martedì 9 marzo 2021

Governo Draghi, consulenti: 300 sono pochi, meglio 500

 


da: Il Fatto Quotidiano – di Salvatore Cannavò

Eran 300, ma forse erano pochi: Draghi ne vuole 500

“Si rischia un “esercito di 300 tecnici che gestirà i soldi del Recovery Fund (Il Giornale). Arriva “la carica dei 300” (Wired Italia). Addirittura “si fa strada l’ipotesi di nominare una sorta di direttore generale della struttura tecnica”. (Corriere della Sera).

Erano questi i commenti lo scorso novembre alle indiscrezioni che riferivano di una squadra di 300 tecnici da assegnare alla gestione del Piano nazionale di ricostruzione e resilienza. Dai toni utilizzati sembrava quasi che si stesse organizzando un golpe dai contorni indefiniti, ovviamente dalla solita ciurma di avventurieri impazziti che allora governava il Paese.

Con l’audizione del ministro dell’Economia, Daniele Franco, scopriamo invece che i tecnici individuati dal nuovo governo non saranno 300, ma... molti di più. In un’anticipazione del Corriere della Sera si fa il numero di 500 e Franco, in Parlamento, ha specificato che almeno 50 saranno insediati al Mef, ma poi ogni ministero dovrà  dotarsi di proprie strutture. La cifra di 500 quindi appare altamente probabile. E in generale il governo si incaricherà di un reclutamento straordinario, nell’ordine di migliaia di unità, affidandolo a quel ministro che nel 2010 ha congelato la Pubblica amministrazione cancellando il turn-over: Renato Brunetta.

Potenza dei migliori e dei competenti In realtà, si va avanti a colpi di menzogne: come quella per cui chi si occupava di Recovery fino a un mese fa era un fesso e chi se ne occupa ora è talmente bravo che si può chiudere

un occhio se scatta “l’aiutino”di McKinsey. Eppure, sempre a novembre, l’allora ministro per gli Affari europei Enzo Amendola, spiegava: “Tra gli elementi richiesti dalla Ue c’è la definizione di una struttura che garantisca l’immediata attuazione del Piano di ripresa e resilienza per evitare inutili e dannosi ritardi nel rilancio del Paese. Invieremo al Parlamento la proposta del governo così come abbiamo fatto, unici in Europa, per le linee guida del piano”.

Poi ci si è bloccati, per una crisi motivata dalla voglia di mettere le mani sulla cassa. Non con 300 tecnici, con 500. Competenza d’abord.

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