Furti
d’identità: ogni anno sul web sottratte un miliardo di informazioni personali
di Giulia
Cherchi
Ogni secondo, nel Mondo, vengono sottratti
32 dati personali. Quasi 2000 al minuto. Poco meno di tre milioni al giorno.
Questo è quanto emerge dal dossier del 2014 pubblicato da Gemalto (azienda olandese specializzata
nella sicurezza digitale).
Un anno nero rispetto al 2013 dove le
violazioni delle informazioni personali (aumentate del 49%) si sono registrate
maggiormente negli Stati Uniti (72% sul totale mondiale) e sono avvenute
soprattutto attraverso il furto d’identità (nel 54% dei casi), seguito dall’accesso
illecito nei conti bancari (17%) e nelle caselle di posta elettronica o negli
account di social network e siti web (11%).
Ma anche il 2015 non promette bene.
Infatti, basta consultare la piattaforma Breach Level Index di Gemalto per
renderci conto che nel solo mese di gennaio i dati persi o rubati sono stati
97. 538. 066.
Una situazione preoccupante dove i crimini
maggiormente ricorrenti risultano essere i furti d’identità, che consentono ai
cybercriminali di compiere infinite truffe: acquistare beni aprendo un
finanziamento sul conto corrente della vittima, aprire conti fraudolenti per le
organizzazioni criminali, ma anche creare false identità con le generalità
degli utenti (nel caso di malviventi che vogliano sfuggire alle autorità).
E, nel tempo, le tecniche per mettere le
mani sui nostri dati si sono affinate. Si va dal cosiddetto Spear phishing
(forma evoluta del classico phishing), dove i criminali selezionano le vittime
e ne osservano le abitudini -grazie soprattutto alle informazioni che loro
stesse lasciano sui social network- mandando email personalizzate e al limite
del verosimile, fino all’uso dei Malware installati su computer o – sempre più
spesso -sui cellulari (celati tra le app) che consentono di rubare dati
d’accesso ai social network. E, molto diffusa, è anche la sottrazione di
informazioni sui server di aziende e amministrazioni pubbliche che, utilizzando
software non aggiornati, dispongono di banche dati facilmente violabili.
Informazioni preziose che vengono trafugate e vendute ad aziende private per
realizzare vantaggi competitivi. Ma, in assoluto, sono le frodi creditizie a
confermarsi le più frequenti, anche in Italia, dove, nel primo semestre 2014,
l’Osservatorio CRIF ne ha rilevato più di 9000.
Nello stesso anno, nel mondo, secondo
Gemalto, attraverso 1500 attacchi informatici, sono stati sottratti per sempre
al nostro controllo 1. 023. 108. 267 tra password, email, nomi e indirizzi,
documenti, cartelle mediche, codici fiscali, materiale multimediale e tutto ciò
che si archivia ogni giorno su computer, tablet e smartphone. Ma non è tutto,
perché secono Breach Level Index è aumentata la pericolosità degli
attacchi(classificati da catastrofici a gravi). Attacchi sempre più numerosi e
alimentati dal nostro vivere social.
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