da: https://www.avvenire.it/
"Vorrei che mi sentiste vicino, nella tristezza e nella speranza. Lo Stato c'è e ci sarà". Lo dice il premier Mario Draghi alla cerimonia per la Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid, a Bergamo. "Non possiamo abbracciarci, ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti ancora più uniti - ha esordito -. A partire da qui, da questo luogo che ricorda chi non c’è più. In questa città non vi è nessuno che non abbia avuto un familiare o conoscente colpito dal virus".
"Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette. Solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato. Solo così questo bosco della memoria sarà anche il luogo simbolo del nostro riscatto. Siamo qui per celebrare il ricordo perché la memoria di ciò che è accaduto nella primavera dello scorso anno non si appanni" ha proseguito il premier.
Citando le tante "figure simbolo della resistenza civile" della comunità bergamasca, Draghi ha ricordato anche don Fausto Resmini: "Era il prete degli ultimi. A lui è stato intitolato il carcere di Bergamo di cui era il cappellano. Con lui rendiamo omaggio ai sacerdoti della diocesi bergamasca deceduti per il virus".
"Tutta la comunità bergamasca ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione - ha detto Draghi -. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l'ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese".
Il premier, nel suo discorso al Parco della Trucca davanti all'ospedale Giovanni XXIII, ha parlato anche dei vaccini. "Il governo - e lo sapete bene - è impegnato a fare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra priorità". "La sospensione del vaccino AstraZeneca, attuata lunedì con molti altri Paesi europei, è stata una decisione temporanea e precauzionale. Nella giornata di oggi, l'Agenzia Europea dei Medicinali darà il suo parere definitivo sulla vicenda. Qualunque sia la sua decisione, la campagna vaccinale proseguirà con la stessa intensità, con gli stessi obiettivi".
Il vescovo: un anno di dolore, ora la speranza
"È stato un anno di dolore, tantissime famiglie sono state attraversate da questa prova. E questo vuol dire un prolungarsi nel tempo dei sentimenti e riuscire a sopportarli non è semplice. Altro aspetto è la forza con cui si è portato una fatica come questa". Lo ha detto il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, a margine dell'inaugurazione. "A me sembra che la speranza non consista solo nel vaccino, che contribuisce moltissimo alla speranza. Ma stiamo vivendo una condizione diversa. La speranza si alimenta anche con altri sentimenti, come superare le tentazioni della lacerazione sociale e alimentare invece una condivisione continua, come quella dei giorni dell'emergenza, o l'attenzione faticosa alle giovani generazioni".
Corona di alloro al cimitero, un tiglio per il Bosco della Memoria
Draghi è arrivato a Bergamo poco prima delle 11. Il primo appuntamento è stato al Cimitero monumentale della città simbolo della prima ondata della pandemia: ad accoglierlo, tra gli altri, il sindaco Giorgio Gori e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Il premier ha assistito alla deposizione di una corona d'alloro sulla stele dedicata alle vittime. Nel corso della cerimonia è stata letta una poesia di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig - Arsenale della pace, incisa sulla lapide ed è stato suonato il Silenzio. Il premier ha poi posato una mano sul tricolore della corona depositata in ricordo delle vittime della pandemia.
Draghi si è poi spostato al Parco della Trucca, davanti all'ospedale Giovanni XXIII, per l'inaugurazione del Bosco della Memoria, con la cerimonia per la messa a dimora dei primi 100 alberi. Sono state le note della tromba di Paolo Fresu il primo suono dopo il minuto di silenzio. Presenti anche i sindaci di Nembro e Alzano, due dei paesi più colpiti dall'epidemia, oltre a esponenti del mondo sanitario, il vescovo Francesco Beschi e il prefetto. Il presidente del Consiglio ha piantato un tiglio, albero simbolo della longevità, proveniente dal comune di Biccari, piccolo borgo in provincia di Foggia.
Il 18 marzo 2020 la fila dei camion militari carichi di bare
La
Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia da coronavirus cadrà
ogni anno il 18 marzo. Il via libera definitivo al disegno di legge che ne
sancisce l'istituzione è arrivato ieri in commissione Affari costituzionali del
Senato in sede deliberante all'unanimità. Oggi la promulgazione da parte del
presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Bandiere a mezz'asta in tutti
gli uffici pubblici. È stata scelta questa data, perché il 18 marzo dell'anno
scorso sono passate alla storia le immagini di oltre una decina di camion
dell'esercito che uscivano dal cimitero monumentale e attraversavano di sera
Bergamo, città martoriata dal coronavirus nella prima ondata della pandemia. I
mezzi portavano oltre 60 salme delle vittime della Bergamasca a Varese, Modena,
Piacenza, Parma, Rimini e in altre città per la cremazione, perché il forno
crematorio orobico era al collasso. A metà marzo del 2020, si sono registrati
circa 300 morti di positivi al Covid-19 in una settimana nella sola provincia
di Bergamo. La città è stata la più colpita dalla prima ondata, con oltre 3.400
vittime ufficiali anche se quelle stimate sono circa 6000.
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