Sono settimane che conduttori, conduttrici di talk, e altra specie giornalistica sta "demonizzando" coloro che non vogliono vaccinarsi, catalogandoli come "no vax".
Come al solito sono ignoranti o in malafede. Probabilmente, ben pagati per la loro ignoranza o malafede.
In Italia c'è chi si fa vaccinare alla faccia di anziani e fragili che avevano – giustamente – la precedenza. Poi ci sono, sì, i "no-vax", quelli che mai e poi mai si farebbero vaccinare. Magari fanno uso di altre sostanze che danneggiano fisico e cervello, ma figuriamoci se si fanno iniettare un vaccino.
Ma ci sono – e io mi metto tra questi – coloro che intendono vaccinarsi, per la propria salute e per quella degli altri, ma vogliono essere informati, realmente informati, su ogni tipo di vaccino, quali le differenze, perché uno piuttosto che un altro.
Sentire che ci sono lotti del vaccino AstraZeneca che producono trombosi e/o altri effetti collaterali non aiuta certo coloro che sono refrattari, dubbiosi, alla vaccinazione. Insomma:
tra i furbetti e i no-vax ci sono semplicemente persone che si fanno delle domande, che vogliono essere informate. Con buona pace di certi conduttori e conduttrici di talk e pseudo giornalisti che scrivono da colonne di quotidiani sovvenzionate da multinazionali, farmaceutiche e no.Il
vaccino AstraZeneca se lo facessero iniettare loro per primi. Per dirla con Jannacci: "per vedere l'effetto che
fa". Quanto ai furbetti, sarebbe divertente se si fossero beccati l'AstraZeneca
con il lotto che provoca effetti collaterali. Mi spiacerebbe solo se per questi
effetti finissero al pronto soccorso. Non per loro. Per i sanitari che hanno
già parecchio fare senza bisogno di questi stronzi.
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