da: la Repubblica
Giù la ricchezza degli
italiani la crisi brucia oltre 800 miliardi cede anche il valore delle case
Superiamo
americani e tedeschi, sorpasso dei francesi.
di
Elena Polidori
La recessione colpisce duro, gli italiani
sono sempre più poveri. Dalla fine del 2007 e dunque dall’inizio della crisi,
fino a tutto il 2012, la ricchezza delle famiglie s’è erosa a prezzi costanti
del 9%. E la tendenza è continuata anche quest’anno: nei primi sei mesi il calo
in termini reali è dell’1,1%.
Tradotto in quattrini, significa che nel
periodo sono stati «bruciati» oltre 800 miliardi di euro. Nel 2007, infatti,
secondo i calcoli della Banca d’Italia, ammontava a 9.385 miliardi la ricchezza
netta delle famiglie, ovvero la somma di attività reali (case, terreni) e di
attività finanziarie (depositi, titoli, azioni) al netto delle passività
finanziarie (mutui, prestiti personali). Nel 2012, questa somma, è scesa a
8.542.
Aumentano i poveri, dunque. Ma è il quadro
complessivo che resta incerto, quando non addirittura buio. Sempre dallo stesso
documento – un supplemento
al Bollettino statistico di via Nazionale- vengono
fuori altri dati significativi. Per esempio che per la prima volta dal 1995 va
giù il valore delle case. In cifre: alla fine del 2012 era calato a 4.832
miliardi di euro (-3,9%, pari a 194 miliardi) e questo ribasso è proseguito
anche nei primi sei mesi 2013 (-1,8%). Ma c’è anche un’altra novità che intacca
l’attitudine storica ad essere «formiche» di tutti gli italiani: nel 2012, per
il settimo anno consecutivo, il risparmio scende in termini nominali,
risultando pari a 36 miliardi: era circa 100, sempre a prezzi correnti, alla
fine degli anni novanta. Famiglie «nel baratro della povertà», tuonano i
consumatori del Codacons. E la Cgil denuncia : un pensionato
su due fatica ad arrivare alla fine del
mese e si ritrova così costretto a rimandare i pagamenti, a intaccare i propri
risparmi, a chiedere prestiti e aiuti ad altri. Non solo: il 37% è arrivato a
ridurre anche i consumi alimentari pur di tirare avanti.
Eppure tra le tante ombre che regalano le
statistiche un fascio di luce arriva dal confronto internazionale. Da una
tavola redatta dagli esperti del governatore Visco viene fuori che , nonostante
la crisi e grazie ad un minore livello di indebitamento, le famiglie italiane
detengono una maggiore ricchezza rispetto a quelle tedesche, americane e
canadesi. Nel 2011 – qui si fermano i dati-l’Italia supera anche il Giappone ma
deve incassare il sorpasso della Francia. Sempre in quell’anno la ricchezza
netta degli italiani era pari a quasi 7,9 volte il reddito lordo disponibile.
A fine 2012 la ricchezza netta delle
famiglie corrispondeva a circa 143 mila euro pro-capite e a 357 mila per nucleo
familiare. Le attività reali rappresentavano il 61,1% del totale, quelle
finanziarie il 38,9. Le passità, di poco inferiori a 900 miliardi, sfioravano
il 10% delle attività complessive. Rispetto all’anno precedente, il valore
delle ricchezza netta complessiva è sceso dello 0,6% a prezzi correnti.
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