giovedì 7 maggio 2015

Stop ai vitalizi ai condannati, via libera dalla Camera. M5S: “E’ una farsa”



da: http://italia-24news.it/ - di Paola Ambrosino
Grillini e azzurri fuori dall'Aula al momento del voto

Via libera, fra le proteste, allo stop ai vitalizi ai condannati.  Dopo una lunga giornata di discussioni, l’Ufficio di Presidenza della Camera ha dato il via libera al provvedimento che prevede, per i deputati con condanne superiori a due anni per reati di mafia, terrorismo e contro la Pubblica amministrazione, lo stop all’assegno vitalizio.

A votare a favore Pd, Sel, Scelta Civica, Fratelli d’Italia e Lega. Non hanno invece partecipato alla votazione Forza Italia, M5S e Ap.

La situazione si presenta molto più complicata al Senato, dove ancora non è stato raggiunto un accordo.
Secondo quanto si apprende, le disposizioni previste dalla delibera non si applicano in caso di riabilitazione del condannato. Le misure entreranno in vigore “il sessantesimo giorno successivo alla data della sua approvazione”, quindi non prima di due mesi. Quindi, le misure saranno operative non prima di due mesi e la Camera svolgerà “degli accertamenti” caso per caso sulla
sussistenza delle condizioni previste dalla delibera stessa. Le norme, viene specificato nel testo, non sono retroattive. Dunque, “per i deputati cessati dal mandato e già condannati in via definitiva, la cessazione dell’erogazione dei vitalizi decorre dal momento dell’entrata in vigore della presente deliberazione”.

La misura era stata chiesta da Libera e Gruppo Abele – oggi in piazza Montecitorio – con 500mila firme pro-abolizione.

Nel pomeriggio, il Movimento cinque stelle si era  rivolto al presidente del Senato, Pietro Grasso, per chiedere quattro modifiche al provvedimento ritenuto un “compromesso al ribasso”.

Forza Italia ed Ncd, dal canto loro, avevano invece avanzato dubbi sulla costituzionalità di un testo di questo tipo mentre la Lega Nord aveva proposto il taglio dei vitalizi a tutti i parlamentari.

Sul tema si discute ormai da tempo e più volte la seconda e la terza carica dello Stato hanno ribadito che per abolie i vitalizi non è necessaria una legge. 

“L’ultimo testo – secondo i deputati M5S – è un compromesso al ribasso che agisce su una strettissima cerchia di ex parlamentari, mentre garantisce il vitalizio a tutti gli altri. Non ha senso”. ”Non ha senso – continuano – che un cittadino non può essere eleggibile, in applicazione della legge Severino, se ha riportato una determinata condanna mentre se la stessa condanna la riceve mentre è parlamentare gli spetta pure il vitalizio”.

“Per questi motivi – affermano i deputati M5S – chiediamo di intervenire per: includere nelle cause di abolizione del vitalizioanche chi è stato condannato per reati punibili con un massimo di pena di 4 anni come previsto nella bozza originaria di delibera Bottici-Grasso (e non 6), oltre che per abuso d’ufficio; escludere la riabilitazione come causa di ripristino del vitalizio; escludere la reversibilità del vitalizio in caso di decesso”.
In mattinata il senatore del Pd Ugo Sposetti  aveva espresso la propria perplessità sul fatto che del tema se ne occupasse l’Ufficio di presidenza. Si sta “lisciando l’antipolitica” in vista delle elezioni regionali, aveva detto in Aula.

L’intervento di Sposetti era stato accolto con imbarazzo nel Pd. “Il senatore Sposetti – ha precisato il capogruppo Luigi Zanda con un comunicato – ha preso la parola a titolo personale. Il gruppo del Pd ritiene vadano osservate in modo assoluto le norme stabilite dai regolamenti parlamentari. Le materie affidate dai regolamenti al consiglio di presidenza del Senato, come quella dei vitalizi – ha sottolineato Zanda – devono essere trattate nella sede giusta e non nell’aula del Senato”.

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