da: https://www.davidemaggio.it/ - di Stefania Sandrelli
I contrasti di Màkari
Quando una fiction è ambientata in un paesaggio da cartolina, parte già avvantaggiata, perchè guardarla è un piacere a prescindere. Dunque, Màkari ha potuto contare su un biglietto da visita importante, quello di una parte della Sicilia poco raccontata e spettacolare, capace di accompagnare la storia con colori accesi e una punta di malinconia. E la fiction Palomar con Claudio Gioè si fonda proprio sui contrasti, che riservano sorprese ma possono anche confondere.
Partiamo proprio da lui, dal protagonista, che mixa la sua aurea impegnata e drammatica con punte di ironia e leggerezza che avevamo intravisto ne La Mafia Uccide solo d’Estate. A farlo sorridere e offrirne ai telespettatori una versione a tratti diversa dal solito è la vicinanza di Domenico Centamore, attore siciliano che porta in scena il buffo Peppe Piccionello, un personaggio fuori dagli schemi, esagerato, divertente e genuino, dal quale è difficile non farsi coinvolgere.
Questa leggerezza resta, però, spesso sullo sfondo, perchè le vicende narrate, ovvero i casi di puntata dei quali Saverio Lamanna si occupa, sono fortemente drammatici: nella prima puntata la vittima è un bambino, che il giornalista e il pubblico fanno anche in tempo a conoscere e “adottare” poco prima della tragedia. In generale sono tanti i casi di denuncia
sociale messi in scena, capaci di far riflettere e smuovere le coscienze di personaggi e persone, profondi ma inseriti in una narrazione veloce, a tratti anche spiccia, in cui una villa abbandonata viene resa abitabile in una notte e una storia d’amore nasce in mezz’ora.Il personaggio creato in libreria da Gaetano Savatteri è moderno, si approccia al genere femminile come un farfallone della peggiore specie, pur essendo in fondo un uomo all’antica, fedele ai propri valori e non allergico ai legami. Un eroe a volte pasticcione che sembra scritto per il pubblico di Rai 1, con quella sua passione per l’investigazione che lo fa diventare un impiccione, proprio come Don Matteo e la prof Camilla Baudino, ma che ricorda anche La Signora in Giallo per il suo essere prima di tutto uno scrittore.
Màkari
è una serie all’apparenza semplice ma in fondo molto complessa, perchè ricca di
sfaccettature. Un prodotto attuale e d’azione del quale la commovente sigla
scritta da Ignazio Boschetto svela subito anche il cuore nostalgico e delicato.
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