Dato che le piace la franchezza - e di ciò mi compiaccio - perché nella sua conferenza stampa di ieri, non ha detto – francamente – che il ritardo, le mancate vaccinazioni, non sono imputabili principalmente a un pò di furbetti ma alle regioni che fanno ognuno quel cazzo - scusi la franchezza - che gli pare.
Vuole richiamare gli italiani alla propria coscienza? Ok. Ci siamo sorbiti qualche paternalismo da Conte, qualche cazzata ("sarà un anno bellissimo" e altre amenità), non vedo per quale motivo lei non possa consigliarci, darci suggerimenti, richiamarci. Soprattutto in questo periodo così duro, difficoltoso, che richiede una coscienza collettiva.
Ma - scusi la franchezza Draghi - non le pare che certi consigli, certi richiami, sarebbero più efficaci se lei e la sua squadra governativa scriveste decreti che non si prestano a più interpretazioni, equivoci, offrendo spazio ad alibi?
E, mi scusi sempre la franchezza, ho l'impressione che una persona capace, competente ed esperta come lei (lo dico senza ironia) si stia dimenticando di un "piccolo particolare". Che lei è il presidente del consiglio italiano. E che le parole di un presidente del consiglio hanno un peso, un effetto. Soprattutto in tema di rapporti internazionali.
Che Erdogan sia sostanzialmente un dittatore é vero. Ma questa sua – franca - affermazione che, ovviamente, ha provocato reazioni, era fuori contesto rispetto all'evento di cui è stata protagonista - suo malgrado – la Von der Leyen. Si trattava di cafonaggine, di
maschilismo, di mancato riconoscimento della Von der Leyen, come donna, e nel suo ruolo di presidente della Commissione Europea.
Che Erdogan sia un dittatore va detto a quei tavoli europei che lei apprezza, dove spesso siede e nei quali si decide, tra l'altro, di foraggiare il presidente turco perché "trattenga" i rifugiati che tratta come bestie. Pensi: non li fa manco accomodare sul divano.
Ovviamente, visto che le piace la franchezza mi aspetto che lei si esprima su altri capi di stato internazionali. Ad esempio. Che mi dice di Putin. Con il quale l'Italia "coopera" visto che dipendiamo da loro per il 46% della fornitura di gas. Da europeista e atlantista quale lei è, mi dica: la pensa come Biden?
E, sempre in tema di franchezza, che mi dice di Abdel Fattah al Sisi, presidente dell'Egitto, paese con cui l'Italia coopera da anni, paese nel quale è stato torturato, massacrato, ucciso, Giulio Regeni e che non sta certo cooperando nell'individuare e punire gli esecutori di quelle torture. Non dico i mandanti. Perché il mandante è quel dittatore di Al Sisi, capo di quei servizi segreti che hanno ammazzato Regeni. E sempre nell'Egitto del "cooperante" Al Sisi è detenuto dal 7 febbraio 2020 Patrick Zaki.
E che mi dice – in tutta franchezza – della Libia. Ah..già, lei mette i governanti di questo paese tra coloro che "cooperano". Chissà che ne pensano di questa cooperazione i migranti torturati e stuprati dai libici. E come definirebbe lei un paese che paga la Libia per "trattenere" migranti che vengono torturati, stuprati. Io – in tutta franchezza – lo chiamo: UNO SCHIFO.
Draghi, in tutta franchezza...
Lei è una persona competente, capace, esperta e dotata di metodo di approccio ed esecuzione. Caratteristiche che ha mostrato in campo economico-finanziario e nei ruoli che ha svolto, per quanto, non certo indiscutibili in alcune decisioni (o mancate decisioni). Se non lo ha fatto, le consiglio di leggere un interessante articolo che ha scritto su di lei Alessandro di Battista, che, in tutta franchezza, non è esattamente il mio tipo ideale di politico, ma ha buona memoria e buona scrittura.
Sempre in tutta franchezza - non me ne voglia né lei né la stampa che la "sostiene" -, fare il presidente del consiglio italiano è altro mestiere rispetto a quelli autorevoli, illustrissimi, che finora ha svolto.
Spero di non fare un'eresia facendo un confronto con il suo predecessore che non sempre si è distinto per franchezza ma che, a onor del vero, qualora l'avesse esercitata gli avrebbe procurato un massacro mediatico da parte di quei gruppi editoriali, da destra a sinistra, che ogni giorno – scusi la franchezza – le leccano (in senso figurato) il culo.
Il suo predecessore era un neofita quando è diventato presidente del consiglio, lei ha una competenza ed esperienza – anche politica – maggiore di quella che aveva Conte. Ma anche lei, seppure a mio parere più attrezzato del predecessore in alcune materie, per capacità organizzative, dotato di sintesi, sprovvisto di eloquio retorico e allergico a raccontare favolette preparate da presunti addetti stampa, mi pare abbia qualcosa in comune con il suo predecessore: è inesperto come presidente del consiglio. E, allora, mi permetta di dirle in tutta franchezza quanto segue:
1. un presidente del consiglio non può dire tutto ciò che gli pare, quando gli pare;
2. un presidente del consiglio deve valutare gli effetti delle parole, delle decisioni che assume.
3. un presidente del consiglio deve SEMPRE pensare prima di parlare.
4. un presidente del consiglio non può essere "ingenuo" in un nessun momento, in nessuna circostanza.
Draghi, mi
scusi ancora per la franchezza. Ma è per il suo bene. E per il bene di una
cittadina italiana che ha una coscienza collettiva e che per indole: coopera.
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