da: Il Fatto Quotidiano
Renzi
parte con 5 indagati e 24 riciclati. Alla Giustizia nomi graditi a Berlusconi
Nella
squadra di governo son presenti un ex giudice, Cosimo Ferri, e un avvocato,
Enrico Costa, che rappresentano un favore al Cavaliere. Ci sono poi gli
indagati - quattro del Pd e il ministro Lupi di Ncd - e infine ben 18
sottosegretari già presenti nell'esecutivo di Enrico Letta. Come erano stati
confermati anche sei ministri. Quello che resta e appare è una squadra che
sembra lontana dal vento di presunto cambiamento e innovazione che ha portato
il sindaco di Firenze a scalare gerarchie e ruoli politici. E anche per quanto
riguarda la parità di genere il segretario del Pd, questa volta, non è stato in
grado di rispettare le quote rose come avvenuto e pubblicizzato invece per i
ministeri
Matteo Renzi il Rottamatore parte con
indagati e riciclati. La squadra di governo del premier non solo ha nomi
graditi a Silvio Berlusconi alla Giustizia, ma può contare su cinque
inquisiti e ben 18 sottosegretari confermati dal precedente presidente del
Consiglio, defenestrato con la motivazione che bisognava cambiare passo. Come
sono stati confermati anche sei ministri di Enrico Letta
(Lorenzin, Delrio,
Lupi, Franceschini, Alfano e Orlando). Il Consiglio dei ministri ha
approvato la nomina di 44 tra sottosegretari e viceministri. Ma quello che
resta e appare è una squadra che sembra lontana dal vento di presunto
cambiamento e innovazione che ha portato il sindaco di Firenze a scalare
gerarchie e ruoli politici. E anche per quanto riguarda la parità di genere
Renzi, questa volta, non è stato in grado di rispettare le quote rose (solo
solo nove le sottosegretarie) come avvenuto e pubblicizzato invece per la
nomina dei ministri. Bilancio finale è di 17 donne su una compagine di 60
esponenti di governo ovvero poco più del 25% di quote rosa.
Ecco i cinque indagati: quattro del Pd e il
ministro Lupi di Ncd. Nell’elenco appaiono almeno cinque indagati. Alcuni
per inchieste sui rimborsi dei gruppi consiliari nelle loro rispettive regioni: la renziana di ferro Francesca
Barracciu, uscita dalla porta delle elezioni regionali in Sardegna e rientrata dalla
finestra del sottosegretariato alla cultura e
Umberto Del Basso de Caro, anche lui indagato per i rimborsi del consiglio
regionale in Campania. Nel procedimento “Rimborsopoli” lucana, in fase di
udienza preliminare, c’è anche il nome di Vito De Filippo, neo
sottosegretario alla Salute. In passato è uscito indenne da almeno due indagini
l’ex saggio Filippo Bubbico, confermato al Viminale, ma indagato per
abuso d’ufficio in un altro procedimento. Tutti del Pd. Nomi Senza
dimenticare, alle Infrastrutture, Antonio Gentile (Ncd),
responsabile di aver bloccato la pubblicazione del numero di L’Ora della
Calabria reo di contenere al suo interno una notizia scomoda sul figlio.
Da parlamentare aveva proposto Silvio Berlusconi al premio Nobel per la
Pace e nell’agosto del 2004 dichiarò l’intenzione di presentare all’allora
ministro della Salute Girolamo Sirchia “per l’introduzione del ticket del 50%
dopo la prima interruzione volontaria di gravidanza e di rendere a totale
carico della paziente ogni intervento successivo”.
E poi c’è il ministro Maurizio Lupi,
anche lui un riconfermato, indagato per abuso d’ufficio dalla Procura di Tempio
Pausania per la nomina del commissario dell’Authority del porto di Olbia.
L’indagine, avviata dopo un’esposto-denuncia di un esponente del Pd, risultano
coinvolti, con l’ipotesi di abuso d’ufficio in concorso, anche Fedele Sanciu,
già senatore Pdl e presidente della Provincia Olbia Tempio. Dal ministero
però assicurano sulla correttezza dell’iter di nomina.
Il regalo al Cavaliere: sottosegretario il
relatore del Lodo Alfano. Ma in più e oltre c’è il regalo a Silvio
Berlusconi. L’incontro al Nazareno e le pacche sulle spalle durante le
consultazioni non hanno regalato solo un accordo sulla legge elettorale, ma
anche il ritorno dei berlusconiani alla Giustizia. C’è il
sottosegretario Cosimo Ferri (tecnico
confermato), magistrato prodigio più volte ritrovato in diverse intercettazioni
telefoniche da P3 a Agcom-Annozero (senza mai essere indagato) e commissario
della Figc che scelse le dimissioni dopo Calciopoli. Ma
anche il viceministro Enrico Costa, pasdaran di Berlusconi (ora
fedelissimo di Alfano) già primo firmatario nel 2012 di un emendamento che
prevedeva la drastica limitazione della divulgazione delle intercettazioni. E’
colui che propose la rivisitazione al ribasso dei termini di prescrizione e fu
relatore del lodo Alfano. Di lui si ricorda anche il volta faccia
sulla legge Severino, prima entusiasta e poi sbottò: “È una legge contro
Berlusconi” (leggi la scheda di Costa e Ferri).
