Bravo e acuto, Gilioli. Ciò che ha fatto Bruno
Vespa non è stato intervistare i Casamonica ma decontestualizzarli. L’esatto
contrario di ciò che farebbe un corretto giornalista. Come Enzo Biagi,
indegnamente nominato da Vespa come paragone.
Ma che poteva fare il “sempreverde” Bruno Vespa. Non è un giornalista. E’ un allegato al sistema politico costituito. Per questo sopravvive ad ogni non cambiamento politico e culturale.
Ma che poteva fare il “sempreverde” Bruno Vespa. Non è un giornalista. E’ un allegato al sistema politico costituito. Per questo sopravvive ad ogni non cambiamento politico e culturale.
da: http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/
Credo che Bruno Vespa conosca bene il mezzo
televisivo: le sue scaltrezze, i suoi messaggi non detti talvolta più potenti
di quelli espliciti.
Per questo penso che il paragone con cui si
è difeso rispetto all'ospitata dei Casamonica («Anche Biagi ha intervistato Buscetta
e Sindona») sia in malafede. Solo chi non ha idea del medium televisivo
potrebbe dire una cosa del genere in buona fede.
Bruno
Vespa non ha infatti "intervistato" i Casamonica. Bruno Vespa ha
decontestualizzato i Casamonica dal quartiere periferico di Roma in cui
comandano e li ha ricontestualizzati nel suo salotto:
quello che raccoglie tanto potere ed establishment da essere chiamato "la
terza Camera"; quello dove Berlusconi firmò il cosiddetto contratto con
gli italiani; quello in cui l'ospite immediatamente precedente era stato il
presidente del Consiglio.
Entrare nel salotto di Vespa - con le sue
untuosità verbali, le sue luci complici, le sue poltrone di pelle - non è
semplicemente "essere intervistati": è essere ammessi in un luogo
sacro per la società dello spettacolo, pertanto sdoganati come Vip.
Insomma, è spesso il contesto che fa il
messaggio: anche più delle parole dette.
Biagi, il cui sobrio studio peraltro non
portava con sé quella semantica, intervistò Sindona in un carcere americano: si vedeva un detenuto,
obbligatoriamente senza cravatta, con dietro il muro disadorno di una galera.
Quanto a Buscetta, era
invece un'ombra nera sullo sfondo di una finestra blu.
In entrambi i casi, tutto il contesto ci
ricordava visivamente e continuamente che eravamo di fronte a due delinquenti.
Al contrario, i Casamonica erano adagiati,
coccolati e sgomitati come se fossero stati senatori, cantanti pop,
ambasciatori.
È
tutta lì, la differenza. Il contesto. Che fa il messaggio. Ed è quindi una
differenza enorme.
Vespa lo sa benissimo, occupandosi di tivù
da mezzo secolo. Ecco perché sul paragone con le interviste di Biagi mente
sapendo di mentire.
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