da: Corriere della Sera
I figli dei Talent
Che fine fanno i vincitori degli show? Dai trionfi di Mengoni all'oblio di Scanu
di Renato Franco
Servono o non servono? Effimero e fatuo fuoco di paglia o assicurazione duratura sulla vita artistica di chi non era nessuno e si scopre famoso grazie alla tv, la via più breve verso la celebrità? I talent show ogni anno non negano un provino a migliaia di persone. Selezione dopo selezione rimangono una decina di concorrenti. Uno solo vince. Ma quanti vengono ricordati? Quanti rimangono famosi in quanto celebri - i 15 minuti di gloria di cui parlava Andy Warhol - e chi resterà davvero scolpito nel bronzo del tempo musicale?
Successi e no
Gli Aram Quartet l'anno scorso si sono sciolti, eppure vinsero la prima edizione di «X Factor», quella che lanciò Giusy Ferreri (seconda):
il suo «Gaetana», con alcuni brani scritti da Tiziano Ferro, fu un successo improvviso e travolgente, quindi altri due album e un Festival di Sanremo: una carriera che aveva preso forma ma che via via sembra essersi sgonfiata. L'anno dopo tocca a Matteo Becucci, perso nel gorgo dei dimenticati, ma i vincitori morali paiono The Bastard Sons of Dioniso (sconfitti di soli 16 voti): scaricati dalla Sony, si sono autoprodotti il loro nuovo «Per non fermarsi mai». Quella che ce la fa è Noemi, fuori dal podio, ma il suo primo album «Sulla mia pelle» viene certificato multiplatino (oltre le 120 mila copie) e lei riesce a salire sul palco di Sanremo e ad aprire i concerti di Vasco Rossi. La terza edizione è quella di Marco Mengoni, non certo una meteora (anche l'ultimo «Solo 2.0» si piazza in classifica al primo posto). Ma che fine hanno fatto Giuliano Rassu e Yavanna, secondi e terzi quell'anno? Il quarto giro è nel nome di Nathalie, ma se si guardano le vendite fa un certo effetto passare dai numeri di Giusy Ferreri - «Gaetana», il primo album era stato multiplatino - a quelli di Natalia Beatrice Giannitrapani (il vero nome di Nathalie): «Vivo sospesa» non arriva nemmeno a 30 mila copie. E Nevruz (allora terzo) dove è finito?
Se è meglio stendere un velo pietoso su «Star Academy» - naufragato dopo tre puntate causa bassi ascolti, chiuso senza finale e senza vincitore - la fabbrica dei sogni di «Amici» è senz'altro più solida: da lì sono usciti Marco Carta (primo nel 2008) e Valerio Scanu (secondo nel 2009), due che con il traino del programma di Maria De Filippi sono riusciti a vincere pure a Sanremo. Carta ha pubblicato tre album, ma la freccia delle vendite è in discesa: «Il cuore muove», il suo ultimo lavoro, si è fermato a 35 mila copie. Già esaurito l'effetto «Amici»? Che su Scanu, a guardare le copie vendute non si è nemmeno fatto sentire più di tanto: sempre abbonato al disco d'oro (oltre le 30 mila copie), anche con l'album post-Sanermo.
Che numeri
Tutt'altri numeri invece per Alessandra Amoroso: tre cd sempre premiati come multiplatino, in attesa di «Cinque passi in più», in uscita a dicembre. Emma Marrone vende oltre 120mila cd di «A me piace così» e «Sarò libera», uscito da sei settimane, è già diventato disco d'oro (oltre 30 mila copie). L'ultimo vincitore, Virginio Simonelli, cammina sul filo: ce la farà o no? Ma di Dennis Fantina (primo nel 2002), Giulia Ottonello (prima nel 2003) e Timothy Snell (terzo nel 2003), Antonino Spadaccino (primo nel 2005), Rita Comisi (terza nel 2006), Federico Angelucci (primo nel 2007), Roberta Bonanno (seconda nel 2008), Luca Napolitano (terzo nel 2009), Matteo Macchioni (quarto nel 2010) si sono perse le tracce.