Giacomelli vice ministro alle
Telecomunicazioni per risolvere la grana Guidi. Alle Telecomunicazioni, l’altro
settore da sempre nel cuore del Cavaliere, va come viceministroAntonello
Giacomelli (areadem). Cosa che dovrebbe risolvere il possibile conflitto
del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, in buoni
rapporti con Berlusconi. Lascia il ministero delle Infrastrutture e
Trasporti Erasmo D’Angelis, dove era stato nominato sottosegretario da
Enrico Letta. A quanto si apprende da fonti ministeriali, a D’Angelis è stato
affidato il ruolo di capo segreteria di Matteo Renzi a palazzo Chigi.
La new entry Ivan Scalfarotto alle Riforme,
Emiliano e Fiano lasciti fuori. Nelle altre posizioni chiave, da segnalare
il liberal Pd Morando come viceministro dell’Economia, mentre la new entryIvan
Scalfarotto è sottosegretario alle Riforme. Alla presidenza del Consiglio
vanno il renzianoLuca Lotti e Marco Minniti, anche lui Pd, a cui è
stata confermata la delega ai servizi segreti. Per il Viminale era in corsa il
collega di partito Emanuele Fiano, che dopo la bocciatura non nasconde la
propria amarezza e su Facebook scrive: “Impossibile delle volte continuare a
credere nel proprio lavoro”. Nessun incarico per il sindaco di Bari Michele
Emiliano, che però scrive su Twitter: “Bella chiacchierata telefonica con
Matteo che mi ha chiesto di fare capolista a Sud per le elezioni europee. Ho
risposto: obbedisco. Con gioia”.
L’incontro è cominciato con un’ora di
ritardo forse a causa di un vertice tra il Presidente del Consiglio e Angelino
Alfano, anche se gli interessati hanno smentito sia mai
avvenuto. All’ordine del giorno dell’incontro, c’erano anche un decreto e
un ddl che recepiscono le norme del Salva Roma bis (approvato) e sedici decreti
legislativi che attuano alcune direttive Ue. Per tre volte il consiglio dei
ministri è stato rinviato. Prima da martedì a mercoledì (dopo la visita di
Renzi a Treviso) e poi a giovedì, e infine a venerdì mattina. Chi ha deciso
subito di tirarsi fuori dalle dispute di spartizione posti è il deputato della
minoranza Pd Giuseppe Civati che su Facebook aveva scritto: “Prima
che escano le liste con le nomine dei sottosegretari, ci teniamo a precisare
che abbiamo scelto di non partecipare al solito valzer delle correnti e non
abbiamo avuto alcun contatto con il Governo”.
I viceministri e i
sottosegretari di Renzi, la lista completa
Viceministri
-Esteri:
Lapo Pistelli (Pd);
-Economia: Enrico Morando (Pd) e Luigi Casero(Ncd);
-Infrastrutture: Riccardo Nencini (Psi);
-Interno: Filippo Bubbico (Pd);
-Giustizia: Enrico Costa (Ncd);
-Politiche agricole: Andrea Olivero;
-Sviluppo economico: Carlo Calenda e Claudio De Vincenti.
Sottosegretari
-
Presidenza del Consiglio: Luca Lotti (Pd); Marco Minniti (Pd); Sandro Gozi;
- Interno: Giampiero Bocci (Pd), Domenico Manzione (tecnico);
-Istruzione: Angela D’Onghia (Popolari per l’Italia); Gabriele Toccafondi:
Roberto Reggi (Pd).
-Lavoro: Teresa Bellanova (Pd), Franca Biondelli (Pd), Luigi Bobba (Pd) e
Massimo Cassano (Ncd).
-Esteri: Mario Giro (Popolari per l’Italia) e Benedetto Della Vedova
(Ncd);
-Difesa: il generale Domenico Rossi (Popolari per l’Italia);
Gioacchino Alfano (Ncd)
-Economia: conferma per Pier Paolo Baretta, al quale si aggiungono
Giovanni Legnini (Pd) e Enrico Zanetti (Sc).
-Giustizia: Cosimo Ferri (tecnico);
-Affari regionali: Gianclaudio Bressa (Pd).
-Riforme e rapporti con il Parlamento: Ivan Scalfarotto (Pd), Maria Teresa
Amici, Luciano Pizzetti;
-Ambiente: Silvia Velo (Pd), Barbara Degani (Ncd);
-Funzione pubblica: Angelo Rughetti (Pd);
-Politiche agricole: Giuseppe Castiglione (Ncd);
-Pubblica amministrazione e semplificazione : Angelo Rughetti (Pd);
-Infrastrutture: Antonio Gentile e Umberto Del Basso de Caro;
-Cultura: Francesca Barracciu (Pd), Ilaria Borletti Buitoni;
-Sviluppo economico: Simona Vicari; Antonello Giacomelli.
-Salute: Vito De Filippo.
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