da: https://www.agi.it/
- di Vincenzo Castellano
Secondo un report pubblicato da Lancet, tra
le principali minacce per il Paese ci sono anche le ondate di calore e la
riduzione del potenziale di resa delle colture
"Le principali minacce per l'Italia
sono le morti per inquinamento atmosferico, le ondate di calore e la riduzione
del potenziale di resa delle colture". Lo ha detto all'AGI Marina
Romanello della University College London, una delle autrici del report
pubblicato su The Lancet.
"Dagli anni '60, il potenziale di resa
delle colture per il mais si è ridotto del 10,2 per cento, quello per il grano
invernale è diminuito del 5 per cento, il potenziale del grano primaverile si è
ridotto del 6 per cento, quello della soia è diminuito del 7 per cento e il
potenziale di resa del riso è diminuito del 5 per cento", riferisce la
scienziata, secondo la quale i numeri parlano chiaro.
"L'Italia è esposta a livelli molto
elevati di inquinamento atmosferico, che portano a circa 46.000 decessi
prematuri a causa dell'esposizione al PM2,5. E' il più alto tasso di mortalità
d'Europa - riferisce Romanello - e l'undicesimo più alto del mondo e ha causato
una perdita di 20,2 milioni di euro in Italia".
Aggiunge la scienziata: "Inoltre,
l'invecchiamento della popolazione italiana pone anche un rischio elevato di
soffrire degli effetti negativi dell'esposizione a ondate di calore estreme,
che colpiscono in particolare le persone di età superiore ai 65 anni. L'esposizione
al calore ha portato anche a oltre 1,7 milioni di potenziali ore di lavoro
globali perse nel 2017, il 67 per cento delle quali è andato perso nel settore
agricolo".
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