La parola a Mara Maionchi, produttrice discografica, prima in giuria a «X Factor», ora ad «Amici»: «I talent sono un'occasione per farsi conoscere, per un artista - se è di qualità - è sufficiente anche solo la possibilità di farsi ascoltare o vedere». Ma la spinta televisiva non si esaurisce troppo in fretta? «In 40 anni di carriera ho visto più fuochi di paglia che non realtà autentiche. Tutto può essere un fuoco di paglia, non solo i talent, anche manifestazioni come Sanremo: quanti giovani sono stati lanciati dal Festival? Dall'Accademia di Sanremo è uscito Tiziano Ferro (scoperto proprio dalla Maionchi assieme al marito, ndr ), poi da allora non è uscito più nessuno. Nathalie o Becucci non hanno fatto grandi carriere per il momento. Può succedere, come per il vino, che un'annata sia meno buona di altre». Secondo lei, la differenza tra un buon dilettante e un buon professionista sta nella convinzione: «Non credo agli artisti che non sono capiti, credo ad artisti che magari hanno sì il talento, ma che non sanno lavorarlo nella maniera giusta o con la stessa forza e voglia di fare che hanno altri. L'impegno, la determinazione, l'applicazione fanno la differenza».
Virginio Simonelli, 26 anni, ultimo uscito dal forno di «Amici», deve ancora capire come sarà la sua carriera: il suo «Finalmente» è andato bene, ma non benissimo (disco d'oro per le oltre 30mila copie), ora sta registrando il suo primo album: «Il mio bilancio non può che essere positivo. Ho fatto un disco e un tour che sono andati ben oltre le mie aspettative». Però meno bene rispetto ad altri, non trova? «Fare il cantante di questo tempi non è per niente facile, essere cantautore aggiunge un peso maggiore a tutto questo. Le mie canzoni hanno bisogno di un po' più di tempo, ne sono consapevole».
Bicchiere mezzo pieno
Elio (quello delle Storie Tese) è passato dall'«X Factor» di Rai2 a quello di Sky: «L'esito dell'X Factor del 2010 per i miei parametri è ottimo», aveva detto alla viglia della partenza del programma. Rispetto alla Maionchi, di Nathalie vede il bicchiere mezzo pieno: «È una che ci sta provando da tantissimi anni e grazie al talent ha inciso un disco e ora si sta esibendo dal vivo. Lo stesso si può dire di Nevruz e Cassandra. È una trasmissione che dà opportunità a gente che le cerca e le merita».
Il jazzista Stefano Bollani boccia invece l'idea stessa della competizione: «Se c'è una cosa che non mi piace è la gara tra gente che deve far musica». E non risparmia l'industria della musica: «La discografia cerca i ragazzi che escono dal talent perchè sono disperati, non vendono più niente e cercano la star da spremere per due o tre anni. Questi sono ragazzi di 20 anni che vengono spremuti pr tre stagioni e poi vanno dallo psicologo»
I figli dei Talent
Che fine fanno i vincitori degli show? Dai trionfi di Mengoni all'oblio di Scanu
di Renato Franco
Servono o non servono? Effimero e fatuo fuoco di paglia o assicurazione duratura sulla vita artistica di chi non era nessuno e si scopre famoso grazie alla tv, la via più breve verso la celebrità? I talent show ogni anno non negano un provino a migliaia di persone. Selezione dopo selezione rimangono una decina di concorrenti. Uno solo vince. Ma quanti vengono ricordati? Quanti rimangono famosi in quanto celebri - i 15 minuti di gloria di cui parlava Andy Warhol - e chi resterà davvero scolpito nel bronzo del tempo musicale?
Successi e no
Gli Aram Quartet l'anno scorso si sono sciolti, eppure vinsero la prima edizione di «X Factor», quella che lanciò Giusy Ferreri (seconda):
il suo «Gaetana», con alcuni brani scritti da Tiziano Ferro, fu un successo improvviso e travolgente, quindi altri due album e un Festival di Sanremo: una carriera che aveva preso forma ma che via via sembra essersi sgonfiata. L'anno dopo tocca a Matteo Becucci, perso nel gorgo dei dimenticati, ma i vincitori morali paiono The Bastard Sons of Dioniso (sconfitti di soli 16 voti): scaricati dalla Sony, si sono autoprodotti il loro nuovo «Per non fermarsi mai». Quella che ce la fa è Noemi, fuori dal podio, ma il suo primo album «Sulla mia pelle» viene certificato multiplatino (oltre le 120 mila copie) e lei riesce a salire sul palco di Sanremo e ad aprire i concerti di Vasco Rossi. La terza edizione è quella di Marco Mengoni, non certo una meteora (anche l'ultimo «Solo 2.0» si piazza in classifica al primo posto). Ma che fine hanno fatto Giuliano Rassu e Yavanna, secondi e terzi quell'anno? Il quarto giro è nel nome di Nathalie, ma se si guardano le vendite fa un certo effetto passare dai numeri di Giusy Ferreri - «Gaetana», il primo album era stato multiplatino - a quelli di Natalia Beatrice Giannitrapani (il vero nome di Nathalie): «Vivo sospesa» non arriva nemmeno a 30 mila copie. E Nevruz (allora terzo) dove è finito?
