mercoledì 25 febbraio 2015

Mediaset: Opa per acquistare Rai Way




di Vanda Sarto


Ei Towers, la società controllata da Mediaset per una quota pari al 49%, ha lanciato un’Opa su Rai Way, la società della Rai che è quotata a Piazza Affari e che controlla le torri di viale Mazzini. Tale operazione è stata lanciata dopo il via libera da parte del consiglio d’amministrazione Mediaset, e nel totale avrà un valore pari a 1,225 miliardi, circa 851 milioni in contanti e quasi 374 in azioni.

Per ciascuna azione ordinaria Rai Way agli azionisti sarà riconosciuto un corrispettivo rappresentato da una componente in contanti, pari a 3,13 euro (corrispondente a circa il 69% della valorizzazione complessiva di ciascuna azione ordinaria Rai Way), e una componente azionaria, costituita da 0,03 azioni ordinarie EI Towers di nuova emissione (corrispondente a circa il 31% della valorizzazione complessiva di ciascuna azione ordinaria Rai Way).

Come si legge nella nota diffusa, per “ciascuna azione ordinaria Rai Way portata in adesione all’Offerta, l’Offerente riconoscerà agli azionisti un corrispettivo rappresentato da una componente in contanti, pari a Euro 3,13 (corrispondente a circa il 69% della valorizzazione complessiva di ciascuna azione ordinaria Rai Way), e una componente azionaria, costituita da n. 0,03 azioni ordinarie EI Towers di nuova emissione (corrispondente a circa il 31% della valorizzazione complessiva di ciascuna azione ordinaria Rai Way) (congiuntamente, il ‘Corrispettivo’). Sulla base del prezzo di riferimento delle azioni ordinarie EI Towers di ieri (pari a Euro 45,83), il Corrispettivo esprime una valorizzazione pari a circa Euro 4,50 per ciascuna azione ordinaria Rai Way e, pertanto, per ogni 100 azioni ordinarie Rai Way apportate all’Offerta, gli aderenti riceveranno Euro 313,00 e n. 3 azioni ordinarie EI Towers di nuova emissione”.
Le ragioni dell’operazione. Nonostante le ragioni dell’operazioni possano apparire ancora poco chiare, la stessa Ei Towers ha sottolineato che la mossa è stata lanciata per la “creazione di un operatore unico delle torri broadcasting” per “porre rimedio all’attuale situazione di inefficiente moltiplicazione infrastrutturale dovuta alla presenza di due grandi operatori sul territorio nazionale”. Infatti la società delle torri del gruppo Mediaset assicura in ogni caso che “continuerà a garantire l’accesso alle infrastrutture a tutti gli operatori televisivi” e “aprirà sempre più la propria infrastruttura, in prospettiva agli operatori di Tlc”.
Per il Movimento 5 Stelle è “Nazareno televisivo”. I grillini hanno gridato allo scandalo, una volta diffusa la notizia, individuando il nuovo Patto del Nazareno contro il quale scagliarsi. “Continua il patto del Nazareno televisivo: una risorsa pubblica messa sul mercato sta per essere fagocitata dal gruppo Mediaset”.
“La svendita del patrimonio Rai operata con la frettolosa quotazione in borsa di Rai Way, denunciata con forza dal M5S nei mesi scorsi, conduce oggi a una prevedibile conseguenza: il principale concorrente Ei Towers di proprietà del gruppo Mediaset ha lanciato un’opa per l’acquisizione del controllo della società pubblica”, dichiarano i deputati M5S della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera. “Ove l’operazione dovesse andare in porto, la trasmissione del segnale dei canali Rai sarebbe nella disponibilità del gruppo Mediaset”.
Il Pd precisa: la proprietà resta pubblica. “L’offerta di Mediaset appare poco comprensibile, il governo è stato chiaro su Rai Way: la quotazione in borsa è stata vincolata alla cessione di una quota non superiore al 49%, il controllo delle torri del servizio pubblico resta saldamente in mano pubblica” ha però precisato il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
Su Twitter, Bersani ironizza: “Prima Mondadori-Rcs, poi Mediaset-Raiway: ora aspetto che il Milan compri l’Inter”. La battuta, sulla falsariga di quanto già affermato ieri, quando aveva definito “incredibile” l’ipotesi di acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori.
La posizione di Toti e Gasparri. ”Non entro nel merito della prospettiva industriale dell’operazione, non ne conosco i termini, ma vedo con favore qualsiasi iniziativa di aggregazione nei settori delle tlc, della tv e dell’editoria; la concorrenza è a livello globale, dobbiamo confrontarci con colossi anglo-americani e asiatici e le imprese italiane soffrono di nanismo capitalistico” spiega, invece, il consigliere politico Giovanni Toti. A seguire, Maurizio Gasparri: “A suo tempo fui contrario alla vendita di Rai Way. Poi la sinistra ha messo la Rai nella necessita’ di reperire soldi. A questo punto le valutazioni non possono essere piu’ politiche, ma di mercato”.

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