da: la Repubblica
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"The Voice of Italy", due Facchinetti al posto della Carrà
Il
cantante dei Pooh con il figlio sostituiscono Raffa. Poi i "soliti"
Pelù, Noemi e J-Ax che, dopo il boom di suor Cristina nel 2014, mette le mani
avanti: "Quest'anno sarà un spettacolo laico!"
Dopo il successo di suor Cristina,
vincitrice della passata edizione, quest'anno The voice of Italy sarà uno
spettacolo 'laico'. Lo assicura J-Ax, coach della religiosa finita addirittura
sul NY Times per la partecipazione al talent - che durante la presentazione
della nuova edizione del programma ha spiegato che si può "portare a
termine uno spettacolo anche senza l'intervento divino" anche se non
mancherà un lato spirituale, perché trai concorrenti c'è una cantante di
Trieste che fa parte di una comunità celtica che si è stabilita sulle Alpi.
The Voice, giunto già alla terza edizione, ricomincerà mercoledì 25 febbraio in prima serata su Rai 2. E la poltrona di Raffella Carrà, quest'anno sarà occupata da Roberto e Francesco Facchinetti. "Hanno detto che per sostituire una Carrà ci
sono voluti due Facchinetti - scherza Francesco - In
realtà c'è voluto un candidato 'Forte Forte Forte' (dal titolo del programma
della Carrà, ndr), che è mio padre". 'The Facch', come si fanno chiamare
padre e figlio, pur avendo gusti musicali lontani, dovranno scegliere assieme i
talenti da premiare e portare nel loro team. E se Roby si è già guadagnato la
fama di 'schiacciatore pazzo' del pulsante rosso che permette alle poltrone dei
coach di girarsi per accaparrarsi i talenti in gara, Francesco spera che
l'esperienza con il padre "sia migliore delle pagelle a scuola e di
Sanremo, andati malissimo". Accanto a loro, ci saranno Piero Pelù, Noemi e
J-Ax. Alla conduzione, riconfermati Federico Russo, affiancato dalla
V-reporter Valentina Correani, che seguirà web e social network.The Voice, giunto già alla terza edizione, ricomincerà mercoledì 25 febbraio in prima serata su Rai 2. E la poltrona di Raffella Carrà, quest'anno sarà occupata da Roberto e Francesco Facchinetti. "Hanno detto che per sostituire una Carrà ci
Il programma anche quest'anno sarà
strutturato secondo quattro fasi: blind audition, battle, knock out e live. Tra
le novità, anche le blind/audition blind, provini in cui il cantante non è solo
nascosto alla vista dei coach, che siedono di spalle, ma anche alla vista degli
spettatori perché sarà coperto da una tenda. L'obiettivo è quello di trovare un
talento, una voce che conquisti il grande pubblico e convinca anche le case
discografiche.
A puntare il dito contro la disattenzione delle major nei confronti dei concorrenti di The Voice è Piero Pelù, che ha lamentato un "tafazzismo contagioso e criminale" da parte della Universal, colpevole a suo dire di aver "ignorato" canzoni e progetti musicali molto validi. Se la situazione proseguirà così "non avrà più senso dire che la discografia è in crisi perché il Paese è in crisi - ha aggiunto Pelù - la discografia e in crisi perché si vuole fare, ma non dando a questi ragazzi neanche una possibilità".
A puntare il dito contro la disattenzione delle major nei confronti dei concorrenti di The Voice è Piero Pelù, che ha lamentato un "tafazzismo contagioso e criminale" da parte della Universal, colpevole a suo dire di aver "ignorato" canzoni e progetti musicali molto validi. Se la situazione proseguirà così "non avrà più senso dire che la discografia è in crisi perché il Paese è in crisi - ha aggiunto Pelù - la discografia e in crisi perché si vuole fare, ma non dando a questi ragazzi neanche una possibilità".
Per J- Ax, invece, si tratta di "problematiche da affrontare, ma sono risolvibili". "Io quest'anno vorrei proprio piazzare un talento in cima alle classifiche anche se non vinco - ha spiegato - e credo sia il momento per The Voice di puntare a questo". Il direttore di Rai2 Angelo Teodoli ha ricordato che The Voice è "un programma televisivo" e che "la carriera dei ragazzi è una cosa diversa".
Francesco Facchinetti, invece, ha invitato ad avere pazienza perché "ci sono altri talent alla decima e dodicesima edizione e i nomi dei concorrenti che ricordiamo sono tre". A chiudere la polemica è intervenuto Roby Facchinetti: "abbiamo assistito non solo al funerale, ma alla sepoltura della musica italiana - ha detto - e c'è bisogno di un ricambio. Ben vengano programmi come The Voice, che danno la possibilità ai giovani di farsi conoscere".
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