da: https://www.agi.it/
- di Veronique Virgilio
Le
città che possono insegnare a Venezia come difendersi dall'acqua
L'Olanda,
la Russia, la Gran Bretagna e gli Usa possono ispirare la futura difesa della
città lagunare attraverso modelli virtuosi e funzionanti
Dighe, polder, dune, sbarramenti: sono
tanti gli impianti in servizio nel mondo per proteggere città e intere
regioni da un eventuale innalzamento del livello delle acque, che in questi
giorni infligge danni incalcolabili a Venezia: dall'Olanda, modello in questo
settore, alla Gran Bretagna passando per Russia e Stati Uniti.
Olanda
Con un territorio per il 40% sotto il
livello del mare, senza i suoi 18 mila chilometri di dighe, dune e sbarramenti
l'Olanda sarebbe solo una grande palude e non la quinta economia dell'Eurozona.
Da decenni non solo si sta proteggendo da un potenziale innalzamento del
livello delle acque del Mare del Nord ma sta anche esportando le sue soluzioni
in tutto il mondo, con 7 miliardi di fatturato annuo.
Nei Paesi Bassi, dopo la grande inondazione
della Zelanda nel 1953, è stato realizzato il mega progetto del Piano
Delta, andato avanti tra il 1954 e il 1997. Si tratta del più grande
sistema al mondo di protezione dal mare a tutela della zona densamente popolata
della foce del Reno, della Mosa e della Schelda. Il Piano Delta è costituito da
13 opere idrauliche diverse e innovative: 3 chiuse, 6 dighe e 4 barriere anti
mareggiata. Sono tutt'ora una grande attrattiva e caratteristica dell'Olanda,
oltre a collegare tra loro in maniera innovativa le isole.
Uno degli impianti più noti è la
grande diga di sbarramento Oosterscheldekering, la barriera della Schelda
orientale, situata nella provincia occidentale dello Zeeland, costruita tra il
1976 e il 1986, che protegge Amsterdam. Il progetto costò l'equivalente di
2,5 miliardi di euro, vale a dire circa due terzi del costo dell'intero Piano
Delta.
La diga anti mareggiata, lunga 9 chilometri
- la più estesa nel Paese - è formata da 65 piloni e 62 paratie
scorrevoli alte dai 6 ai 12 metri, che si alzano verso l'alto e il basso,
azionate dalla J.W. Topshuis, che si trova sull'isola di Neeltje Jans. Le
paratie vengono chiuse in media una volta all'anno quando si prevede un
innalzamento del livello dell'acqua di tre metri rispetto al NAP, ovvero il
"Livello Normale di Amsterdam", utilizzato da secoli in Olanda come
punto di riferimento per tutte le misurazioni del livello del suolo.
In 75 minuti le paratie vengono chiuse
completamente, proteggendo quindi il paese da eventuali inondazioni dal Mare
del Nord. Il progetto iniziale prevedeva la costruzione di una diga chiusa ma
poi, grazie alla collaborazione di ambientalisti, pescatori e ostricoltori, e'
stato modificato in una diga semi aperta per evitare la scomparsa della flora e
fauna marina.
I marinai possono ancora raggiungere il
mare aperto attraverso la barriera passando per la chiusa Roompotsluis, quindi
andare a pescare le aragoste della Schelda orientale oltre a pesce prelibato
mentre vengono sempre coltivate le ostriche della Zelanda. Inoltre la barriera
collega anche le isole di Schouwen-Duiveland e Noord-Beveland nella provincia
dello Zeeland. L'intera area, importante attrazione turistica, è stata
dichiarata parco nazionale con il nome di "Parco nazionale della Schelda
orientale".
A proteggere dalle inondazioni costiere Rotterdam
e il suo porto è la barriera della Meslant (Maeslantkering) nella
provincia Zuid-Holland, localizzata all'imboccatura del Nieuwe Waterweg nel
Mare del Nord, realizzata tra il 1991 e il 1997, opera conclusiva del Piano
Delta. E' costituita da due paratoie rotanti in acciaio alte 22 metri e lunghe
ciascuna 210 metri, azionate da un sistema automatico che si attiva
all'innalzamento del livello delle acque. Vengono chiuse annualmente per
verificarne il funzionamento e l'intero processo necessita di circa quattro
ore, due per la chiusura e due per l'apertura.
