2 settembre 2008
Nei due anni in
cui è non è stato capo del governo, Silvio Berlusconi ha fatto tutto
tranne che fare opposizione. Per quale motivo? Per la sua natura. Non è mentalmente
strutturato per non stare al posto di comando, a gestire il paese come solo lui
ritiene di saper fare.
Questo mi sembrava
il motivo. Lo è. Ma, forse, non è il principale. O, comunque, non è il solo.
L’unico vero senso
politico del fare opposizione è: pensare, proporre proposte alternative
rispetto a ciò che attua il governo in carica qualora questo non sia ritenuto
adeguato a gestire il paese.
Dall’aprile 2006
fino all’apertura ufficiale della campagna elettorale per le elezioni
dell’aprile 2008, Berlusconi non si è certo contraddistinto per l’incisività
nell’esporre proposte concrete alternative alle scelte del governo Prodi.
Perchè non strutturato mentalmente, ma, mi viene da pensare da qualche mese a
questa parte, perchè occupato a fare altro.
Silvio si è
impegnato - e visti i primi mesi di governo lo ha fatto in maniera
solerte - a pensare a quelle che sarebbero state le mosse politiche da attuare
nel momento in cui avrebbe ripreso il posto di comando. Ha pensato non solo a quali
dovevano essere le azioni del governo
nei primi mesi, ma, soprattutto, a come presentarle
al paese come scelte nell’interesse della collettività. Alcuni
dei suoi collaboratori devono anche aver studiato, letto, ascoltato in giro ed
essersi resi conto che esiste una parte di italiani non legata ideologicamente
o opportunisticamente al centro-destra o al centro-sinistra, che aspetta
risposte. Che è disposta a sacrifici e attese purché si analizzino e risolvano
i problemi del paese. Federalismo o non federalismo. Sicurezza e
solidarietà. Riforme degli apparati pubblici. Una parte di italiani diciamo:
ragionevole. Che ha valori, modelli, persone di riferimento.
E, allora, Silvio
si è posto l’obiettivo di catturare il consenso anche di questa parte di
italiani, per soddisfare il proprio ego ma, soprattutto, per calcolo e
strategia: presentare proposte
confezionate in provvedimenti che avessero l’aura dell’interesse collettivo e
magari ficcarle tra il lusco e il brusco in decreti/disegni di legge di
impatto emotivo nei confronti dell’opinione pubblica anche se poco o nulla
attinenti.
Si è applicato
parecchio Silvio. Non c’è nulla di
casuale, di lasciato all’improvvisazione nei primi quattro mesi del suo
governo. Mentalmente organizzato, arrivato a risedersi sullo
scranno di presidente del Consiglio, ha iniziato a regolare i conti in sospeso,
pardon: ad affrontare e risolvere le priorità del paese - che è noto non sono
salari e pensioni - prendendo a riferimento anche idee, proposte non
provenienti da pensatori e politici del centro-destra (proposte già della
Bicamerale di D’Alema, le idee di Falcone..).
Questo è successo.
Questo sta succedendo. Questo riprenderà a succedere.
Berlusconi, con
due anni di preparazione prima di rientrare come capo del governo, riprenderà a
breve l’attuazione del suo piano d’azione, il progetto: “regolare i conti personali spacciandoli per
interesse del paese”. Anzi, ha già ripreso. Lo ha fatto venerdì
scorso commentando le intercettazioni pubblicate
da una sua rivista - Panorama - riguardanti Prodi. La “solidarietà” non richiesta ma
espressa a Prodi, gli serve per far riemergere all’attenzione dell’opinione
pubblica l’argomento “intercettazioni telefoniche”. Uno degli argomenti che ha
studiato nei due anni di non-opposizione. Uno degli argomenti che non vedeva
l’ora di “affrontare” in quei due anni di esilio dalla stanza dei bottoni.
E’ arrivato il
momento atteso. Silvio è pronto.
Sia chiaro, non si può disconoscere che una parte della
magistratura possa fare un uso distorto dei suoi compiti con
l’intento di togliere Berlusconi dallo scenario politico. Tra l’altro, una
parte di magistratura che definire, idiota sarebbe eufemistico. Perchè vuole
assumersi compiti che sono oltre che illegali, arroganti. Non può certo sostituirsi alle mancate leggi sul
conflitto di interesse, né impedire alla maggioranza degli
italiani di votare per Silvio Berlusconi.
Non può valere
l’argomentazione di Di Pietro
a supporto della magistratura
accusata da Berlusconi e dalla sua stampa di accanimento -
perchè apre fascicoli su fascicoli in capo all’attuale premier, ma, non produce
altrettante condanne - che l’apertura di un’indagine non significa
necessariamente la successiva incriminazione e condanna. Vero. Se però il
numero delle indagini e dei processi ai quali è stato sottoposto Berlusconi
produce rari rinvii a giudizio e rare
condanne, c’è qualcosa che non funziona. Non le pare Di Pietro?
Quanto meno, non si può negare a Berlusconi una certa rabbia e insoddisfazione.
Quanto meno, gli si fornisce un alibi per fare la parte del perseguitato.
Non che non esista
un uso inappropriato delle intercettazioni. Ma in uno Stato di Diritto (ahimè, oltre che
allo stipendio mi interesso anche di queste banalità dei valori), in una
democrazia efficace ed efficiente, il governo
e il Parlamento che
pensano e vogliono l’interesse del paese troverebbero
soluzioni che impediscono un uso distorto di attribuzioni e competenze, anziché
approvare provvedimenti che inibiscono, impediscono l’esercizio
della propria mansione, del proprio ruolo, svolto nell’interesse della gestione
della cosa pubblica, giustizia o altro che sia.
Silvio Berlusconi
sta facendo il suo mestiere non bene. Benissimo. Gli italiani lo
hanno voluto, gli italiani glielo permettono. E Veltroni che fa? Veltroni che tipo di opposizione
ha intenzione di fare. Anche lui come
Berlusconi intende usare gli anni di opposizione per pensare al
piano d’azione da attuare quando - se mai succederà - vincerà le elezioni e
governerà, oppure sta lavorando a idee, proposte che diano l’indicazione agli
italiani di quale potrebbe essere - oggi - l’alternativa al governo di
Silvio? Oppure: né l’una, né l’altra cosa?
A questo
proposito, Bersani ha
recentemente asserito che il PD aprirà la campagna autunno-inverno. Esporrà le
sue idee per risolvere i problemi del paese.
Cazzo! (spiacente,
non posso che usare il termine diretto e non il più grazioso solito sinonimo).
Questa, sì, che una notizia. Questa, sì, che è una novità. E io che pensavo che
Veltroni non avesse ad oggi presentato proposte alternative a quelle del
governo perchè impegnato a studiare il piano di azione per quando siederà al
posto di Silvio. Che Veltroni abbia capito che è tempo e fatica persa pensare a
cosa fare quando sarà al governo? Perchè per arrivare ad essere presidente del
consiglio bisogna vincere le elezioni. E
le “idee”, “proposte” finora (in)espresse dal PD non lo porteranno certo a
vincere le elezioni.
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