giovedì 17 settembre 2015

Squadra Antimafia 7, seconda puntata: l’appeal è solo in Rosy Abate e Calcaterra…..





Può essere che ricordi male, ma gli sceneggiatori e i registi di Squadra Antimafia scrivono e girano la stagione successiva quando ancora non è in onda o sta per andarci quella attuale. Ecco perché non hanno tempo e modo di correggere certi errori e incongruenze. Che così proseguono da una stagione ad un’altra.
Pertanto, anche questa settima stagione è iniziata con gli immortali, con le budella fuori e con Calcaterra immune da setticemia, per non dire altro. Come già scritto l’anno scorso: ok che è fiction ma che centra la finzione con l’approssimazione?

Mi tocca  comunque prendere atto che stiamo andando verso la fantascienza, ma..vivaddio….
E’ mai possibile che uno che fa il palo per il clan dei Maglio, arrivi con la moto, la parcheggi, non si guardi manco intorno (del resto…i pali fanno così) perché se girasse di mezzo grado l’occhio vedrebbe una macchina. E allora? Allora c’è che nella macchina ci stanno delle persone. Tu che fai il palo, che aspetti che arrivano i killer, non ti guardi manco intorno per vedere se c’è qualcuno che può vedere. Non foss’altro perché devi sparare anche ai testimoni. Sarà che sono perfezionista, ma certe scene fanno ridere.

Allora...
Posto che siamo nella fantascienza e ci rimarremo per i motivi detti all’inizio: gli sceneggiatori scrivono la serie successiva con troppo anticipo e così non hanno modo di apportare “correzioni in corsa”, la seconda puntata qualcosa ha dimostrato…

Alla fine della prima puntata, sparano in testa a Calcaterra. Poiché si sa che Marco Bocci non ci sarà nell’ottava stagione, secondo quanto da lui dichiarato in un’intervista a TV Sorrisi e Canzoni, e che la sua presenza in questa settima stagione sarà più defilata, che sei portato a pensare? Che Calcaterra lo lascino in coma per tutta la puntata e che la visita di Rosy Abate avvenga negli ultimi minuti.
E invece no. Calcaterra esce dal coma praticamente nei primi minuti, e subito nei primi minuti gli sceneggiatori si giocano la visita in ospedale di Rosy Abate. Ovviamente, quando Calcaterra è ancora in coma e senza che Rosy entri nella stanza dove lui è ricoverato. Questo significa che, se gli sceneggiatori non sono del tutto rimbambiti, l’incontro tra Calcaterra e Rosy è rimandato.
I primi minuti con Giulia Michelini-Rosy Abate che prega per Domenico e lo va a trovare in ospedale, con tanto di flash back che, se gli sceneggiatori non sono del tutto rimbambiti, non sono scelti per caso, stanno a dimostrare che Squadra Antimafia sono Rosy Abate e Calcaterra con l’aggiunta di Paolo Pierobon-De Silva, anche lui ascrivibile agli immortali.
Sappiamo che ci vuole tempo e, soprattutto, un po’ di estro, di forma creativa, per creare feeling tra gli spettatori e i nuovi personaggi, ma l’”ossatura” di Squadra Antimafia sono quei tre.

A questo punto, una domanda mi sorge spontanea: se togli quelle scene iniziali con Rosy che prega e che va a trovare Calcaterra – scene interpretate da Giulia Michelini, come sempre, in modo impeccabile – che resta della seconda puntata? Se chi è davanti allo schermo sapesse che dopo quelle scene non ve ne sono altre, quanto tempo passerebbe prima di cambiare canale o di avere un abbiocco?

Preso atto che senza i tre personaggi-interpreti sopra menzionati non c’è appeal, non resta che sperare che gli sceneggiatori – compatibilmente con le scelte professionali di Bocci e Michelini, di cui non sono certo responsabili – abbiano fatto un uso appropriato della loro presenza in Squadra Antimafia 7. Non solo nel numero delle scene. Nel dove collocarle. Nel loro contenuto.
Perché il rischio è che, se anche metto un bello al posto di un bello (Giulio Berruti), usciti di scena Bocci e Michelini e man mano altri personaggi presenti da più stagioni, il pubblico se ne vada.
Cioè, diversamente dal palo dei Maglio, che non si gira se no vedrebbe un'auto con due a bordo, il pubblico si giri indietro e dica: by by, vado a rivedermi le prime cinque stagioni di Squadra Antimafia.

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