giovedì 13 marzo 2014

Le “strategie politiche” del Pd: Crozza

Tale Gero Grassi, componente della Vigilanza Rai in quota Pd, ha affermato che con la partecipazione fissa di Crozza  il martedì a Ballarò, “il servizio pubblico rischia di lanciare un assist a una tv concorrente: il pezzo del comico in apertura della trasmissione di Rai3 rischia di configurarsi come una promozione al suo programma del venerdì di La7. E’ opportuno che la Rai chiarisca i rapporti e le trattative passate con il grande comico”

Maurizio Crozza fa il suo “editoriale” per Ballarò da anni. Il programma su La7 non è certo alla sua prima edizione. Solamente ora un componente della Commissione di Vigilanza Rai in quota Pd, si accorge che la sua presenza nel talk del martedì sera su Rai3 è un promo per ‘Crozza nel paese delle meraviglie” del venerdì sera su La7.

Poiché a pensare male si fa peccato ma ci si prende: non sarà che al Pd, Crozza inizia a stare “scomodo”. Non sarà che la sua imitazione di (Marco Antonio) Matteo Renzi, un incrocio tra Justin Bieber, Fonzie e la macchietta politica italiana non sono “graditi” al Partito Democratico.

Certo. Né Renzi né la Boschi possono esporsi personalmente nei confronti di Crozza e Raffaele chiedendone la “rimozione”. Meglio farlo per vie traverse.
Le solite usate dai soliti politici che si spartiscono la Rai. Senza eccezioni. Non certo il Pd. Così solerte a “sostenere” la satira e/o l’informazione critica nei confronti di Berlusconi, ma con pruriti sparsi un po’ dovunque quando colpisce il partito dell’uomo unico al comando che cambierà l’Italia.
Di certo, a ora, non ha cambiato la Rai. Le spartizioni non vanno mai in rottamazione….

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