Se è meglio stendere un velo pietoso su «Star Academy» - naufragato dopo tre puntate causa bassi ascolti, chiuso senza finale e senza vincitore - la fabbrica dei sogni di «Amici» è senz'altro più solida: da lì sono usciti Marco Carta (primo nel 2008) e Valerio Scanu (secondo nel 2009), due che con il traino del programma di Maria De Filippi sono riusciti a vincere pure a Sanremo. Carta ha pubblicato tre album, ma la freccia delle vendite è in discesa: «Il cuore muove», il suo ultimo lavoro, si è fermato a 35 mila copie. Già esaurito l'effetto «Amici»? Che su Scanu, a guardare le copie vendute non si è nemmeno fatto sentire più di tanto: sempre abbonato al disco d'oro (oltre le 30 mila copie), anche con l'album post-Sanermo.
Che numeri
Tutt'altri numeri invece per Alessandra Amoroso: tre cd sempre premiati come multiplatino, in attesa di «Cinque passi in più», in uscita a dicembre. Emma Marrone vende oltre 120mila cd di «A me piace così» e «Sarò libera», uscito da sei settimane, è già diventato disco d'oro (oltre 30 mila copie). L'ultimo vincitore, Virginio Simonelli, cammina sul filo: ce la farà o no? Ma di Dennis Fantina (primo nel 2002), Giulia Ottonello (prima nel 2003) e Timothy Snell (terzo nel 2003), Antonino Spadaccino (primo nel 2005), Rita Comisi (terza nel 2006), Federico Angelucci (primo nel 2007), Roberta Bonanno (seconda nel 2008), Luca Napolitano (terzo nel 2009), Matteo Macchioni (quarto nel 2010) si sono perse le tracce.
La parola a Mara Maionchi, produttrice discografica, prima in giuria a «X Factor», ora ad «Amici»: «I talent sono un'occasione per farsi conoscere, per un artista - se è di qualità - è sufficiente anche solo la possibilità di farsi ascoltare o vedere». Ma la spinta televisiva non si esaurisce troppo in fretta? «In 40 anni di carriera ho visto più fuochi di paglia che non realtà autentiche. Tutto può essere un fuoco di paglia, non solo i talent, anche manifestazioni come Sanremo: quanti giovani sono stati lanciati dal Festival? Dall'Accademia di Sanremo è uscito Tiziano Ferro (scoperto proprio dalla Maionchi assieme al marito, ndr ), poi da allora non è uscito più nessuno. Nathalie o Becucci non hanno fatto grandi carriere per il momento. Può succedere, come per il vino, che un'annata sia meno buona di altre». Secondo lei, la differenza tra un buon dilettante e un buon professionista sta nella convinzione: «Non credo agli artisti che non sono capiti, credo ad artisti che magari hanno sì il talento, ma che non sanno lavorarlo nella maniera giusta o con la stessa forza e voglia di fare che hanno altri. L'impegno, la determinazione, l'applicazione fanno la differenza».
Virginio Simonelli, 26 anni, ultimo uscito dal forno di «Amici», deve ancora capire come sarà la sua carriera: il suo «Finalmente» è andato bene, ma non benissimo (disco d'oro per le oltre 30mila copie), ora sta registrando il suo primo album: «Il mio bilancio non può che essere positivo. Ho fatto un disco e un tour che sono andati ben oltre le mie aspettative». Però meno bene rispetto ad altri, non trova? «Fare il cantante di questo tempi non è per niente facile, essere cantautore aggiunge un peso maggiore a tutto questo. Le mie canzoni hanno bisogno di un po' più di tempo, ne sono consapevole».
Bicchiere mezzo pieno
Elio (quello delle Storie Tese) è passato dall'«X Factor» di Rai2 a quello di Sky: «L'esito dell'X Factor del 2010 per i miei parametri è ottimo», aveva detto alla viglia della partenza del programma. Rispetto alla Maionchi, di Nathalie vede il bicchiere mezzo pieno: «È una che ci sta provando da tantissimi anni e grazie al talent ha inciso un disco e ora si sta esibendo dal vivo. Lo stesso si può dire di Nevruz e Cassandra. È una trasmissione che dà opportunità a gente che le cerca e le merita».
Il jazzista Stefano Bollani boccia invece l'idea stessa della competizione: «Se c'è una cosa che non mi piace è la gara tra gente che deve far musica». E non risparmia l'industria della musica: «La discografia cerca i ragazzi che escono dal talent perchè sono disperati, non vendono più niente e cercano la star da spremere per due o tre anni. Questi sono ragazzi di 20 anni che vengono spremuti pr tre stagioni e poi vanno dallo psicologo»
ehilà!
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