venerdì 13 dicembre 2013

Marco Travaglio: “Colpa dell’interprete”

da: Il Fatto Quotidiano

L’Uomo dell’Anno si chiama Thamsanqa Jantjie e fa l’interprete per sordomuti: martedì troneggiava alla commemorazione di Mandela allo stadio di Johannesburg dietro il presidente Zuma e a due passi da Obama e dagli altri grandi e grandicelli del mondo per tradurre i loro discorsi nella lingua dei segni. Invece gesticolava a caso, col risultato di tradurre le frasi dei leader con supercazzole insensate e incomprensibili, in mondovisione.
Una scena degna di Amici miei. “Avevo le allucinazioni”, si è giustificato, “vedevo angeli entrare nello stadio. È la prima volta che mi accade, ho fatto da interprete a molte conferenze e mai nessuno si era lamentato”. Pare che l’uomo sia da tempo in cura per schizofrenia e abbia trascorso un anno in ospedale psichiatrico. Dio solo sa come sia finito al centro della cerimonia più importante dell’ultimo decennio. Ma, a ben pensarci, è molto probabile che Thamsanqa Jantjie, o un suo clone, abbia prestato servizio al Parlamento italiano per tradurre i messaggi che giungevano dal Paese alla categoria più sorda che si conosca nel nostro Paese: quella del politici.
Solo con un difetto di traduzione si può spiegare il loro comportamento
di fronte ai mille segnali d’insofferenza lanciati dai cittadini al Palazzo. Gli italiani aboliscono i finanziamenti pubblici ai partiti? Il Parlamento li ripristina camuffati da “rimborsi elettorali” e, non contenti, si mettono pure a rubare sui rimborsi dei gruppi consiliari per comprarsi di tutto, dai Suv alle mutande, dai libri porno ai chupa-chupa, a spese nostre. Gli italiani vogliono scegliersi i propri rappresentanti, cioè maledicono il Porcellum? I partiti lo conservano per otto anni. La gente chiede ai politici di non far pagare la crisi ai soliti noti, ma di distribuire equamente i sacrifici? I governi fan pagare la crisi ai soliti noti, distribuendo prebende alle banche e alle grandi imprese. La gente chiede il taglio dei costi della Casta, magari delle province se non le regioni, e quelli lasciano tutto com’è. Alle ultime elezioni metà degli elettori stanno a casa o votano Grillo, bocciando le larghe intese del governo Monti? I partiti sconfitti rieleggono un presidente di 88 anni (fino a 95), poi al Quirinale si riuniscono quattro babbioni per rieditare le larghe intese col governo Letta e tener fuori dal palazzo chi le elezioni le ha vinte. Per vent’anni i partiti si sono sentiti ripetere “attenti, di questo passo la gente verrà a prendervi con i forconi”. E ora le piazze sono piene di manifestanti chiamati a raccolta dal Movimento dei Forconi. Ma, incuranti della nemesi storica, governo e partiti fanno gli stupiti e gli indignati: dopo aver trasformato un popolo tranquillo, paziente, a volte rassegnato e disperato, in una polveriera pronta a esplodere alla prima scintilla, si meravigliano se centinaia di migliaia di cittadini protestano. Non si accorgono di averli creati loro, come già hanno creato i 5Stelle. E spaccano il capello in quattro, alzano il ditino, monitano inviti alla legalità dopo averla calpestata per una vita, dicono che è gente “di destra”, “fascista”, “populista”, “qualunquista” e soprattutto “non ha un programma”.

È vero, non ha un programma: è solo incazzata nera. Sono i politici e i governi che dovrebbero avere un programma, li paghiamo (profumatamente) apposta per averne uno. Ma ecco la spiegazione: è stato tutto uno spiacevole equivoco. Non hanno capito niente per anni, per decenni, perché c’era un errore di traduzione. Un interprete pazzo ha fatto creder loro che la gente chiedesse a gran voce la riforma della Costituzione, il premier forte, il Senato delle regioni, le larghe intese, la separazione delle carriere dei magistrati, la fine della guerra fra politica e giustizia, la pacificazione fra guardie e ladri, l’indulto, l’amnistia, la grazia al Cainano. Il quale ora annuncia: “Se mi arrestano scoppia la rivoluzione”. In effetti, per le strade d’Italia, è pieno di gente incazzata che grida “Nessuno tocchi Cainano”. Gliel’ha detto il suo interprete personale: Dudù.

2 commenti:

  1. Non ne ho molta di fantasia Perché credo che l’utopia sia la luce per un domani migliore.
    Per far si che questo entri nelle menti va alimentata e credimi faccio molta fatica perché io appartengo alla generazione nata ne l’era fascista dove gli analfabeti erano la maggioranza siamo sopravvissuti al fascismo alla distruzione della guerra ma il sogno utopico non ci a mai abbandonato con sacrificio abbiamo ricostruito L’ITALIA da consegnare ai nostri figli per un domani migliore. L’ignoranza credevamo fosse la nostra debolezza i fatti ci hanno smentito. Noi senza licenza elementare abbiamo avuto come insegnante l’esperienza che ci ha fatto capire che le ideologie non esistono sono solo create ad arte dalla classe dominante per creare fazioni da sottomettere al proprio volere Ti domanderai ma dove vuole arrivare? Ci arrivo subito al sogno utopico che se venisse coltivato è l’unica salvezza L’utopia unica luce per un domani migliore senza partiti che fanno chiacchiere da 64 anni Utopia per un popolo coeso a l’interesse comune non dei pochi come avviene da sempre con la sparizione di tutto ciò che sino ad oggi ci a ingannato per il loro tornaconto
    Sfruttando credenze politiche e religiose hanno approfittato dell’ignoranza per gettare radici cosi profonde del male da ingannare anche chi ignorante non è
    Tutto questo ha fatto il suo tempo per questo più li lasceremo al potere e più si avvicinerà la fine fa da spia la crisi mondiale creata dalla cupidigia anticamera della fine di tutto
    L’unico antidoto? è il sogno utopico che diventa realtà rispecchiando cosi il volere di chi ha creato un mondo perfetto. Dominato dalla gente più imperfetta che esiste sulla faccia della terra L’utopia è il messia del terzo millennio dove quell’uno per cento che domina il mondo cederà il passo al nuovo privo dell’interesse dei pochi a beneficio di tutto il mondo unito in un solo credo la fratellanza . scusami se ti ho annoiato ma noi ignoranti con pochi vocaboli ci ripetiamo allungando lo scrivere per spiegare il nostro pensiero.

    PS Non c’è nessuna differenza fra ( Democrazia e Comunismo)
    Sino a che nel Mondo prevarrà la cupidigia
    il Popolo sarà Sempre sfruttato dalla classe dominante.

    La differenza ci sarà quando il credo delle forze Politiche
    Si completerà fondendosi a formare un solo credo ( EGUAGLIANZA SOCIALE)
    Vittorio

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  2. Ciao Vittorio. Non mi hai assolutamente annoiato. Anzi, ti ringrazio per aver espresso la tua opinione nel blog
    Buona serata

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