da: http://www.dazebaonews.it/
Renzi compra un nuovo
aereo di Stato
di C.Alessandro
Mauceri
Qualche mese fa, per dimostrare la propria
voglia di attuare la riduzione della spesa pubblica, la famosa spending review,
il premier Renzi comunicò la decisione del governo di mettere in vendita molte
auto blu.
Un settore, quello delle auto blu (o
grigie, come vengono chiamate alcune delle auto utilizzate da politici e
simili), che da molti anni fa dell’Italia lo zimbello del pianeta: in un paese
dove le famiglie cercano di elemosinare la spesa e dove si fa di tutto per
economizzare, la pubblica amministrazione è quella che dispone del più vasto
parco auto del mondo. Un sistema che, ovviamente, comporta un costo spaventoso
per i contribuenti. E proprio per questo motivo, il “nuovo che avanza” decise
di dare un segno della “nuova” politica che intendeva introdurre e promise di
ridurre sensibilmente i costi per i trasporti e di ridurre il parco auto.
Promise di metter e in vendita molte delle auto blu ingiustificate (come le
Maserati in dotazione alle Forze Armate) o obsolete e anche i ministeri
avrebbero partecipato e in totale non avrebbero dovuto esserci più di 93 auto
(e invece nei parchi auto se ne contano oltre un migliaio).
Una manovra in pieno stile renziano, con
tanto di proclami sulle prime pagine dei giornali e di vendite online (su un
famoso sito di aste online). Un sistema, però, che, come molti prevedevano, non
diede i risultati promessi. Le entrate furono minime e, specie nella seconda
tornata di aste, molti veicoli non ricevettero nemmeno un’offerta.
Alla fine, la vendita delle auto blu in
rete si rivelò un flop: ad oggi sono state vendute poco più di un centinaio di
auto. Ma soprattutto non pare che gli italiani abbiano risparmiato un solo
centesimo.
Tanto più che, stando alle informazioni di
questi giorni, i costi per i trasporti dei massimi esponenti politici
potrebbero subire un’improvvisa impennata: pare che il governo abbia deciso di
spendere centinaia di milioni di euro per rinnovare i trasporti destinati alle
maggiori autorità dello stato. Secondo fonti non confermate, il governo avrebbe
deciso di acquistare un nuovo aereo per i voli di stato. Fino ad ora, oltre
agli aerei già disponibili, ai voli militari e agli elicotteri (qualche tempo
fa destò scalpore che per andare in vacanza il premier aveva utilizzato un
elicottero di stato), per i voli “ufficiali” veniva utilizzato un A319 CJ. Volo
dignitosissimo, ma insufficiente a ostentare la magnificenza dei governanti del
Bel Paese.
Per questo Matteo Renzi ha deciso di
cambiare marcia, anzi aereo e di acquistare, per i voli di stato, un velivolo
ben più grande e lussuoso (si parla di un A330). Un aereo grande il doppio di
quello attualmente adoperato e cinque volte più capiente e al quale saranno
apportate le modifiche del caso: il nuovo velivolo dovrà essere dotato di
almeno una camera matrimoniale con bagno (per il presidente del Consiglio e la
sua consorte?), di spazi di lavoro con divanetti e tavolini per il seguito, e
della possibilità, come fanno altri presidenti, di imbarcare i giornalisti che
seguono l’agenda internazionale di Palazzo Chigi in giro per il mondo, una
sorta di Air Force One all’italiana.
Ovviamente il nuovo aereo sarà sì più
grande ma anche molto più costoso: si parla di una spesa di circa 200 milioni
di dollari, oltre 175 milioni di euro (somma ben diversa dagli spiccioli
ricavati dalla vendita di poche auto blu vecchie), e anche i costi d’esercizio
non saranno gli stessi di quello attuale.
Fonti del governo hanno cercato di
giustificare la decisione dicendo che questo tipo di aereo permetterà di
effettuare voli transoceanici senza effettuare scali. Altri hanno detto che, in
realtà, la procedura era già stata avviata durante il governo Letta.
Ciò che è certo è il dubbio sulla necessità
di costringere i contribuenti a sostenere simili spese, specie in un momento di
vacche magre come quello attuale. Davvero era indispensabile dotarsi di un
velivolo capace di circa 300 posti?
Senza dire che, visto il costo esorbitante
per le casse dello stato pare si stia valutando la possibilità di non
acquistare l’aereo, ma di prenderlo in leasing (cosa che sarebbe, sul lungo
termine, ancora più onerosa per i contribuenti), con un costo che potrebbe
variare da 700 mila a un milione di euro. Al mese!
Dodici milioni di euro all’anno che
serviranno a cosa? A permettere al nostro premier di presenziare ad incontri
ufficiali, e di fare selfie mentre scende da un aereo fatto per voli
transoceanici?
Poco importa se, di fatto, questo aereo
verrà impiegato per essere utilizzato dal premier per andare a vedere una
partita di tennis: proprio ieri, in occasione della vittoria in semifinale
della tennista italiana Vinci sulla numero uno del ranking mondiale (e quindi
della sua qualificazione alla finale dove incontrerà l’altra italiana,
Pennetta), Renzi ha comunicato che annullerà tutti i suoi impegni per andare a
vedere la finale a New York. Anche quando si trattava di impegni
“istituzionali” previsti da tempo come la partecipazione alla Fiera del Levante
a Bari.
Amaro il commento del presidente della
Regione Puglia, Michele Emiliano: "Renzi va a festeggiare la Puglia a New
York", "Sarei andato lì anche io ma il mio dovere mi impone di essere
oggi a Bari, alla Fiera del Levante". Che ha aggiunto: "Al loro
rientro la Regione tributerà a Flavia e a Roberta gli onori che meritano".
Forse anche Renzi avrebbe potuto
approfittare dell’incontro a Bari, in Puglia, per lodare le due tenniste specie
considerato che entrambe sono pugliesi.
Davvero un modo molto renziano per fare il
proprio dovere. Ma soprattutto un bel modo di attuare la spending review e di
ridurre le spese per i trasporti….
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