mercoledì 5 marzo 2014

Riforma elettorale, pastrocchio Renzi-Berlusconi-Alfano: si applica solo per il voto della Camera


Asse Pd-Fi, Italicum solo per Camera. Renzi: aboliamo Senato
Forza Italia accetta l'emendamento della minoranza Dem che limita la riforma elettorale a Montecitorio. Berlusconi: “Deluso dalle difficoltà del premier”. Ma il segretario tira dritto: "Importante passo avanti, spero di avere la nuova legge entro venerdì"

Il Pd di Matteo Renzi stringe un nuovo accordo sull’Italicum con Berlusconi su una soluzione che premia Ncd e Angelino Alfano: la nuova legge elettorale si applicherà solo alla Camera, mentre al Senato varrà il sistema proporzionale uscito dalla sentenza della Corte costituzionale dell'11 gennaio, con l'obiettivo, auspicato dal presidente del Consiglio, di varare nel giro di 12-18 mesi proprio la riforma che abroga l'attuale configurazione di palazzo Madama. 
Il nuovo accordo cambia in profondità lo schema di governo di Renzi, il quale puntava ad una legge elettorale immediatamente applicabile in entrambe le Camere. Ma lo schema rischiava di deteriorare i rapporti con Ncd e gli altri partner di governo che spingevano per una riforma che garantisse a tutti la durata della legislatura. 

Ok di Berlusconi, che però critica Renzi - Nella giornata di martedì 4 marzo la quadra è stata trovata su un emendamento inizialmente presentato da due esponenti della minoranza interna del Pd, Giuseppe Lauricella e Alfredo D'Attorre, e riproposto da tutti i partiti minori. L'emendamento sopprime l'intero articolo 2 della riforma, quello che regolava l'elezione del Senato.
L'accordo è stato quindi sancito da un comunicato di Silvio Berlusconi, al termine di una riunione di Forza Italia: oltre alla "disponibilità" sull'emendamento, è stato espresso “grave disappunto per la difficoltà del Presidente del Consiglio di garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati".

Renzi: "Importante passo avanti, Senato verrà abolito" - La decisione di Forza Italia è stata salutata come un "importante passo avanti" da Matteo Renzi che, da Tunisi dove si trova in visita di Stato, che ha aggiunto che "il fatto che il Senato abbia o meno una norma elettorale è secondario, perché il Senato verrà abolito". "Non capisco le polemiche di oggi: vediamo se entro venerdì ci sarà legge elettorale, spero che in Parlamento non ci siano ulteriori dilazioni e si approvi la riforma" ha inoltre aggiunto il premier. 

Alfano: "Patti chiari, riforme certe" - Soddisfazione sui progressi nell'iter viene spressa anche da Angelino Alfano che in un tweet scrive: "Dobbiamo superare il Senato, quindi legge elettorale solo per la Camera. Noi non siamo delusi da Renzi. Patti chiari, riforme certe #avantitutta".

Rinviato a mercoledì approdo dell'Italicum in Aula - L'aula della Camera ha intanto deciso di concedere più tempo al Comitato dei Nove per l'esame degli emendamenti e ha rinviato a mercoledì mattina alle 10.30 l'avvio in Aula dell'esame dell'Italicum. L'Aula della Camera ha invece respinto, con il solo voto a favore di Lega, Fdi, M5S e Sel, la richiesta avanzata da Massimiliano Fedriga, di rinviare in commissione la riforma della legge elettorale. Una analoga richiesta era stata avanzata nei giorni scorsi da M5S ed era stata respinta dall'Aula.

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