mercoledì 11 febbraio 2015

Presa Diretta: allo staff di Renzi (e a Renzi?) non piace il servizio di Iacona



da: Il Fatto Quotidiano

Un servizio sulla scuola, ma lo staff del Ministero non gradisce le critiche ai provvedimenti del governo
Renzi, allergia alle inchieste. Raffica di tweet anti-Iacona
di Paola Zanca

C’è stato un tempo in cui arrivava la telefonata in diretta. Erano i Silvio Berlusconi, i Mauro Masi che, incapaci di contenere l’ira sul divano di casa, si intromettevano, puntualizzavano, sbraitavano. Ma nell’era di Matteo Renzi anche l’incursione nel talk show ha cambiato mezzo. E domenica sera si è messo in piedi il primo tweet-bombing ministeriale contro la videoinchiesta sulla scuola trasmessa da Presa Diretta di Riccardo Iacona. Stilettate da 140 caratteri contro chi ha osato mettere in discussione i programmi del governo su istruzione e edilizia scolastica.

La prima mossa, sia chiaro, l’aveva fatta lui, Matteo: due lunedì fa, guardando Piazzapulita, ha inaugurato la stagione del rosicamento via Twitter: “Trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retropensieri - scriveva - basta una sera alla Tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia”. Sull’argomento, qualche
giorno dopo, si erano esercitati perfino gli inglesi del Guardian, immaginando che quel tweet potesse essere l’inizio della fine del pollaio politico in tv. Il conduttore, Corrado Formigli, aveva invece interpretato il messaggio con canoni decisamente più italiani: l’evoluzione (in peggio) della telefonata insofferente. “Trovo inopportuno che il presidente del Consiglio intervenga su come debba essere fatta l’informazione in Italia - disse Formigli al fattoquotidiano. it - Mi pare uno sconfinamento. Dovrebbe stare a governare. Non è un utente qualsiasi che passa da Twitter e lascia il suo commento, è luomo più potente dItalia.
Contro Presa Diretta, Renzi non ha twittato. Ma che gli prudessero le mani lo si intuisce dalla raffica di retweet (citazione di frasi scritte da altri utenti) compulsata mentre andavano in onda i servizi di Iacona. Ne ha scelti 8, tutti provenienti da staff, sottosegretari e consulenti del ministero dell’Istruzione. Che nel frattempo, sui loro profili, si esercitavano nella demolizione della puntata in corso.
C'è il capo di gabinetto del ministro Stefania Giannini, Alessandro Fusacchia: “La cosa più importante che dovrà fare #labuonascuola è insegnare ai ragazzi l'onestà intellettuale. E il rifiuto degli slogan semplici”. C'è il suo collega Francesco Luccisano, capo della segreteria tecnica: “Peccato che #Presadiretta non abbia monitorato i 2000 eventi autorganizzati in giro per il Paese”. E ancora, il sottosegretario Davide Faraone, renziano doc: “Ma uno che ne parla bene di questa riforma sulla scuola lo avrete intervistato? ”. E pure la deputata Simona Malpezzi: “Spieghiamo a @Presa_Diretta come si legge la stabilità? I miliardi di investimento sono tre. Il miliardo vale solo x i mesi da settembre a dicembre”. Infine la responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi: “Governo @matteorenzi assume 148.000 docenti precari. La più grande assunzione della storia. Iacona, chiamali tagli”. Il suo collega senatore Andrea Marcucci va giù dritto: “Neanche uno, neanche per sbaglio, parla bene o con cognizione della riforma scuola”.
Ma il tweet bombing, almeno su Riccardo Iacona, non ha ottenuto l’effetto sperato. “Interessante nuova frontiera della comunicazione”, lo liquida. Piuttosto, rivendica il giornalista, sono i numeri che contano. E le opinioni di chi, tra i banchi, ci vive e ci lavora. “Abbiamo dimostrato che le scuole, senza il contributo dei genitori, non potrebbero nemmeno aprire il portone. Non bisogna spaventarsi dei problemi – dice Iacona al governo - così come non si possono rimpiazzare le risorse con le parole”.

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