di Vanda
Sarto
Ei Towers, la società controllata
da Mediaset per una quota pari al 49%, ha lanciato un’Opa su Rai Way, la
società della Rai che è quotata a Piazza Affari e che controlla le torri di
viale Mazzini. Tale operazione è stata lanciata dopo il via libera da parte del
consiglio d’amministrazione Mediaset, e nel totale avrà un valore pari a 1,225
miliardi, circa 851 milioni in contanti e quasi 374 in azioni.
Per ciascuna azione ordinaria Rai Way agli
azionisti sarà riconosciuto un corrispettivo rappresentato da una componente in
contanti, pari a 3,13 euro (corrispondente a circa il 69% della valorizzazione
complessiva di ciascuna azione ordinaria Rai Way), e una componente azionaria,
costituita da 0,03 azioni ordinarie EI Towers di nuova emissione
(corrispondente a circa il 31% della valorizzazione complessiva di ciascuna
azione ordinaria Rai Way).
Come si legge nella nota diffusa, per
“ciascuna azione ordinaria Rai Way portata in adesione all’Offerta, l’Offerente
riconoscerà agli azionisti un corrispettivo rappresentato da una componente in
contanti, pari a Euro 3,13 (corrispondente a circa il 69% della valorizzazione
complessiva di ciascuna azione ordinaria Rai Way), e una componente azionaria,
costituita da n. 0,03 azioni ordinarie EI Towers di nuova emissione
(corrispondente a circa il 31% della valorizzazione complessiva di ciascuna
azione ordinaria Rai Way) (congiuntamente, il ‘Corrispettivo’). Sulla base del
prezzo di riferimento delle azioni ordinarie EI Towers di ieri (pari a Euro
45,83), il Corrispettivo esprime una valorizzazione pari a circa Euro 4,50 per
ciascuna azione ordinaria Rai Way e, pertanto, per ogni 100 azioni ordinarie
Rai Way apportate all’Offerta, gli aderenti riceveranno Euro 313,00 e n. 3
azioni ordinarie EI Towers di nuova emissione”.
Le ragioni dell’operazione. Nonostante le
ragioni dell’operazioni possano apparire ancora poco chiare, la stessa Ei
Towers ha sottolineato che la mossa è stata lanciata per la “creazione di un
operatore unico delle torri broadcasting” per “porre rimedio all’attuale
situazione di inefficiente moltiplicazione infrastrutturale dovuta alla
presenza di due grandi operatori sul territorio nazionale”. Infatti la società
delle torri del gruppo Mediaset assicura in ogni caso che “continuerà a
garantire l’accesso alle infrastrutture a tutti gli operatori televisivi” e
“aprirà sempre più la propria infrastruttura, in prospettiva agli operatori di
Tlc”.
Per il Movimento 5 Stelle è “Nazareno
televisivo”. I grillini hanno gridato allo scandalo, una volta diffusa la
notizia, individuando il nuovo Patto del Nazareno contro il quale scagliarsi.
“Continua il patto del Nazareno televisivo: una risorsa pubblica messa sul
mercato sta per essere fagocitata dal gruppo Mediaset”.
“La svendita del patrimonio Rai operata con
la frettolosa quotazione in borsa di Rai Way, denunciata con forza dal M5S nei
mesi scorsi, conduce oggi a una prevedibile conseguenza: il principale
concorrente Ei Towers di proprietà del gruppo Mediaset ha lanciato un’opa per
l’acquisizione del controllo della società pubblica”, dichiarano i deputati M5S
della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera. “Ove
l’operazione dovesse andare in porto, la trasmissione del segnale dei canali
Rai sarebbe nella disponibilità del gruppo Mediaset”.
Il Pd precisa: la proprietà resta pubblica.
“L’offerta di Mediaset appare poco comprensibile, il governo è stato chiaro su
Rai Way: la quotazione in borsa è stata vincolata alla cessione di una quota
non superiore al 49%, il controllo delle torri del servizio pubblico resta
saldamente in mano pubblica” ha però precisato il deputato del Partito
democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
Su Twitter, Bersani ironizza: “Prima
Mondadori-Rcs, poi Mediaset-Raiway: ora aspetto che il Milan compri l’Inter”.
La battuta, sulla falsariga di quanto già affermato ieri, quando aveva definito
“incredibile” l’ipotesi di acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori.
La posizione di Toti e Gasparri. ”Non
entro nel merito della prospettiva industriale dell’operazione, non ne conosco
i termini, ma vedo con favore qualsiasi iniziativa di aggregazione nei settori
delle tlc, della tv e dell’editoria; la concorrenza è a livello globale,
dobbiamo confrontarci con colossi anglo-americani e asiatici e le imprese
italiane soffrono di nanismo capitalistico” spiega, invece, il consigliere
politico Giovanni Toti. A seguire, Maurizio Gasparri: “A suo tempo fui
contrario alla vendita di Rai Way. Poi la sinistra ha messo la Rai nella
necessita’ di reperire soldi. A questo punto le valutazioni non possono essere
piu’ politiche, ma di mercato”.
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