Se c’era una volta in cui dovevano vincere i Gruppi, era questa...
Michele ha un timbro e un modo di interpretare che divide. O non lo si "sente" o, al contrario, conquista. Ha sicuramente margini di crescita. Ma l'"appello" di Marco Castoldi in arte Morgan alla Sony rimarrà inascoltato. Non lo volevano "vicino" a Noemi, non lo vorranno vicino a Michele.
da: Il Sole 24 Ore
Pronostico
confermato a X Factor: vince Michele. Ape Escape secondi a sorpresa. Delirio
One Direction
di Francesco
Prisco
L'edizione italiana di X Factor sembra
osservare con scrupolo assoluto una legge non scritta: alla fine deve vincere
un concorrente di Morgan. È stato così anche quest'anno con il trionfo di Michele Bravi, ragazzo umbro dalla
faccia pulita e la voce sottile partito da outsider e cresciuto puntata dopo
puntata, fino a raggiungere la vetta. Alla faccia della categoria Under Donna
che a inizio competizione sembrava la meglio assortita.
Il primato rispetta il pronostico della
vigilia, anche in virtù dell'inedito
«La vita e la felicità», donato a
Michele da Tiziano Ferro. Non si può dire lo stesso per la seconda piazza,
occupata a sorpresa dagli Ape Escape,
trio tamarrock di Nocera Inferiore e Superiore protagonista di una rimonta
prodigiosa, complice la loro grande tifoseria che dall'Agro nocerino sarnese
vanta ormai ramificazioni in tutto lo Stivale. Soltanto terza Violetta, «casta
diva» partita
country e arrivata leggera-leggera, quasi fosse un'Arisa minore.
Sulla vittoria finale ci contava, eppure ha perso il controllo della
situazione: da qui il pianto a dirotto con cui ha lasciato il palco. Quarta
«miss mediocrity» Aba, arrivata molto più lontano di quanto chiunque potesse
scommettere. Ma per gli ottomila che affollavano il palazzetto dello sport
milanese quella di ieri è stata soprattutto la serata degli One Direction, band
nata dall'edizione inglese del talent show che ha concesso a quella italiana i
quattro minuti e passa di «Story of my life». Applausi, urla, strepiti delle
teenager presenti in sala. Non è una malattia: è la 1D mania. La settima
edizione della kermesse, terza consecutiva andata in onda su Sky, si conferma
quella dei record: 5,5 milioni i voti arrivati ieri sera, contro gli 1,3
milioni dell'edizione passata. Per il resto si segnalano il duello Mika-Morgan
(«Altrove» che si innesta su «Relax, take it easy», mentre «Altre forme di
vita» e «We are gold» si fanno notare per i tentativi di armonie vocali),
Giorgia che non perde occasione di promuovere il nuovo singolo «Quando una stella
muore» ed Elisa che si produce in «Ecco che».
Aba
scivola sul duetto con Biondi
La serata parte con i duetti tra
concorrenti e star affermate del nostro show biz musicale. Coerentemente
tamarrock il meet-up tra Ape Escape ed Elisa su «Labyrinth», la hit che lanciò
la cantante friulana. Niente affatto elegante l'utilizzo del beatbox dopo
l'eliminazione di Andrea. Michele deve sforzarsi parecchio, abbassando la voce
per cantare con Giorgia «Gocce di memoria» nella tonalità originale. Il ragazzo
esce fuori solo alla fine del brano, quando può urlare fuori tutta la tensione
che ha accumulato per l'appuntamento importante. Spiazzante l'incontro tra
Violetta e Marco Mengoni su «L'essenziale», ballad che ha vinto l'ultimo
Sanremo. Come se si sovrapponessero due pianeti diversi. L'arrangiamento delle
parti vocali però è furbacchione: va incontro ai desiderata del pubblico medio.
Di un barocco difficile da digerire la versione che un'Aba piuttosto imprecisa
e Mario Biondi danno di «Close to you», evergreen del grande Burt Bacharach.
Terribile la scenografia che evoca una tenda da doccia. E così esce proprio la
concorrente di Elio risparmiandoci «Indifesa», il suo mal digeribile inedito.
Il
pianto di Violetta
La seconda manche consiste nell'esecuzione
degli inediti. Resta debole «Invisibili» degli Ape Escape, improbabile misto di
articoli presi in prestito da Muse e Rage Against the Machine. Impeccabile e
originale Michele. Per Violetta «Dimmi che non passa» è una palla al piede easy
listening, tanto che – per suo sommo sgomento – si ritrova fuori dalla
competizione. Testa a testa finale tra Michele e il trio nocerino. Questi
ultimi puntano su «Walk this way» degli Aerosmith nella versione con i Run Dmc.
Ci scappa pure un mash up con «Love in the elevator». Ed è come giocare sul
velluto. Ammiccante la scelta del cantante umbro: una pettinatissima «Anima
fragile» di Vasco Rossi. Due brani a cappella («Tu si' ‘na cosa grande pe' me»
per gli Ape Escape, la waitsiana «Blue Valentine» per Michele) ed è il tempo di
aprire la busta con il nome del vincitore. Che adesso crediamo riscuoterà un
importante obolo di copie vendute.
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