E’ in corso un dibattito tra fautori del “Mes senza condizionalità” e degli “Eurobond”. Nel nostro paese, in tutti i dibattiti che si rispettino (?!) c’è chi non capisce o finge di non capire. Tra coloro che fingono di non capire (non posso credere che dato il loro curricula siano idioti) ci sono Prodi, Monti e altri fautori del “MES senza condizionalità” ma ci sono anche i fautori dell’Eurobond.
Da una parte e dall’altra non si capisce o
si finge di non capire cosa vogliono realmente Giuseppe Conte e del M5S.
Escludo il PD perché Gualtieri è a dir poco “allineato” a Bruxelles dove
governano Germania, Olanda e paesi del Nord. Ci sarebbe anche la Francia,
sorella gemella della Francia ma in emergenza salute ed economica da
Coronavirus è insolitamente schierata con noi (per ora..).
Giuseppe Conte e M5S non vogliono né MES, né
Eurobond. In entrambi i casi, si tratta di prestiti. Con tassi agevolati
piuttosto che condizioni “light” (il Mes senza condizionalità non esiste se non
si modifica il Trattato).
Ciò che vogliono Giuseppe Conte e il M5S è
la “solidarietà economica”. Vale a dire: l’Unione Europea deve tirare fuori
soldi a fondo perduto. Sovvenzioni. Non lo dichiarano apertamente ma è
facilissimo capirlo leggendo (neppure tra le righe) certe dichiarazioni.
E’ vero che per ottenere 60 molto spesso
devi chiedere 100 ma…non è che Germania,
Olanda e paesi del Nord siano proprio pirla e non abbiano capito. Hanno capito e ci hanno detto: salutame a soreta (vabbè....in tedesco e in olandese non mi viene).
Olanda e paesi del Nord siano proprio pirla e non abbiano capito. Hanno capito e ci hanno detto: salutame a soreta (vabbè....in tedesco e in olandese non mi viene).
Giuseppe Conte deve però portare a casa 60.
Non di meno, perché sarebbe una sconfitta al suo ego. Non ne possiede meno di
Salvini e Renzi, al momento, sembra solo averne un controllo maggiore (tranne
che nell’ultima conferenza stampa dove ha fatto “nomi e cognomi”). Sempre nell’ambito
del suo ego (in parte giustificato quando si confronta con i neuroni di
Salvini) Giuseppe Conte crede che le sue capacità di mediazione avranno la
meglio giovedì 23 aprile, perché in precedenti occasioni con i partner europei
(periodo governo giallo-verde) l’aveva spuntata con Bruxelles.
L’impresa è ardua ma non voglio mettere
limiti all’ego, pardon: alle capacità di mediazione di Conte. Di certo, non
riuscirebbero a cavare un ragno dal buco Salvini e la Meloni se fossero al suo
posto. Se Conte ha possibilità di non uscire cornuto e mazziato probabilmente
lo dovrà al fatto che ha trovato un compagno di sventura: Macron.
Ma che si tratti di Mes, di Eurobond, di
sovvenzioni il punto della questione - che è il motivo per cui logicamente i “virtuosi”
tedeschi, olendesi e cugini del nord Europa non ci stanno - è come spenderemo
quei soldi.
I “virtuosi”,
che in passato hanno sforato e/o ottenuto agevolazioni
(ad esempio: la Germania per le banche) che sono un paradiso fiscale che sottrae risorse all’Italia (Olanda) sono
convinti che i soldi che ci arriverebbero non sarebbero utilizzati in maniera
efficace. Soldi buttati.
Oggettivamente, non gli si può dar torto. Voi
prestereste, pardon: regalereste dei soldi a chi siete certi che non sarà in grado di
restituirli e/o di farne un uso utile?
A questo punto non resta che aspettare di vedere che “mediazione” uscirà dal Consiglio Europeo. Che arzigogolo sarà partorito perché ognuno possa tornare a casa asserendo di aver vinto. E se Conte non torna a casa con qualcosa che valga almeno il 60 del 100 che sta chiedendo, ovviamente senza clausole, condizioni da impiccagione per gli italiani, è meglio se rimane a Bruxelles. O torna a fare l'avvocato.
Il "partito di Draghi", sta scalpitando GiuseppI....
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