I
vertici del partito contro la Bindi, accusata anche dagli esponenti della
Commissione
Partito Democratico e Rosy Bindi
nell'occhio del ciclone dopo la decisione della commissione Antimafia di
rendere pubblici i nomi dei 17 candidati giudicati "impresentabili"
in base al codice di autoregolamentazione varato lo scorso settembre.
Principale motivo del contendere la
presenza all'interno della lista del candidato governatore del Pd in Campania,
Vincenzo De Luca, che ha scatenato la violenta reazione dei vertici dem nei
confronti della Bindi. I toni più accesi li hanno usati infatti i suoi stessi
compagni di partito; dal presidente Matteo Orfini al capogruppo al Senato,
Luigi Zanda, che parla di "barbarie politica".
Per De Luca il vero obiettivo di questa
"campagna di aggressione" è Renzi e alla Bindi replica: "E' lei
l'impresentabile", perché "quando ha avuto bisogno di voti si è
appoggiata a notabili campani, fra i peggiori impresentabili in regione".
Polemiche anche all'interno della stessa
commissione, con il segretario e presidente dei deputati socialisti Marco Di
Lello che ha accusato la Bindi di aver fatto tutto da sola. "Nessuna
responsabilità, anche in ordine agli inaccettabili ritardi con cui si è
arrivati a rendere nota la lista, è addebitabile ai commissari o all'ufficio di
presidenza. La presidente Bindi se ne assuma dunque in pieno la responsabilità.
Io non sono un commissario a sua disposizione". Una nota della commissione
Antimafia ha replicato che "l'Ufficio di presidenza, allargato ai
capigruppo, ha sempre condiviso tutte le procedure nelle diverse fasi del
percorso di verifica, dando pieno mandato alla presidente di concludere il
lavoro. Nessuna iniziativa è stata presa in modo autonomo dalla presidente
Bindi".
Il ministro dell'Interno e leader di Ncd
Angelino Alfano ha parlato di "dichiarazioni di una ferocia senza
precedenti dentro uno stesso partito. La polemica sugli impresentabili è tutta
interna al Pd". Il Movimento Cinque Stelle, invece, ha sottolineato il
fatto che nell'elenco non compare alcun parlamentare stellato: "Nessuna
sorpresa per l'assenza di qualunque candidato del M5s nella lista degli
'impresentabili' redatta dalla Commissione antimafia. Lo stesso non possiamo
dire delle altre forze politiche. Forza Italia, Ncd, Fratelli d'Italia, oltre
le liste a loro collegate, sono ben presenti nell'elenco. A partire da De
Luca".
Per quanto riguarda la lista degli
impresentabili, si tratta di 4 candidati in Puglia (uno con il Pd di Michele
Emiliano, due con il fittiano Schittulli e uno con l'azzurra Poli Bortone) e 13
in Campania. Oltre a De Luca, figurano Antonio Ambrosio di Forza Italia,
Luciano Passariello di Fratelli d'Italia, Sergio Nappi di Caldoro presidente,
Fernando Errico di Ncd, la moglie di Clemente Mastella Alessandrina Lonardi di
Forza Italia, Francesco Plaitano di Popolari per l'Italia, Antonio Scalzone e
Raffaele Viscardi entrambi di Popolari per l'Italia. Domenico Elefante di
Centro democratico-Scelta civica, Biagio Iacolare dell'Udc, Carmela Grimaldi
della lista Campania in rete e Alberico Gambino della lista Meloni Fdi.
Su De Luca già pende l'incertezza causata
dalla condanna in primo grado per abuso d'ufficio per la quale in base alla
legge Severino sarebbe stato incandidabile. Si aggiunge oggi, secondo
l'Antimafia, un rinvio a giudizio per concussione continuata risalente a fatti
del '98.
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