È
molto più verde di quello che sembra, spettacolare di notte, ricca di storia,
architettonicamente stupefacente. Lo dice Fabio Polosa, autore del libro Milano
vista dal cielo, che l'ha vissuta in volo per qualche mese. Le manca solo una
cosa: il mare
Fabio Polosa, 34 anni, di Acqui Terme, vive
in elicottero, o quasi. Da 5 anni sorvola i cieli d'Italia per guardare dai
mille metri in giù (e anche molto più vicino) paesaggi, regioni, e città. «La
fotografia aerea ha una tradizione in Italia», dice «Mario Giacomelli vede il
mondo come un tessuto, a me piace guardare il particolare, ma in alcuni casi è
impossibile. Per esempio, sopra Sant'Ambrogio a Milano non abbiamo potuto
avvicinarci troppo per la presenza del carcere di San Vittore. Qualche anno da
Rebibbia a Roma un carcerato fuggì a bordo di un elicottero...». Ora, con l'aiuto
del Comandante Francesco Za e con i testi di Stefano Ferri, ha realizzato il
suo ultimo libro, Milano vista dal cielo, edito da Fabiano Gruppo Editoriale,
240 pagine con 180 meravigliose fotografie.
Quante volte ha fatto avanti e indietro sopra i cieli di Milano?
«Su Milano sono bastate tre sessioni da
ottobre e novembre 2014 per prendere
in tutto 25.000 scatti. Nel libro ne ho
selezionati 180, cercando sdi individuare la sua storia e il suo carattere».Quante altre città ha sorvolato?
«Tre con questa, insieme Torino e Genova,
per realizzare libri analoghi, ma ho volato su molte regioni italiane. Appena
posso vado».
In cosa è diversa Milano dalle altre?
«È diversa da sè stessa in ogni angolo, è
piena di storia ma è anche moderna. È la più sorprendente, nel notturno in
particolare con le sue luci è molto scenografica. La foto del nuovo Palazzo
della Regione è un esempio: è stata una sfida anche da realizzare, in tre voli
in momenti diversi della notte».
Cosa manca alla città guardandola dall'alto?
«Il mare».
I Navigli non bastano?
«Non li abbiamo nel libro, quando abbiamo
scattato, erano in secca».
La
scoperta più affascinanate della città?
«Il verde. la pensavamo più grigia».
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