da: La Stampa
Via
libera al decreto “svuotacarceri”
Letta:
nessun pericolo per i cittadini
Nei
prossimi mesi prevista l’uscita di 3 mila detenuti. Il premier: «Prima risposta
a una terribile emergenza». Introdotta la pena di “piccolo spaccio”
Braccialetto elettronico per chi è ai
domiciliari, introduzione della fattispecie di «piccolo spaccio di
stupefacenti», ampliamento a 75 giorni, dagli attuali 45, di liberazione
anticipata ogni 6 mesi. Queste alcune delle misure contenute nel decreto sulle
carceri approvato in Cdm, che tiene conto delle sollecitazioni provenienti dal
presidente della Repubblica, dalla Corte costituzionale e dalla Corte europea
dei diritti dell’Uomo.
“E’ una prima risposta a una terribile
emergenza senza che ci sia nessun modo elementi di pericolosità per i
cittadini”, ha detto Enrico Letta.
La misura (già preannunciata ed approvata
dal Comitato dei Ministri di Strasburgo nell’incontro del 5 novembre) è
indispensabile per adeguarsi alla sentenza Torreggiani della Corte Europea dei
diritti dell’uomo che impone l’adozione di misure compensative interne per il
sovraffollamento. Per tale
ragione il termine decorre dal 1 gennaio 2010, data
in cui si è determinata la situazione di emergenza detentiva. Il decreto legge
dovrebbe consentire di alleggerire di 3mila unità le carceri, che contano circa
64mila detenuti. Stime potenziali su cui pesa sia la discrezionalità del magistrato
di sorveglianza, sia la difficoltà di calcolare in astratto le ricadute di
provvedimenti che, in concreto, possono avere risultati diversi dal previsto.
Ecco le cifre e un quadro delle misure. Queste le novità.
IL
NUMERO DEI DETENUTI
Oggi i detenuti presenti in carcere sono
63.657: rispetto al 2010 si registra un calo rilevante, anche dei detenuti in
custodia cautelare. Ma il tasso di sovraffollamento resta sopra il 140%, il più
altro dell’area Ue.
LIBERAZIONE
ANTICIPATA
Col decreto lo «sconto» di buona condotta
per la liberazione anticipata passa da 45 a 75 giorni ogni 6 mesi di carcere.
La misura, che scatta sempre con l’ok del giudice, avrà valore retroattivo dal
gennaio 2010 e varrà 2 anni dall’entrata in vigore della legge. Produrrà un’uscita
anticipata che nel massimo arriva a 6 mesi e per chi vede partire il conteggio
dal 2010 interesserà potenzialmente 1.700 persone. A questa quota si aggiunge
quella relativa agli sconti più bassi, di pochi mesi o settimane, con ulteriori
uscite spalmate nel tempo stimate in circa 7mila: si tratta ovviamente, di
persone che usciranno a scaglioni dopo valutazione del giudice, e che sarebbero
uscite comunque in tempi rapidi.
AFFIDAMENTO
IN PROVA
Viene innalzato da 3 a 4 anni il «tetto» di
residuo pena da scontare per il quale si può beneficiare dell’affidamento in
prova ai servizi sociali. La stima è che riguardi 1000-1500 persone.
DOMICILIARI
La misura che consente di trascorrere a
casa gli ultimi 18 mesi di detenzione, che era già stata introdotta in maniera
temporanea e sarebbe scaduta il 31 dicembre, si è dimostrata efficace,
consentendo, al 30 settembre 2013, la scarcerazione di 12.109 detenuti, e ora
diventa stabile.
BRACCIALETTO
ELETTRONICO
Viene ampliata l’adozione di questo
strumento per la detenzione domiciliare: finora i magistrati l’ hanno applicato
poco, ora saranno obbligati a stendere delle motivazioni quando non lo adottano
perché ritengono il soggetto troppo pericoloso. Resta fermo che il detenuto
deve dare il consenso.
ESPULSIONE
EXTRACOMUNITARI
Le procedure di identificazione dovranno
essere avviate subito dopo la carcerazione e viene potenziata l’espulsione
immediata in alternativa agli ultimi due anni di pena per alcuni reati minori.
La platea potenziale è molto alta, teoricamente 4mila persone, ma il dato va
calato nel concreto.
TOSSICODIPENDENTI
Si accresce l’affido terapeutico per i
detenuti tossicodipendenti per favorirne la cura nelle comunità di recupero
anche in caso di recidiva per reati minori. Viene modificata la Fini-Giovanardi
e arriva il reato di «spaccio lieve» con pene da 1 a 5 anni, cioè più basse che
per lo spaccio tout court, e multe da 3 a 26mila euro.
GARANTE
NAZIONALE DETENUTI
Viene istituito il Garante nazionale dei
detenuti, organo indipendente preposto a una tutela extra-giudiziale dei
diritti di quanti si trovano ristretti negli istituti penitenziari.
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