Intervistato da Floris nel talk Ballarò, il novello segretario del Pd Matteo Renzi ha dichiarato che non candiderà Bindi e D’Alema alle europee precisando che al Parlamento Europeo ci deve andare qualcuno che poi resta lì, quelli interessati all’Europa e non ai giochini italiani.
Vale a dire: il
Parlamento Europeo non è parcheggio temporaneo o la sedia che si dà per trombare
alcuni politici.
Posto che, non sapevo
che da domenica 8 dicembre 2013, in analogia all’”impostazione” seguita nel
partito di plastica di Silvio Berlusconi, queste decisioni spettassero
unicamente a Renzi, come si può dissentire sul principio. Che i partiti politici
usino alcune istituzioni per fare “partite di giro” interne anziché per
collocarvi le persone competenti, è uno dei tanti motivi per cui la nostra
classe politica non è credibile. Quindi, che non si consideri il Parlamento
Europeo un parcheggio temporaneo o una sedia per trombati lo trovo
ineccepibile.
Però..
Ammesso e non concesso che Renzi sia stato sincero nel motivare il criterio di scelta per le elezioni europee e che l’esclusione di D’Alema e Bindi non sia dovuta al fatto di preferire persone in sintonia con la sua in linea politica
(che sarebbe?!..staremo a vedere/sentire…speriamo non di talk in talk), mi permetto di far presente un “piccolo particolare”. Dal mio punto di vista, s’intende.
Se c’è un ruolo che a Massimo D’Alema è riuscito bene nella sua lunga carriera politica, è stato quello di Ministro degli Esteri. Si possono discutere decisioni e azioni nel suo operare, ma era un interlocutore credibile anche tra coloro che, all’estero, si sono sempre fatti due risate dell’Italia.
Ammesso e non concesso che Renzi sia stato sincero nel motivare il criterio di scelta per le elezioni europee e che l’esclusione di D’Alema e Bindi non sia dovuta al fatto di preferire persone in sintonia con la sua in linea politica
(che sarebbe?!..staremo a vedere/sentire…speriamo non di talk in talk), mi permetto di far presente un “piccolo particolare”. Dal mio punto di vista, s’intende.
Se c’è un ruolo che a Massimo D’Alema è riuscito bene nella sua lunga carriera politica, è stato quello di Ministro degli Esteri. Si possono discutere decisioni e azioni nel suo operare, ma era un interlocutore credibile anche tra coloro che, all’estero, si sono sempre fatti due risate dell’Italia.
Quindi, se si cercano
caratteristiche pertinenti per lavorare in sede europea, non si può dire che
D’Alema non le abbia. Non foss’altro per l’esperienza politica e la
caratteristica da “cardinale” dimostrata da ministro degli esteri e i contatti che
ancora vanta a livello internazionale.
Certo. Sarebbe una presenza
“ingombrante”. Che toglie proscenio ad altri. Ma Matteo Renzi, uno in ottimi rapporti con il proscenio, non ha certo timore della
presenza ingombrante di un D’Alema a Bruxelles…Nevvero?
In chiusura, un’ultima
osservazione su ciò che si aspetta o vorrebbe dalla vecchia dirigenza. Dice
Renzi: "i vecchi dirigenti ci devono
dare tanti consigli, i consigli sono la merce più preziosa".
Ora.
Se io fossi un vecchio
(in senso di lunga militanza) dirigente del Pd, a sentire ciò mi partirebbe un
cordiale vaffanculo. La “carotina” Renzi se la può posizionare da qualche parte.
Se le persone mature hanno fallito, non hanno saputo rappresentare coloro che negli anni li hanno votati, hanno perso tutte le occasioni per cambiare registro: non ci stanno consigli. Sono teste di cazzo. Se non si mettono da parte vanno “collocati a riposo forzato”.
Se le persone mature hanno fallito, non hanno saputo rappresentare coloro che negli anni li hanno votati, hanno perso tutte le occasioni per cambiare registro: non ci stanno consigli. Sono teste di cazzo. Se non si mettono da parte vanno “collocati a riposo forzato”.
Se, invece, pur con
errori, qualcosa negli anni sono riusciti a fare, ad essere: non ci stanno
consigli. A questi politici spetta un ruolo, accanto ai più giovani. La fusione
tra due generazioni se unita da una visione in comune è ciò che porta ad avere
una linea di conduzione e a realizzare progetti. Nonché a creare e mantenere
armonia. Nel rispetto delle diversità.
I consigli sono quelle
cose che si chiedono a coloro che si mettono agli angoli ma, ogni tanto, gli si
dà il contentino per “coinvolgerli”. Oppure, quelli cui ci si rivolge quando
ormai si sta col culo per terra.
La vecchia dirigenza del
Pd va spazzata via se ha fallito. Non ha consigli da dare. Contrariamente,
bisogna saperla usare. E se Renzi ha detto quelle parole per dare una
“carotina” ai rottamati, la “percezione” che questi possono avere è di essere
presi per il culo. E’ già generoso che il vaffa sia cordiale.
P.S: D’Alema si
autoescluderà, quindi Renzi non dovrà gestire la “pratica” elezioni europee per
il primo della sua lista di rottamati. Resta quanto sopra in merito alle
competenze.
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