L'8 novembre 2007 le paratoie furono chiuse
per affrontare l'emergenza derivata dalla tempesta "Tilo", causa di
onde alte a 3 metri di altezza. Negli ultimi anni la città di Rotterdam
sta affrontando il problema dell'innalzamento del livello del mare con soluzioni
innovative e green: un giardino pensile che può diventare uno Smart Roof per
prevedere le precipitazioni e conservare l'acqua piovana e una fattoria
galleggiante di 35 mucche che forniscono alla gente del posto la loro pinta di
latte fresco al giorno.
Gran
Bretagna
Il Tamigi è traversato da una
barriera, la Thames Barrier, alta come un edificio di sei piani che chiude i
portelloni quando il mare minaccia di allagare l'entroterra. Situata a Woolwich
Reach, a sud dell'abitato di Londra, il suo scopo è quello di prevenire
eccezionali ondate di alta marea. La struttura di regolazione del flusso del
fiume omonimo e' stata costruita tra il 1974 e il 1984 ed è costata circa
623 milioni di euro.
È costituita da nove piloni di calcestruzzo
e due spalle sulle rive del fiume, suddividendo la larghezza del fiume in
quattro canali larghi 60 metri, due più piccoli da 30 metri, tutti
navigabili, ed altri quattro larghi 30 metri non navigabili. Comprende paratie
costruite in acciaio che ruotano su se stesse per chiudere i varchi in caso di
necessità. Sono vuote all'interno e possono essere riempite d'acqua in caso di
necessità, divenendo operative e chiuse in soli 15 minuti dalla loro messa in
funzione.
Prima del 1990, il sistema era entrato in
funzione da una a due volte l'anno in media. Dal 1990 il numero delle chiusure
è aumentato a quattro per anno e nel 2003 vennero chiuse per ben 14 maree
consecutive. Le barriere vennero chiuse due volte il 9 novembre 2007 per far
fronte ad una tempesta sul mare del Nord simile a quella del 1953. Nell'inverno
2013-2014 le paratie sono state chiuse per ben 28 volte, stabilendo un record.
Russia
Nel 2011 a San Pietroburgo è stata
inaugurata una diga colossale per proteggere la città dalle piene del
fiume Neva, separandolo dal resto del Golfo di Finlandia. Il dispositivo lungo
25 chilometri, più imponente opera pubblica costruita in Russia negli ultimi
anni, costata l'equivalente di 2,7 miliardi di euro, può resistere a piene
di oltre 5 metri.
La sua costruzione è cominciata nel 1971 e
dopo alcuni anni di fermo, negli anni 90 e 2000, il cantiere è stato
riaperto dal presidente Vladimir Putin, originario di San Pietroburgo, con
l'aiuto di esperti olandesi e grazie al sostegno della Banca europea per gli
investimenti. Concepita dal britannico Halcrow Group, la diga è lunga 25,4
km e alta 8 metri.
L'opera di protezione con argini estesi su
23 km è sormontata da un'autostrada a sei corsie e comprende opere
idrauliche oltre a due passaggi navigabili da grandi imbarcazione e sei
passaggi larghi 300 metri che lasciano transitare l'acqua liberamente. In caso
di allerta sportelli e valvole vengono chiusi per formare una barriera
totalmente ermetica. La diga è oggetto di critiche da parte degli
ambientalisti.
Stati
Uniti
Il 23 agosto 2005 l'uragano Katrina ha
sommerso l'80% della città di New Orleans: gli argini dei numerosi canali
che la attraversano non hanno retto. In difesa di New Orleans è stato
costruito un nuovo anello di dighe, barriere, chiuse e pompe collegate tra
loro, lungo 560 chilometri. La città della Louisiana è all'80% sotto il
livello del mare.
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