da: La Stampa
In Italia
puoi offendere chiunque, tranne la mamma e il Marchio, non sempre in
quest’ordine. È bastato che Renzi e Alfano definissero gli scassavetrine di
Milano «figli di papà col Rolex» perché qualcuno prendesse cappello. Non i
figli di papà ma la Rolex, che ha comprato una pagina di pubblicità
per chiedere al governo una rettifica formale. La polemica è nata dalla foto
che ritrae una ragazza con il cappuccio in testa, la bomboletta in mano e
l’orologio incriminato al polso. Ma sarà vero Rolex?
La preoccupazione dell’amministratore
delegato dell’azienda è comprensibile. Il Rolex autentico è un oggetto
esclusivo del desiderio. Che diventi un regalo al figlio dell’ex ministro Lupi
non inficia la sua natura pregiata, anzi. Mentre ritrovarlo al polso di una
black bloc gli toglie senz’altro valore. In compenso la comprovata falsità del
Rolex ne toglierebbe alla ragazza incappucciata. Se hai un Rolex tarocco è
perché non puoi permettertene uno vero e quindi ti dimostri comunque attratta
da un bene di lusso capitalista che in teoria dovrebbe farti schifo. Non sei
ideologicamente contro il Rolex. Sei contro il fatto che l’abbiano gli altri e
non tu. E questa è una forma di comunismo parente dell’invidia che in Italia
conosciamo bene.
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