venerdì 6 febbraio 2015

A Milano manca solo il mare




È molto più verde di quello che sembra, spettacolare di notte, ricca di storia, architettonicamente stupefacente. Lo dice Fabio Polosa, autore del libro Milano vista dal cielo, che l'ha vissuta in volo per qualche mese. Le manca solo una cosa: il mare

Fabio Polosa, 34 anni, di Acqui Terme, vive in elicottero, o quasi. Da 5 anni sorvola i cieli d'Italia per guardare dai mille metri in giù (e anche molto più vicino) paesaggi, regioni, e città. «La fotografia aerea ha una tradizione in Italia», dice «Mario Giacomelli vede il mondo come un tessuto, a me piace guardare il particolare, ma in alcuni casi è impossibile. Per esempio, sopra Sant'Ambrogio a Milano non abbiamo potuto avvicinarci troppo per la presenza del carcere di San Vittore. Qualche anno da Rebibbia a Roma un carcerato fuggì a bordo di un elicottero...». Ora, con l'aiuto del Comandante Francesco Za e con i testi di Stefano Ferri, ha realizzato il suo ultimo libro, Milano vista dal cielo, edito da Fabiano Gruppo Editoriale, 240 pagine con 180 meravigliose fotografie.


Quante volte ha fatto avanti e indietro sopra i cieli di Milano?
«Su Milano sono bastate tre sessioni da ottobre e novembre 2014 per prendere
in tutto 25.000 scatti. Nel libro ne ho selezionati 180, cercando sdi individuare la sua storia e il suo carattere».

Quante altre città ha sorvolato?
«Tre con questa, insieme Torino e Genova, per realizzare libri analoghi, ma ho volato su molte regioni italiane. Appena posso vado». 


In cosa è diversa Milano dalle altre?
«È diversa da sè stessa in ogni angolo, è piena di storia ma è anche moderna. È la più sorprendente, nel notturno in particolare con le sue luci è molto scenografica. La foto del nuovo Palazzo della Regione è un esempio: è stata una sfida anche da realizzare, in tre voli in momenti diversi della notte».

Cosa manca alla città guardandola dall'alto?
«Il mare».

I Navigli non bastano?
«Non li abbiamo nel libro, quando abbiamo scattato, erano in secca».


La scoperta più affascinanate della città?
«Il verde. la pensavamo più grigia».

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