Operazione
senza precedenti per Bruxelles. Tobruk: "Opzione disumana"
Partirà il mese prossimo la missione navale
senza precedenti della Ue per combattere i trafficanti responsabili dell'enorme
afflusso di migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo. Il via libera
all'operazione militare è venuto oggi dalla riunione dei Ministri degli Esteri
e della Difesa dell'Unione europea, ma la decisione è stata subito criticata
dal governo libico di Tobruk, quello legalmente riconosciuto dalla comunità
internazionale.
La Ue è ancora in attesa di una risoluzione
dell'Onu che consenta di distruggere le barche dei trafficanti in acque
territoriali libiche. Il capo della diplomazia europea Federica Mogherini ha
precisato che sono stati approvati il "concetto di gestione della
crisi" e "la decisione di stabilire l'operazione navale, che avrà il
quartier generale a Roma e che sarà comandata dall'ammiraglio italiano Enrico Credendino".
I lavori continueranno nei prossimi giorni,
ha spiegato l'alto rappresentante durante la conferenza stampa al termine del
Consiglio congiunto Esteri-Difesa dell'Ue, per "stabilire il
planning" dell'operazione e per prepararne il lancio,
"speriamo al
prossimo Consiglio europeo in giugno" che si svolge il 26 e 27 del mese a
Bruxelles.
Il governo libico, tuttavia, non ci sta.
"Ogni azione militare deve svolgersi con la collaborazione delle autorità
libiche" ha detto all'Afp il portavoce dell'esecutivo che ha sede a
Tobruk, Hatem el-Ouraybi. "L'opzione militare non è umana perchè si tratta
di affrontare imbarcazioni che si trovano dentro o fuori acque libiche" ha
aggiunto.
I ministri di Esteri e difesa Ue, riuniti a
Bruxelles, hanno autorizzato una missione senza precedenti, che prevede il
dispiegamento di navi da guerra e aerei di sorveglianza delle forze armate dei
Paesi europei al largo delle coste della Libia, divenuta l principale
piattaforma del traffico di essere umani. "Il governo non accetterà alcuna
violazione della sovranità libica" e "nono accetterà questo piano a
meno che non venga attuato in collaborazione con esso" ha detto ancora il
portavoce. "Il governo rifiuta qualunque ipotesi di prendere di mira le
imbarcazioni, per ragioni umanitarie, ma anche perchè questo potrebbe mettere
in pericolo i pescatori libici" ha avvertito.
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