da: https://www.fanpage.it/ - di Chiara Ammendola
Altri 45 giorni di carcere di Patrick Zaki e nessun cambio di giudici nell’ambito del procedimento a carico dello studente egiziano detenuto da ormai più di un anno dopo essere stato fermato in Egitto mentre rientrava da una vacanza in Italia. Il giovane è accusato di terrorismo e diffusione di notizie false tramite social e il suo avvocato aveva chiesto un cambio di giudici.
I giudici hanno prolungato di 45 giorni la detenzione in carcere di Patrick Zaki. La notizia è stata riportata dalla legale dell'attivista egiziano, Hoda Nasrallah, sottolineando che è stata inoltre respinta la richiesta, presentata ieri dalla difesa, di un cambio del team di giudici che seguono il caso. L'udienza si era svolta ieri ma l'esito ne è stato comunicato solo quest'oggi.
La sorella di Zaki: È depresso
Durante l'udienza è stato sottolineato come al ricercatore egiziano dell'Università di Bologna sia stata diagnosticata la depressione. A confermarlo anche l'avvocata dell'Eipr, l'ong con cui collabora il giovane studente in Erasmus a Bologna che ha chiesto che i giudici vengano sostituiti, sostenendo l'ingiustificato accanimento contro il ragazzo. L'udienza però, tenutasi nella giornata di ieri, ha portato a un nulla di fatto. All'udienza è stato impedito l'ingresso ai rappresentati dei Paesi europei che si erano recati in tribunale per seguire il caso dell'attivista: tra questi, anche l'Italia ha dovuto aspettare fuori dalla porta.
Il ritorno dall'Italia, l'accusa di terrorismo e il carcere
Fermato
appena arrivato dall'Italia nel febbraio 2020 per una vacanza dai suoi genitori
in Egitto con l'accusa di terrorismo e diffusione di notizie false tramite
social, più di un anno fa, Patrick è stato portato in carcere dove si trova
tutt'ora senza la possibilità di vedere la sua famiglia e senza che un processo
sia reso possibile. Nonostante le udienze si siano susseguite in questi mesi,
il team di giudici che si occupa del suo caso non ha fatto altro che prolungare
di volta in volta la detenzione del giovane attivista per cui sono tante le
iniziative nate spontaneamente per chiederne la liberazione.
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