lunedì 28 settembre 2015

Guglielmo Pepe: Un politica punitiva contro medici e malati



da: http://pepe.blogautore.repubblica.it/

Per decine di anni si è pensato che le prestazioni fornite dal Servizio sanitario nazionale fossero tutte utili per prevenire le malattie, per curarle. Adesso invece scopriamo che un certo numero, 208, non sono sempre necessarie.
Per molto tempo la sanità si è basata sui livelli essenziali di assistenza, i Lea, ora invece viene fatto intendere che, per tanti casi, si tratta di uno strumento desueto.
Per lunghi mesi ci è stato poi raccontato che non si fanno tagli sulla salute, e invece prima "scompaiono" 2,35 miliardi di euro dal Fondo nazionale 2015, in seguito almeno 3 miliardi non entreranno nel "bilancio" 2016 (i mancati aumenti o adeguamenti del Fondo sono tagli: almeno su questo non prendiamoci in giro).
Una volta pensavamo che il colesterolo andava controllato ogni tanto, ora invece devono passare cinque anni prima di poterlo nuovamente misurare, ma nel frattempo un po' di grasso nelle vene si sarà sicuramente accumulato fino a comportare rischi seri per il paziente...


È una strana idea di salute quella che sottintende alla politica del ministero, deputato alla cura e alla prevenzione, e alle scelte del governo Renzi. Perché il provvedimento interventista sulla presunta inutilità, sulla presunta non necessità di 208 prestazioni, appare come una minaccia, come una punizione annunciata. Che mette i camici bianchi con le spalle al muro, nelle condizioni di lavorare poco serenamente; che costringe i cittadini a pagare di persona le prestazioni che, a tavolino, d'imperio, si ritengono inappropriate (ben sapendo che tanti utenti già oggi sono costretti a pagare di tasca propria quegli esami - come la Tac - che hanno liste di attesa lunghissime). E che metterà nel dimenticatoio la parola prevenzione.

Cerchiamo di essere più chiari: in sanità non mancano sprechi, dispersioni di denaro pubblico, eccessi. Ma non è questo il modo migliore - tagliando servizi e punendo i medici - per risparmiare. Da quanto si parla di costi standard che non vengono mai applicati sul serio? Quale lavoro è stato fatto per limitare la corruzione nel settore, valutata intorno ai sei miliardi di euro? Quante campagne di prevenzione sono state realizzate ben sapendo che alla lunga porterebbero enormi vantaggi alle casse pubbliche? (Tra l'altro è evidente che il provvedimento riguarda soprattutto i medici di famiglia, ritenuti i primi responsabili delle prescrizioni inappropriate, visto che negli ospedali sono già in vigore i cosiddetti Drg, Diagnosis Related Group, che in pratica fissano dei limiti economici).

Comunque il progetto del ministero non nasce all'improvviso. È figlio di una campagna mirata al ridimensionamento del Ssn, alimentata da analisi economiche sulla presunta non sostenibilità del sistema, quando sappiamo che il nostro Fondo sanitario è al di sotto di quello di paesi europei avanzati, ma sicuramente più organizzati, più efficienti. È figlio delle politiche di austerità degli ultimi anni che hanno comportato una forte riduzione della spesa pubblica. E qui c'è un paradosso o una stranezza: il governo vuole voltare pagina e cancellare l'austerità, ma non nei confronti della sanità. D'altronde se bisogna ridurre o tagliare le tasse, da qualche parte vanno trovati i soldi. Probabilmente Renzi ha un braccetto più corto dell'altro. Ma così facendo la salute dei cittadini diventa vittima sacrificale.

Adesso che accadrà? È stato facile prevedere che questo sarà l'autunno dello scontento del mondo della salute.
Però non ci sarà da attendere i prossimi mesi, viste le immediate reazioni di tutti i sindacati medici e gli annunci di mobilitazione generale proclamati dalla Fnomceo, la federazione degli Ordini dei medici e degli odontoiatri.
Chissà se gli infermieri seguiranno. Certamente si mobiliteranno anche le associazioni dei cittadini, che vedono in questo provvedimento altri ticket mascherati. 
Un fatto, a mio parere, appare chiaro: questo modo di agire evidenzia un'idea di salute non propositiva, non costruttiva, rivolta al passato perché soprattutto sanzionatoria. 

guglielmpepe@gmail.com
@pepe_guglielmo

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