da: https://www.lanotiziagiornale.it/
- di Carmine Gazzanni
Il
detenuto Formigoni è indigente. E il Senato gli ridà un po’ di vitalizio. Il
Celeste sta scontando 5 anni e 10 mesi ai domiciliari. Ma ha riavuto circa 700
euro dell’assegno sospeso
Mentre la senatrice M5S Elvira Evangelista si
dimetteva dalla Commissione contenziosa di Palazzo Madama, dopo la denuncia
de La Notizia sul conflitto d’interessi su due giudici della Commissione stessa
e Nitto Palma, capo di gabinetto della presidente del Senato Maria Elisabetta
Alberti Casellati, bloccando la decisione sul ricorso di 771 ex senatori contro
il taglio dei rispettivi vitalizi, zitto zitto, lo stesso giorno (lunedì
scorso), un altro ex senatore eccellente otteneva la restituzione di una fetta
di pensione che gli era stata sospesa. Tutto a causa di una condanna definitiva
per corruzione a 5 anni e 10 mesi. Ma di chi parliamo? Del Celeste Roberto
Formigoni, che si è visto riconoscere, in via cautelare, una parte dell’assegno
visto lo stato di indigenza in cui verserebbe.
GRANDE INNOVATORE. Nel ricorso presentato ad agosto dai suoi legali, si sostiene che Formigoni
non avrebbe di che campare. E questo perché “è stato privato – si legge nel
documento che La Notizia ha visionato – anche di un reddito minimo che assicuri
la sua stessa sopravvivenza”. E ciò nonostante
Formigoni abbia dedicato “l’intera propria esistenza alle Istituzioni, con 18
anni di impegno presso la Regione Lombardia e 16 anni presso il Parlamento
europeo, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica”. In questi
anni sono state talmente tante le sue iniziative, “che hanno intensamente
ritmato la (sua, ndr) attività pubblica”, che è impossibile riassumerle.
Certo è che ha “dato vita a modelli di
governo della res publica di avanguardia ed eccellenza nell’intero panorama
occidentale”. Applausi. Un’ode da far impallidire persino De Gasperi. Se non
fosse per quella condanna
per una corruzione fatta di cene, viaggi, gite in barca e un acquisto
agevolato di una villa in Sardegna. Tutto con i soldi fuoriusciti dall’istituto
Maugeri di Pavia e dal San Raffaele di Milano. Il pm Laura Pedio durante il
processo di primo grado ricordò come “70 milioni” erano stati “tolti ai malati
per i suoi sollazzi”. Eppure, nel ricorso si parla di violazioni nei confronti
del Celeste e si tirano in ballo anche sentenze della Corte europea dei diritti
dell’uomo per giustificare non solo la revocadella sospensione del vitalizio,
ma anche la “restituzione delle eventuali somme trattenute medio tempore sul
vitalizio […] nonché alla refusione di tutti i danni patiti e patiendi”.
Formigoni aveva maturato un assegno da 7.709,28 euro lordi mensili, sforbiciato
a 3.385,14 euro per effetto del ricalcolo contributivo in vigore dal 1° gennaio
scorso. Ma a causa della condanna, a norma della delibera Grasso, il vitalizio
gli è stato sospeso.
ARRIVA IL SUPPLENTE. E arriviamo a due
giorni fa. Mentre il Blog delle Stelle martellava contro il conflitto
d’interessi denunciato da La Notizia, le dimissioni della Evangelista
bloccavano il verdetto sui 771 ricorsi degli ex senatori, ma non la decisione su Formigoni. Che è stata presa sostituendo la stessa Evangelista con
un membro supplente della Commissione contenziosa, il senatore, pure lui M5S, Francesco
Castiello. Una partecipazione oggetto di un vero e proprio giallo che ha
consentito al collegio, composto dagli altri due membri effettivi, il
presidente Giacomo Caliendo (FI) e Simone Pillon (Lega) e i due membri laici, Cesare
Martellino e Alessandro Mattoni, di pronunciarsi sul Celeste. Al quale, in via cautelare
(in attesa della sentenza di merito) è stata riconosciuta una somma pari alla
pensione sociale aumentata del 50%. Circa 700 euro al mese.
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