da: Rockol
di Pop
Topoi
Stromae, l'artista belga che ha partecipato come ospite alla serata finale del
prossimo Festival di Sanremo, detiene già un piccolo primato in Italia: la sua
"Alors on danse" del 2010 è l'unica canzone in lingua francese ad
avere raggiunto la prima posizione nella FIMI Singoli negli ultimi dieci anni.
Quel malinconico brano dance, in cui Stromae rappava di droghe, depressione e
povertà, ma anche del potere liberatorio del ballo, fu un tormentone estivo in
tutta Europa e fu perfino remixato da Kanye West. L'album
("Cheese") non ebbe lo stesso successo del singolo, ma il pubblico
francofono non si dimenticò di lui: l'estate scorsa, il secondo lavoro
"Racine carrée" ha debuttato alla numero uno in Francia e Belgio, battendo
in una sola settimana le vendite complessive del precedente. Pochi mesi dopo,
l'album ha superato i risultati di "Random access memories" dei Daft
Punk, diventando il bestseller dell'anno nell'Esagono.
Il successo di "Racine carrée" è
stato aiutato da un'abile campagna di marketing fatta di videoclip
immediatamente virali e apparizioni televisive altrettanto originali e
centrate. A dicembre, per esempio, Stromae si è presentato a un talk show francese
di punta accompagnato dalla sua metà femminile (ovvero lui stesso in drag)
per cantare "Tous le mêmes". Il brano esamina una rottura
sentimentale dal punto di vista di entrambi i sessi: nelle strofe, Stromae è
una lei che si lamenta dell'infedeltà del compagno e della superficialità
maschile in generale; nel ritornello, torna uomo e riversa sulla partner frasi
fatte animate dagli stessi pregiudizi. La messa in scena di questo copione in
tv, con un'eleganza nel travestimento di cui pochi uomini sarebbero capaci, è
esattamente il tipo di trovata pubblicitaria che ha reso la traiettoria di
Stromae sempre più interessante da seguire – di certo più dei teaser
centellinati da due robot col casco.
Ma sarebbe ingiusto limitare i suoi meriti al marketing, perché "Racine carrée" è un album carico di contenuti accessibili e intelligenti, e che straborda di idee sonore e narrative in ogni traccia. Come "Tous les mêmes", anche la ballata "Formidable" parla della fine di una relazione – dovuta forse all'infertilità dell'uomo che, ubriaco, racconta la sua storia ai passanti. Il tema della famiglia (idealizzata, impossibile) torna nell'autobiografica "Papaoutai", dove Stromae rimprovera e piange l'assenza del padre, morto nel genocidio ruandese del '94. L'album, pur non offrendo mai vie di uscita, è tuttavia punteggiato di ironia grazie a brillanticalembour ed eccentriche scelte musicali: in "Carmen", Stromae rivisita Bizet per parlare di social media, el'oiseau rebelle dell'opera diventa l'uccellino di Twitter; in "Ave Cesaria", omaggia la Evora rubando, e aggiornando, la morna della cantante capoverdiana. Questi espedienti, non sempre riusciti ma mai fuori luogo, allungano la già interminabile lista di generi musicali in cui ci si avventura. Così come l'artista, in "Bâtard", rifiuta le categorizzazioni di razza, genere e classe sociale, l'album risulta impossibile da incasellare e fa sfoggio della sua eterogeneità. L'eurodance del disco precedente si arricchisce di ritmi tribali, acquista contemporaneità con incursioni trap, ma mostra anche gusto e rispetto per la tradizione chansonnière. "Racine carrée" è, per usare un termine abusato ma mai così adatto, vera world music, ed è il momento che il resto del mondo si accorga del suo autore.
Ma sarebbe ingiusto limitare i suoi meriti al marketing, perché "Racine carrée" è un album carico di contenuti accessibili e intelligenti, e che straborda di idee sonore e narrative in ogni traccia. Come "Tous les mêmes", anche la ballata "Formidable" parla della fine di una relazione – dovuta forse all'infertilità dell'uomo che, ubriaco, racconta la sua storia ai passanti. Il tema della famiglia (idealizzata, impossibile) torna nell'autobiografica "Papaoutai", dove Stromae rimprovera e piange l'assenza del padre, morto nel genocidio ruandese del '94. L'album, pur non offrendo mai vie di uscita, è tuttavia punteggiato di ironia grazie a brillanticalembour ed eccentriche scelte musicali: in "Carmen", Stromae rivisita Bizet per parlare di social media, el'oiseau rebelle dell'opera diventa l'uccellino di Twitter; in "Ave Cesaria", omaggia la Evora rubando, e aggiornando, la morna della cantante capoverdiana. Questi espedienti, non sempre riusciti ma mai fuori luogo, allungano la già interminabile lista di generi musicali in cui ci si avventura. Così come l'artista, in "Bâtard", rifiuta le categorizzazioni di razza, genere e classe sociale, l'album risulta impossibile da incasellare e fa sfoggio della sua eterogeneità. L'eurodance del disco precedente si arricchisce di ritmi tribali, acquista contemporaneità con incursioni trap, ma mostra anche gusto e rispetto per la tradizione chansonnière. "Racine carrée" è, per usare un termine abusato ma mai così adatto, vera world music, ed è il momento che il resto del mondo si accorga del suo autore.
TRACKLIST:
"Ta fête" "Papaoutai" "Bâtard" "Ave Cesaria" "Tous les mêmes" "Formidable" "Moules frites" "Carmen" "Humain à l'eau" "Quand c'est?" "Sommeil" "Merci" "AVF"
"Ta fête" "Papaoutai" "Bâtard" "Ave Cesaria" "Tous les mêmes" "Formidable" "Moules frites" "Carmen" "Humain à l'eau" "Quand c'est?" "Sommeil" "Merci" "AVF"
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