Il web sta mostrando questa foto,
sta commentando questa morte atroce, ingiusta.
Mi è tornato in mente quanto
successe agli inizi di gennaio a Parigi. Due terroristi franco-algerini
entrarono nella redazione del giornale Charlie Hebdo e uccisero 12 persone. Il
web rispose rapidamente con questo slogan: “Je suis Charlie Hebdo”. Un gesto
dall’efficacia indubbiamente discutibile ma che per molti ha rappresentato un
modo per unirsi alle vittime contro il terrorismo.
Oggi, per quanto poco possa valere, tutti
noi abitanti europei – nelle rispettive lingue - dovremmo scrivere, dire: IO
SONO AYLAN. E comportarci di conseguenza.
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