dolci in pasticceria oltre che per fare colazioni
con brioche e caffè. Ad Angelo Giammario (Pdl), già indagato per
corruzione, viene contestato invece di aver usato per fini personali oltre
27mila euro, anche per noleggi auto e taxi, mentre Pierluigi Toscani della
Lega ha comprato, tra le altre cose, lecca lecca e gratta e vinci. Ma anche
cartucce usate per la caccia comprate presso l’azienda Muninord per 752 euro,
“cono medio e coppetta media di gelato”, “lemonsoda, pizzette, cannoli,
ciambelle, torta sbrisolona, zucchero semolato, farina, salsicce, cracker e
biscotti, frutta e ortaggi”. E anche, per la somma di 127 euro, ostriche.
Tra le spese più curiose sostenute dal
leghista Alessandro Marelli ci sono quelle per acquistare fuochi
d’artificio da un rivenditore cinese. Ma non solo: il consigliere del Carroccio
ha comprato anche almeno sei computer e moltissimi articoli di elettronica, tra
cui stampanti e web cam. Poi cene in pizzerie napoletane, l’acquisto di un
ovetto Kinder sorpresa, carne in macelleria, oltre a giocattoli come un
Pinocchio e una clessidra. Ma anche aerei di carta da 15 euro e sono indicati
anche numerosi scontrini per comprare birra, grappe e panini, in bar in orari
notturni. Marelli ha anche acquistato tre iPad e due libri per bambini. Diverse
le spese onerose in ristoranti chic come ‘Da Berti’ e ‘A Riccione’.
Tutti gli indagati - Sono undici
consiglieri del Pdl e altrettanti della Lega quelli che hanno già ricevuto un
avviso di garanzia. Gli undici leghisti sono: Cesare Bossetti, Fabrizio
Cecchetti (attuale presidente del consiglio regionale), Angelo Ciocca, Stefano
Galli, Alessandro Marelli, Ennio Moretti, Massimilano Orsatti, Ugo Parolo,
Roberto Pedretti, Luciana Ruffinelli, Pierluigi Toscani. Questi gli indagati
nelle file del Pdl: Giovanni Bordoni, Giulio Boscagli, Alessandro Colucci,
Giuseppe Gianmario, Antonella Maiolo, Marcello Raimondi, Nicole Minetti,
Gianluca Rinaldin, Carlo Saffiotti, Paolo Valentini e Sante Zuffada.
L’inchiesta – Tutti rimborsi al di fuori
dell’attività politica nel corso di due legislature effettuati coi soldi
pubblici. Dopo le spese contestate della Regione Piemonte, che
includevano night club e drink alle Canarie, finiscono sotto
inchiesta i consiglieri che sostenevano Formigoni. Ma le indagini non
riguardano solo il centrodestra, perché la Finanza oggi ha acquisito con un
decreto di esibizione i documenti relativi alle spese di altri gruppi, tra cui
Pd, Idv e Sel. L’ordine è stato presentato anche nell’ufficio della
presidenza del Consiglio. E’ un lungo elenco di spese quotidiane e c’è chi rientra
tra gli ‘over 100 mila euro’, e chi invece ha chiesto di inserire, tra i
rimborsi del proprio gruppo politico, spese personali di poche centinaia di
euro.
L’inchiesta sulle spese dei consiglieri è
iniziata con le verifiche al leghista ed ex presidente del Consiglio regionale
Davide Boni, accusato di corruzione, e all’ex assessore del Pdl Franco Nicoli
Cristiani. Dalle intercettazioni ambientali sono state riscontrate spese e
fatture giustificate come impegni ‘istituzionali’ che di istituzionale, però,
avevano ben poco. E il cui totale, secondo gli inquirenti, in Lombardia ogni
anno vale milioni di euro. A seguito delle intercettazioni, i
finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, su ordine del procuratore aggiunto
di Milano Alfredo Robledo e di pm Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, lo
scorso 10 ottobre erano andati in Regione con un decreto di esibizione di
documenti e avevano acquisito i rendiconti dei gruppi consiliari lombardi di
Pdl e Lega dal 2008 al marzo del 2010. Sul decreto in quella occasione
erano indicati i nomi di tre indagati per peculato e truffa aggravata: Boni,
Nicoli Cristiani e l’ex assessore regionale Massimo Buscemi del Pdl. Sotto
la lente di ingrandimento degli investigatori sono finite soprattutto le spese
di comunicazione e di rappresentanza, ritenute sospette, dei gruppi consiliari
del centrodestra e in particolare i finanzieri avrebbero accertato spese, per
cene e viaggi, illecite.
Tra scontrini e autocertificazioni la
Finanza, ricorda oggi Repubblica, hanno trovato irregolarità che in
molti casi sarebbero “lampanti, smaccate”. Il controllo da parte della Corte
dei Conti attraverso il quale dovrebbero passare è soltanto una “operazione
trasparenza di facciata”, visto che “alla giustizia contabile non è consentito
il controllo delle spese, ma solo il saldo finale”. E così dopo gli scandali in
Lazio, col capogruppo Pdl Fiorito che usava i soldi pubblici per auto e
vacanze, i 17 consiglieri in Sardegna indagati per peculato, e i processi in
avvio in Campania e Basilicata, viene travolta la Regione Lombardia. E non si
esclude che, pure tra i banchi dell’opposizione, arrivino i finanzieri per
acquisire i rendiconti delle spese di Pd, Sel e Idv.
Galli: “Nessun avviso. Campagna elettorale
per Ambrosoli” – Il capogruppo della Lega spiega però di non avere “ricevuto
nulla” e aggiunge: “Non riusciamo a capire il motivo. Penso che ci sia in atto
una campagna elettorale a favore di Ambrosoli“. Galli poi punta il dito contro
gli avversari politici: “Se l’indagine è quella che emerge dai giornali, allora
il sistema dei rimborsi è lo stesso che stanno usando il Pd, Sel, l’Idv, l’Udc
e i Pensionati, ma su di loro i pm non stanno indagando”. Poi viene smentito
nei fatti dall’acquisizione della gdf dei documenti di altri gruppi consiliari.
Applicata legge del 1972 - I pm di
Milano contestano agli indagati nell’inchiesta sui rimborsi elettorali
regionali la violazione della legge 27 ottobre 1972 numero 34, poi
successivamente integrata e modificata. Stando a questa norma, i contributi
erogati “sono impiegati dai gruppi consiliari per le spese di funzionamento,
aggiornamento, studio e documentazione, nonché per diffondere la conoscenza
della loro attività attraverso azioni di informazione e comunicazione”.
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